Focarelli: «L’esistenza del traffico sta nei registri»
Si chiude con un’udienza fiume la testimonianza di Carlo Focarelli. Venerdì tocca ai testi chiamati dalla difesa di Mazzitelli e Comito
Si è chiusa con un’udienza fiuscopme l’ultima parte della testimonianza di Carlo Focarelli al processo per l’“Iva Telefonica” in corso presso la Prima Sezione Penale del Tribunale di Roma. Davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore, Focarelli ha ripercorso nei dettagli le operazioni commerciali contestate, i legami che intercorrevano tra le varie società coinvolte sia nell’operazione Phuncard che nel “Traffico telefonico” oltre che a descrivere i compiti affidati a ciascuna di loro.
In particolare Focarelli ha voluto sottolineare l’esistenza di registri informatici domiciliati presso vari server da cui si può ricavare prova concreta dell’esistenza di un effettivo “traffico telefonico”, tutt’altro che fittizio come contestato all’imputato.
Buona parte dell’udienza è stata dedicata al controesame da parte dei difensori di alcuni imputati. Tra questi il legale di Riccardo Scoponi, già amministratore di I-Globe, una delle società a valle del traffico telefonico e, soprattutto, l’avvocato Fabio Federico, difensore di Massimo Micucci, imprenditore accusato di aver contribuito in vario modo a riciclare i capitali in capo a Carlo Focarelli. L’avvocato Federico si è soffermato in particolare sui rapporti tra Focarelli e Micucci.
La giornata si è chiusa con il controesame del PM Giovanni Bombardieri che è tornato sul tema della presunta evasione dell’Iva nel passaggio tra le varie società, con particolare riferimento allo snodo Telefox – I-Globe.
Terminata la lunga testimonianza di Focarelli, il processo riprende domani, 4 maggio, con l’audizione di alcuni testi chiamati a deporre dalla difesa dei manager di Telecom Italia Sparkle, l’ex Ad Stefano Mazzitelli e Massimo Comito, già Responsabile commerciale per l’Europa della società.