Udienza 18: Crudele spiega i rapporti con Zito e Focarelli
“La promessa era di dividere il compenso in tre parti”
«L’idea era di Carlo Focarelli. Mi era stato presentato da Bruno Zito, mio diretto superiore in Fastweb. Focarelli era una persona arcinota in Fastweb, era considerato un cliente Vip, era un consulente di società che avevano fatto business con Fastweb sin dal 2001, affari significativi sia per fatturato che per margine di guadagno. La promessa iniziale di Focarelli era quella di dividere il compenso delle sue parcelle in tre parti, una per lui, una per me e l’altra per Zito». Questo ha dichiarato Giuseppe Crudele, ex responsabile del settore Vendita e Servizi Voce di Fastweb, nel corso del processo su un maxi riciclaggio di oltre due miliardi che lo vede imputato assieme ad altre 25 persone in corso davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma.
«Quello che doveva essere un affare di circa due milioni di euro al mese per Fastweb – ha raccontato Crudele, che dopo il suo arresto ha deciso di collaborare con i magistrati ammettendo le proprie responsabilità, concordando un patteggiamento ancora in via di definizione –, è passato in poco tempo ad un volume di 10-15 milioni. Tanto è vero che inizialmente pensavo di intascare per l’affare una cifra di circa trecentomila euro, mentre invece ho ricevuto in sei mesi tre milioni di euro su un conto corrente personale appositamente aperto ad Hong Kong. La medesima cifra è stata guadagnata anche da Bruno Zito».
Quanto al coinvolgimento nella vicenda di alcuni ex manager di Telecom Italia Sparkle (TIS), Crudele ha detto di essere stato lui a «presentare a Carlo Focarelli il mio omologo in TIS ovvero Antonio Catanzariti e questo perché l’affare non poteva essere messo in piedi solo con Fastweb che all’epoca aveva problemi di cassa».
L’esame di Crudele proseguirà mercoledì, quando la parola passerà ai difensori degli imputati. L’udienza è iniziata in forte ritardo per l’assenza, per motivi di salute, di Gennaro Mokbel.