Sergio Luciano (Italia Oggi): “Garantisti cercansi”


“Garantisti cercansi”. E’ l’appello che Sergio Luciano lancia stamane dalle colonne del quotidiano Italia Oggi, in un articolo dal sottotitolo assai significativo: “Lo stile Mani Pulite miete vittime e avvelena la giustizia”. Una giustizia avvelenata – sottolinea Luciano – “da ben 16 anni” di scontri all’arma bianca tra attuale maggioranza e opposizione politica. Ma il risultato è che a pagare sono i cittadini, talvolta nomi eccellenti, più spesso meno, che finiscono nel mirino dei magistrati: una “ultracasta” autoreferenziale che non ha “alcun autentico movente per mettere in discussione se stessa, ed essendo l’unica titolata per farlo, non lo fa mai”.


Accade così che nell’inchiesta Telecom Sparkle – Fastweb, scrive Luciano, “la chiara e semplice tripartizione delle ragioni per le quali un cittadino incensurato può essere tenuto in carcere o agli arresti domiciliari (che sono meglio ma sempre carcere sono) è ormai saltata”. Una conferma? “Tutti gli imputati – insiste Luciano – sono oggi nelle condizioni di non poter reiterare il reato, perché non hanno più alcun ruolo nelle due società; e di non poter inquinare le prove più di quanto avrebbero potuto fare all’indomani degli avvisi di garanzia e dei primi interrogatori che risalgono al 2007. Su di essi – ed in particolare Silvio Scaglia che è rientrato in Italia per presentarsi ai magistrati, ed è stato subito regolarmente ingabbiato – non ha senso parlare di pericolo di fuga. Eppure, e intanto, restano dentro”.


E’ vero che la Corte di Cassazione nei giorni scorsi, prosegue l’articolo “ha preso in esame, dopo tre mesi, le ragioni dell’arresto nella sede di giudizio che le è propria, cioè quella di legittimità, e le ha avallate”. Ma nel farlo ha dato l’impressione “infondata ma mediaticamente inequivocabile, di aver ravvisato chissà quale elemento probante nelle carte; mentre è ovvio che non è minimamente entrata in alcun merito nelle risultanze dell’inchiesta, ma si è limitata a verificare se al momento degli arresti esistevano i presupposti per farli, sulla base di quanto sostenuto da Procura e Gip”.


Tra l’altro, aggiunge l’articolo, l’inchiesta “coinvolge due distinti gruppi di imputati, che gli stessi inquirenti trattano in modi molto diversi: da una parte Scaglia e altri manager, che hanno regolarmente provveduto a versare l’iva e le imposte dirette a fronte delle operazioni contestate; dall’altra ci sono soggetti che potranno a loro volta negare o ridimensionare le loro responsabilità ma che l’evasione l’hanno pur commessa”. Ma – si legge ancora – “questa differenziazione, ovviamente di grande rilievo, non è finora emersa con chiarezza nelle cronache dell’inchiesta. Che restano, peraltro, ferme agli annunci di qualche mese fa e ai dettagli delle ordinanze, perché non si è mai saputo, o comunque capito, se dagli interrogatori siano emersi elementi probatori significativi”.


Intanto però la carcerazione preventiva continua e rischia di dilatarsi ancora di più. Già, perché se l’obiettivo della Procura è arrivare al rito immediato “potrà avvenire che gli imputati non scarcerati in istruttoria possano rimanere dentro fino a sentenza”. Conclude Luciano: “un modo surreale per far scaturire da una positiva novità (appunto il processo breve) la conferma surrettizia di una pessima tradizione: la custodia cautelare sine die”.

18 Commenti a “Sergio Luciano (Italia Oggi): “Garantisti cercansi””

  • Massimo:

    Questa vicenda oltretutto porterà danni anche in futuro, infatti vorrò vedere chi per un avviso di garanzia, pur sentendosi ed essendo innocente, trovandosi all’estero tornerà immediatamente in Italia per gettarsi nelle braccia di questa Giustizia(?), perchè se non erro, questo ha fatto Scaglia. Robb da matcc!

    • Bruno:

      Già! quel “roba da matti” che Silvio esclamò alla notizia iniziale, purtroppo e con un po’ di amara ironia, verrebbe da pensare che l’abbia fatta lui, tornando prontamente di sua spontanea volontà. Tristissimo commento, lo so. Ma piuttosto azzeccato con il senno di poi.

