Udienza 23: un solo teste in aula
Tutti assenti, con diversa motivazione, salvo Fabrizio Soprano, guardia di Ps, chiamato a rispondere sul trasporto di alcuni valori da una gioielleria di Mokbel. Prossima udienza il 29, poi dal 3 maggio al via le deposizioni dei “verbalizzanti”, a partire dal Capitano della GdF Luca Meoli
È stata un’udienza breve, durata soltanto poco più di un’ora, quella di stamane al processo per l’“Iva Telefonica”. Il motivo è che rispetto al lungo elenco dei testimoni attesi se ne è presentato uno solo: Fabrizio Soprano, guardia di Ps, il quale assieme al collega Mirko Pontelini, svolgeva anche un secondo lavoro, sia come autista che come vigilante e portavalori, presso una galleria d’arte e una gioielleria che facevano capo a Gennaro Mokbel. In aula, Soprano ha risposto proprio ad alcune domande relative ad un trasporto di gioielli avvenuto da Milano a Roma. Assente, invece, uno dei testi di maggiore interesse, Maurizio Laurenti, già collaboratore e amico di Carlo Focarelli, che ha motivato l’impossibilità a presentarsi “per ragioni di salute”.
Il processo proseguirà quindi venerdì 29 aprile quando, a meno di ulteriori assenze, sfileranno davanti ai giudici: Milena Migliozzi, Pietro Santini (maresciallo della Polizia valutaria), Isabella Sorgi (ex compagna del Maggiore GdF Luca Berriola), Paolo Casamenti e Sergio Placidi, entrambi ex poliziotti.
Infine, il 3 maggio terminato il controinterrogatorio dell’avvocato Federico Palazzari, esperto di questioni legali e societarie ad Hong Kong, sarà la volta del Capitano della Guardia di Finanza, Luca Meoli, con cui inizieranno le deposizioni dei “verbalizzanti”, ovvero i poliziotti e i finanzieri che hanno effettuato le indagini.