Udienza 16: da Dubai all’Uganda, Toseroni spiega il tour del denaro


Alla prossima udienza sarà ascoltata la teste Dumesnil


Dubai, Singapore, Uganda. Nel corso della sedicesima udienza è proseguito il racconto di Marco Toseroni, una delle menti finanziarie dell’operazione di riciclaggio dei capitali. L’udienza è stata dedicata a ricostruire la sorte dei capitali, tra i 15 e i 16 milioni, prima parcheggiati da Toseroni nelle banche di Hong Kong, poi finita a Singapore, sotto la supervisione di uno stimato professionista asiatico, l’avvocato Chandra.


Una parte di questi capitali, per l’importo di 1,5 milioni, è servita a finanziare investimenti immobiliari a Dubai, che non hanno dato frutto. Un’altra è rientrata in Europa, per finanziare l’acquisto di una villa a Cap d’Antibes. Non è mancata un’incursione esotica: 500mila euro destinati in Uganda, per dare il via ad investimenti minerari: un obiettivo interessante ma che avrebbe richiesto, ha commentato Toseroni, ben altri capitali.


La parte più consistente dell’operazione, però, riguardava i capitali parcheggiati nella Runa, la cassaforte costituita dopo l’accredito dei soldi ad Hong Kong. A seguito di contrasti tra i soci, ha commentato Toseroni, si decise di interrompere l’attività della stessa Runa. I capitali rimasti (salvo il mezzo milione di competenza di Toseroni e del socio, l’avvocato Nicola Di Girolamo) hanno perciò rifatto il percorso inverso, dall’Asia all’Italia, via Seychelles.


Il controesame di Toseroni da parte delle difese e, probabilmente, del pubblico ministero si chiuderà nella prossima udienza, fissata per il 25 marzo. In quella data davanti alla prima sezione del Tribunale penale di Roma sfileranno anche altri testi minori, a partire dalla signora Nathalie Dumesnil, che materialmente eseguì i bonifici destinati alla Runa di Hong Kong su mandato di Toseroni.


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