Baldizzone: il comportamento di TIS conforme alle procedure
Il manager promosso (con Mazzitelli) da Bernabé. Ciccarella: il traffico “ben distribuito” si spiegava con i fusi orari
Il traffico gestito dalle società coinvolte nell’inchiesta “Iva telefonica” è stato sempre seguito con attenzione dalle strutture competenti del gruppo come previsto dai processi aziendali di Telecom Italia. A confermarlo è la testimonianza di Carlo Baldizzone, Responsabile Area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer che a sua volta riferiva all’allora Direttore finanziario di TI Enrico Parazzini.
Baldizzone ha dichiarato che la gestione dell’operazione è sempre stata conforme alle procedure di gruppo applicate e seguite in TIS, a partire da diversi controlli nel tempo effettuati sia sulle società che sulle persone fisiche. Ha inoltre evidenziato come Sparkle avesse una struttura di controlli e di procedure molto articolate ma come normale in operazioni wholesale non era previsto un allarme specifico rispetto alle profilature di traffico che non rappresentano per un Carrier che gestisce traffico un indice particolare da tenere specificatamente sotto controllo. Gli avanzamenti dell’operazione sono stati sempre indirizzati ai vari comitati della capogruppo. La situazione, insomma, era ben nota a Telecom Italia. A conferma di questa affermazione nel corso dell’udienza è stata depositata copia del verbale di riunioni con i vertici di Telecom Italia, presente l’Amministratore delegato dell’epoca Riccardo Ruggiero e tutte le principali funzioni di linea e di staff della capogruppo, in cui si parla delle operazioni in questione, con esplicito riferimento a nomi delle società e delle controparti coinvolte oltre che dei volumi di traffico coinvolti. Le uniche preoccupazioni emerse in quelle riunioni erano di carattere commerciale cioè relative alla potenziale volatilità del traffico, senza che emergesse alcun sospetto di anomalie.
Quando sono emersi i primi dubbi sulla natura dell’operazione, a valle dell’Audit (successivo alle notizie stampa di fine 2006 su un possibile coinvolgimento di I-Globe in una frode fiscale) e dopo ulteriori controlli supportati da illustri pareri legali e fiscali, TIS ha dapprima ridotto drasticamente il traffico il 4 aprile 2007 su iniziativa dell’allora Ad di TIS Stefano Mazzitelli che si è poi azzerato sin dal 4 maggio 2007 e poi completamente sconfigurato la rete sia lato clienti che lato fornitore (1° giugno 2007). Il 4 giugno, infine, il Vicepresidente esecutivo, raccogliendo gli esiti delle extra diligence effettuata da Carlo Buora, ha sancito la chiusura dell’operazione per ragioni di prudenza.
A domanda Baldizzone ha confermato che lui (come del resto l’Ad Stefano Mazzitelli) è stato promosso in epoca successiva (fine del 2008), dopo l’arrivo di Franco Bernabé alla guida del gruppo. Sia l’Audit che le indagini successive condotte dall’azienda non avevano riscontrato anomalie, come dimostra il fatto che TI non ritenne necessario procedere ad ulteriori accantonamenti a fronte del dossier “Iva telefonica”.
Dopo la testimonianza di Baldizzone è iniziata la deposizione di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’Area Network di TIS che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore delegato Stefano Mazzitelli. La testimonianza “tecnica” proseguirà il prossimo 8 novembre. Le prossime udienze, invece, ad alcune incombenze procedurali relative all’ammissione nel processo di numerose intercettazioni.
La testimonianza di Ciccarella è stata dedicata all’esame di eventuali “anomalie tecniche” nei rapporti tra TIS e le società coinvolte nella presunta truffa sull’Iva. In realtà, ha spiegato Ciccarella, l’instradamento rigido delle chiamate fu richiesto dal cliente e ciò rientrava nell’ambito della normalità. Ciccarella ha anche confermato che non era possibile per il gestore verificare il contenuto del traffico.
Ad una domanda del PM sull’eventuale carattere anomalo dell’andamento uniforme del traffico nelle 24 ore, Ciccarella ha risposto che il traffico non era sospetto perché il rapporto riguardava utenze telefoniche che coprivano diversi fusi orari.
I testi presentati dall’accusa sono anche testi presentati dalle difese degli imputati e potranno essere risentiti dalle difese rispetto a circostanze specifiche.