La stampa promuove il libro bianco sulla vicenda del fondatore di Fastweb
“Una difesa all’americana dove è importante parlarne per non far dimenticare”. Così, sulle colonne de Il Messaggero, Cristiana Mangani ha interpretato (correttamente) il senso del libro bianco, anzi del “libricino di poche pagine dove oltre al bianco domina il rosso ed il verde quasi a ricordare che siamo in Italia” dedicato dal nostro blog alla vicenda di Silvio Scaglia. Una storia italiana che speriamo non finisca “all’italiana”.
Per evitarlo, ha scritto l’Avvenire, gli ideatori del blog www.silvioscaglia.it hanno deciso di ricostruire la sua storia “dai risvolti a dir poco kafkiani” con le armi dell’informazione: “le vignette, caustiche, di Vincino; una cronologia a piè di pagina che segnala le tappe essenziali del calvario giudiziario, a mo’ di link; e un testo snello, che ricostruisce con precisione la strana storia di uno dei più capaci manager italiani, Silvio Scaglia, finito nel tritacarne della giustizia”, ha scritto Il Giornale dopo aver sottolineto che “Scaglia, pur essendosi consegnato spontaneamente ai magistrati, ha subito tre mesi di carcere preventivo e poi gli arresti domiciliari”. Sono solo alcune delle voci (Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, MF tra le altre) che hanno voluto dar risalto alla nostra iniziativa.
Ringraziamo tutti per l’attenzione che ci conforta in vista del processo. Anche se resta lo scandalo della carcerazione preventiva utilizzata come punizione preventiva. “Prove evidenti? Nessuna. Indizi validi? Nessuno” recita il testo di una delle vignette di Vincino che raffigura una cornice vuota.
Un quadro surreale, anzi una congiura del silenzio contro cui è importante ribellarsi.
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Ciao Silvio.
Chiara
http://blog.panorama.it/italia/2010/11/24/ma-perche-silvio-scaglia-non-puo-parlare-per-ordine-di-un-giudice/