Fattore Umano | Liberare i bambini dal carcere
Una petizione di Eurochips in collaborazione con Bambini senza sbarre contro il dramma dei piccoli tenuti in galera
«Not my Crime, Still my Sentence». Non un mio crimine, ma una mia condanna. Eurochips (European network for Children of Imprisoned Parents) ha lanciato una campagna europea di informazione sul dramma dei bambini in carcere in collaborazione con il partner italiano Bambinisenzasbarre
I dati parlano da soli: un bambino su 100 ha un genitore in carcere in Europa. Minori costretti a vivere la carcerazione insieme al genitore detenuto e che sono anche altamente esposti al «rischio di discriminazione, esclusione sociale, povertà e all’interruzione dei legami familiari». Un “danno collaterale” che non rispetta il legame familiare che è riconosciuto dalla Convenzione dell’Onu dei diritti del bambino e dalla Carta europea dei diritti fondamentali e da altri trattati internazionali.
La campagna di Eurochips che promuove la raccolta di firme indica ai membri del Parlamento europeo alcune raccomandazioni fondamentali per «rendere questi bambini “visibili” alla comunità europea e non vengano lasciati indietro»:
- Il miglioramento delle condizioni di visita in carcere dei bambini, con l’aumento delle ore di incontro per assicurare un regolare e diretto contatto con il genitore detenuto, e incrementare la consapevolezza e la formazione degli operatori penitenziari;
L’organizzazione di gruppi di monitoraggio a livello nazionale per avere maggiori informazioni su questo gruppo di bambini e mantenere alta la qualità delle visite in carcere.