Silvio Scaglia finalmente a casa
Silvio Scaglia è giunto alle 12.42 nella sua casa di famiglia ad Antagnod, frazione di Ayas in Val d’Aosta dove, secondo le disposizioni del gip, rimarrà agli arresti domiciliari.
Sempre in queste ore è attesa l’udienza d’appello per Silvio Scaglia e altri due indagati, sulla sentenza del tribunale del riesame che il 18 marzo scorso aveva negato la scarcerazione.
I suoi legali, come sottolineato dall’avvocato Pier Maria Corso chiedono di allentare il provvedimento fortemente restrittivo dei “domiciliari”, in considerazione del ruolo imprenditoriale di Scaglia.
Ieri intanto la moglie di Silvio Scaglia, Monica Aschei, ha dichiarato: “Mio marito non dimentica quello che ha visto in carcere ed è sua intenzione prendere un forte impegno per realizzare un progetto che possa aiutare chi non ha avuto e non può avere la sua stessa visibilità”.
[...] allentano le maglie della custodia cautelare di Silvio Scaglia, agli arresti domiciliari in Val d’Ayas dal 17 maggio scorso. Il gip del tribunale di Roma Maria Luisa Paolicelli ha infatti deciso di [...]
Dear Silvio – is good to know you’re home with your family following this ordeal. Here’s wishing your next court hearing further relaxes the curbs on your personal freedom and, in the very near future, you are completely exonerated from all charges. Your case has been an outrageous display of judicial arrogance and changes need to be made to the system to prevent these type abuses from occurring in the future.
I look forward to seeing you soon.
All the best,
John
Sono rinfrancato da questo agognato traguardo, anche se pur sempre di provvedimento restrittivo si tratta.
Ma la soddisfazione ancor maggiore sarebbe conoscere i progressi effettuati dagli inquirenti nel lungo periodo di tempo intercorso dall’interrogatorio alla sopraggiunta modifica del provvedimento, giusto per capire se esso sia in qualche modo “giustificabile”.
Alla famiglia e all’Ing. Silvio, la mia piena solidarietà.
Bentornato a casa Silvio
per qualsiasi cosa noi siamo qui, un abbraccio
Paolo e Manu
Si sa che, al termine di un forte stress, l’adrenalina cala ai minimi livelli.
Io invece voglio conservarla ai livelli massimi.
Non dimenticando che:
- restano tuttora in galera persone (persone!) per le quali non sussistono motivi validi per la carcerazione preventiva;
- gli arresti domiciliari per Silvio Scaglia sono una pagliacciata, una “scarpa e una ciabatta”, un compromesso peloso per cercare di attenuare la giusta indignazione di tanta gente.
Orbene, io resto indignata.
Quoto in toto (rima non voluta).. e aggiungo che voglio esserci quando finalmente si dirà che tutta questo teatrino giudiziario era solo, appunto, un teatrino.. Vorrei vedere in faccia i 3 Pm quando accadrà
Caro Stefano,
raramente ho sentito un desiderio tanto utopistico e tanto tenero.
Tu vorresti vedere in faccia i tre Pm…
Ma solitamente, quando i palloncini giudiziari si sgonfiano, i Pm non sono più tali e siedono su altre cadreghe. Magari europee.
Oppure si sono trasformati in emeriti scrittori: o, se preferisci, in cantastorie.
Infatti – quando ci va bene – i palloncini impiegano decenni a sgonfiarsi. Anche perché una condanna giustificativa in primo grado non si nega quasi a nessun “pesce grosso”.
Tanto poi a ripulire la “frittella” intervengono eventualmente il secondo grado e/o la Cassazione.
Ti faccio un esempio recentissimo.
Un noto ex magistrato – definito “flop” dai suoi stessi colleghi – pontifica ora dal Parlamento europeo, a cui è stato inviato grazie ai suoi “meriti”: in tutta la sua carriera, infatti, non si è fatto mai scrupolo di indagare sul nulla o quasi, sequestrando cantieri, imprese e quant’altro, a tutto “vantaggio” dei relativi proprietari e dei lavoratori.
È anche l’unico caso al mondo a poter annoverare nella sua biografia un “Comitato vittime di…”: ossia un’associazione delle tante vittime (innocenti) delle sue indagini e/o processi.
E non si tratta di un comportamento abnorme: si tratta di una condotta frequente, alimentata da fini talvolta inconfessabili e protetta dall’irresponsabilità dei magistrati di fronte alla Legge.
Aggiungiamoci la durata dei processi, e ci risulterà chiaro perché gli investitori esteri (e pure quelli italiani) considerino l’Italia un vero e proprio inferno per gli imprenditori.
Anzi, per DETERMINATI imprenditori: non per tutti.
Come dimostrano, ancora una volta, gli arresti domiciliari per Silvio Scaglia.
Ecco perché il Parlamento deve darsi una smossa.
E non per metterci una pezza, ma avendo il coraggio di rivoltare la cosiddetta Giustizia come un calzino.
Una palude non si risana schiumandone la superficie delle acque. Occorre prosciugarla.
E, fuor di metafora, anche a beneficio dei tanti magistrati che compiono il proprio dovere con competenza e coscienza.
E lontano dai riflettori.
Talita.. Ho vissuto personalmente la vicenda dell’attuale europarlamentare.. L’unica consolazione è che non fa più quel lavoro.. De profundis.. (rima voluta stavolta)
Anche io resto fortemente indignato, e la penso esattamente come Lei!
finalmente!!
e grazie per avere già voglia di un progetto per aiutare altri che come voi sono passati e stanno passando in questo tritacarne…noi siamo qui quando ne avrete bisogno con quel poco che sappiamo fare o contare, ma siamo qui!
ben tornato a casa
beatrice e Sergio
evviva!