  • Bruno:

    Ogni tanto,per fortuna, si dice in modo chiaro ed inequivocabile quanto traspare all’uomo comune. Credo che gli avvocati, per saggia strategia, evitino di soffiare sul fuoco, ma è innegabile che quanto scritto nell’articolo è palese a molti.
    Mancanza di prove documentali, la parte “societaria” (cioè Fsateweb e la branca di Telecom) usate come mezzi più che partecipi ai fini di lucro dell’inchiesta (e della truffa).
    Continuo a pensare che se l’importo della truffa è di 400mil…suddividerlo tra gli uomini eccellenti e i vari gregari, farebbe saltare fuori importi singolarmente ininfluenti. Soprattutto per i nomi eccellenti.
    E da quanto più volte spiegato anche dagli inquirenti, è la parte finale del “gruppone” che ha avuto i benefici truffaldini. Sono loro che avrebbero avuto i ristorni…
    Ma è così difficile da capire?

  • stefano:

    Io continuo a pensare che Antagnod è un buon posto per passare una giornata insieme a tanta gente.. aria buona, bel sole, clima fresco.. ma soprattutto niente toghette

    • Bruno:

      Dici che con l’estate.. si debba gisutamente lasciare la città per una giornata al fresco (scusate il bisticcio di parole…non volutamene irriguardoso)?
      Mi risveglierebbe molti ricordi di gioventù tornare in quei luoghi:)

      • stefano:

        Bruno.. io sono nato a Biella, quei luoghi mi appartengono per storia e cultura.. detto questo, la prossima settimana sono fuori Italia e spero di rientrare e trovare Scaglia libero (e anche gli altri).. comunque sia la gitarella ad Antagnod sarebbe da fare! Il giochino di parole era decisamente azzeccato direi..

  • giovanni:

    E il problema vero dell’indagine è che non v’è un pezzo di carta che dicasi uno che dimostri come Silvio Scaglia ed altri manager onesti potessero essere consapevoli del giro di false fatturazioni posto in essere da altre persone a loro insaputa. Purtroppo è bacata la legge sulla responsabilità dei magistrati, che, a differenza di quanto avviene oggi per i pubblici impiegati, li esonera praticamente da tutte le conseguenze della loro inettitudine ed incapacità. Una legge che, approvata dopo il referendum in cui gli italiani si erano pur chiaramente espressi, ha ridicolizzato la volontà popolare, lasciando tra il cittadino offeso e il magistrato incapace lo schermo dello Stato. a nessun altro funzionario pubblico è concessa una simile odiosa “guarentigia”!

  • Chiara:

    Continuate a tenere recluso Silvio Scaglia e intanto lasciate liberi stalker, stupratori e serial killer!!! Dal Corriere.it di questa mattina. MILANO – Era stato denunciato per molestie (reato successivamente qualificato come stalking) e minacce per ben sette volte dal marito della seconda donna che ha ucciso, a Rivolta d’Adda (Cremona), Gaetano De Carlo, l’uomo che si è sparato poi alla tempia davanti al cimitero di Corneliano di Truccazzano (Milano). A quanto si è appreso, alla procura di Crema, da una delle denunce per stalking era scaturito anche un procedimento penale.

  • Talita:

    Ecco un giornalista senza peli sulla lingua!

    Giustizia avvelenata: anche da un’ultracasta di gattopardi togati, a cui sta bene così.
    E che diventano estremamente aggressivi ogniqualvolta si sfiorino i loro privilegi.

    Ma, come tutto passa, passerà anche questa irrazionale anomalia che influisce tragicamente sulla vita delle persone in primis, e drammaticamente sulla politica e sull’economia del Paese.
    È ora di dire “basta”!

    E qualcuno lo dirà, anche grazie alla sciocca arroganza con cui si è tirata troppo la proverbiale corda.
    Ormai irrimediabilmente sfilacciata.

  • giovanni:

    E quel che è peggio è che anche quando la Cassazone annulla il Decreto del Riesame la Legge non prevede l’immediata reimmissione in libertà, ma solo un “nuovo rinvio ad altra sezione del tribunale del Riesame”, con l’effetto che le garanzie contro un’ingiusta detenzione finiscono per affievolirsi, se non per annuaalrsi. Ma questa non è certo colpa dei magistrati, quanto dei legislatori che, quando hanno scritto la norma, sono apparsi più sensibili alle ragioni della magistratura che a quelle dei cittadini privati ingiustamente della libertà.

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World