Scalpelli (Fastweb): “Sulla giustizia intervenga Confindustria”
Bombassei: situazione già ingarbugliata
“In questo momento la situazione è già così ingarbugliata che è meglio che non si mettano in mezzo altri soggetti”.Così ha risposto Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria a Sergio Scalpelli, direttore delle relazioni esterne di Fastweb che, nel corso di un convegno alla Camera di Commercio svizzera in Italia, ha chiesto alla Confederazione di “affrontare il tema della riforma della giustizia”.
Una risposta, ha commentato “Milano Finanza”, che “non è degna di una classe dirigente categoria cui gli industriali, giustamente, pensano di appartenere, al punto che, secondo Luca di Montezemolo, devono smettere di assistere a bordo ring ed entrare sul quadrato della politica”.
L’intervento di Scalpelli si riferiva alla vicenda giudiziaria di Silvio Scaglia che “ha fortemente coinvolto la sua ex società, cioè Fastweb con atti di indagine che si fermano a fine 2006″. “Mettere in mora un’azienda, nella logica della possibile reiterazione del reato, quando le stesse carte della procura ci dicono che si sta lavorando su fatti che non sono più in esssere e persone che non sono più parte dell’azienda significa decretare la condanna dell’azienda stessa prima che l’iter sia risolto”. “Siccome esiste un conflitto- ha concluso Scalpelli – tra magistratura, politica e informazione il problema va posto da un soggetto terzo; non mettere mano alla giustizia penalizza anche le aziende”.
Bombassei si è limitato a dire che “la giustizia deve essere più veloce perché un giudizio che dura dieci anni è uno dei disincentivi ad investire in Italia”. Eppure non è solo un problema di rapidità del giudizio, come attestano i numerosi interventi sulle riforme “necessarie ed urgenti” presentati nel corso dei numerosi convegni di Confindustria.
non riesco a trovare email di ing. Bombassei.
Qualcuno riesce ad inviare link art. FT/Paul Betts “Rome court’s chance to do Justice to Italy’s legal” alla Sua attenzione?
Grazie.
SE HANNO FATTO A ME, CHE NON SONO NESSUNO, QUELLO CHE SINTETICAMENTE HO NARRATO,<>
BRRRRR CHE P A U R A !!!!!!!
Comunque, siccome è il Governo in primis che finalmente deve darsi una smossa, incollo qui un messaggio che ho inviato al blog di Silvio Berlusconi berlusconiblog@gmail.com
Invitando altri a fare lo stesso.
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Caro Presidente,
ho letto che ieri lei ha inaugurato una statua di Garibaldi a Sofia e che poi è volato in Libia, dove ha contribuito a far rilasciare un cittadino svizzero e ha fatto rilasciare tre nostri pescherecci.
So bene che lei tiene molto alla politica estera e che l’ha rinobilitata, dopo che era stata praticamente lasciata nelle manine grifagne di molti ominicchi trombati in patria e perciò inviati a scaldare una sedia in Europa: dove non si sono mai fatti scrupolo di sputtanare costantemente l’Italia.
Però le cose di casa nostra devono SEMPRE avere la precedenza.
A oggi sono trascorsi oltre tre mesi da quando furono arrestati in CUSTODIA CAUTELARE gli ex manager di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle nell’ambito dell’inchiesta relativa.
In particolare:
- 108 giorni per Silvio Scaglia, ai domiciliari dal 18 maggio scorso;
- 128 giorni per Mario Rossetti, ai domiciliari dal 7 giugno scorso:
- altrettanti giorni per gli ex manager Tis. Tuttora in galera.
Il 26 maggio scorso – ma è solo un esempio, perché allo specifico Pm si è incantato il disco – Aldo Morgigni decretò che restassero in gattabuia Stefano Mazzitelli (ex ad Tis) come pure Massimo Comito (ex manager Tis), in quanto a suo dire non erano stati COLLABORATIVI come Silvio Scaglia, nel frattempo inviato ai domiciliari.
Naturalmente sono BALLE.
Scaglia e Rossetti sono stati strappati alla galera dall’intensa mobilitazione dell’opinione pubblica, creata dal blog per Silvio Scaglia, mentre per gli altri arrestati non è stato fatto lo stesso.
Inoltre è ora di finirla di lasciare che Pm&contorno facciano carta straccia delle leggi vigenti, trattando gli arrestati come carne da macello oppure come loro schiavi, che – ove non dicano ciò che il Pm&contorno vogliono sentirsi dire – vengono puniti con una reclusione ILLEGALE.
So che, il 26 maggio scorso, il senatore Compagna ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Alfano, chiedendogli di «valutare l’opportunità di esercizio dell’azione di responsabilità disciplinare nei confronti dei magistrati che conducono l’inchiesta Telecom-Fastweb”.
Che cosa ne è stato di tale interrogazione?
Dunque qui c’è una cinquantina di persone in custodia cautelare per l’inchiesta succitata, e una massa ben più imponente di persone in custodia cautelare non si sa se motivata o no.
Ecco di che cosa dovreste occuparvi prioritariamente lei e i suoi collaboratori interessati alla Giustizia.
Ieri ho letto che Alfano promette la sospirata riforma della Giustizia per settembre.
A me – che ho partecipato con il mio voto all’elezione sua e dei suoi collaboratori – non sta affatto bene.
Non mi sta bene che andiate serenamente in vacanza, mentre vostri concittadini sono blindati – a ragione o a torto – in carceri sovraffollate e malsane.
Penso, in particolare, a quelli che sono blindati ingiustamente.
State governando da aprile 2008 e – relativamente alla Giustizia – avete fatto pochissimo: se non auspicare il “dialogo” con persone sordomute e pelose, appiccicate l’una all’altra dal solo collante dell’antiberlusconismo.
Ovviamente tengo conto delle varie e diverse difficoltà di questo periodo, e so che lei e il suo Governo avete agito non bene ma BENISSIMO in molti settori.
Però il numero dei ministri, sottosegretari e quant’altro dovrebbe garantire che i vari problemi venissero trattati e risolti contemporaneamente.
Lavorando di più.
E occorre anche trovare il modo per neutralizzare quelli che lei chiama “lacci e lacciuoli”.
Se governare l’Italia fosse facile, potrebbe farlo chiunque.
I gianfranchi fini e contorno, i tentennamenti, le lungaggini e quant’altro servono solo a una cosa: a rafforzare la Lega Nord e a deludere gli elettori.
Che ne è stato del vostro stato d’emergenza nelle carceri per tutto il 2010 e del “Piano carceri” decretato a gennaio scorso?
Che ne è stato della vostra proposta di concessione dei domiciliari in sostituzione dell’ultimo anno di detenzione, avanzata ad aprile scorso?
Perché, dopo oltre due anni, della riforma della Giustizia si parlerà solo a settembre prossimo?
No, caro Presidente. Da sua elettrice non sono contenta di tutto ciò, perché credo che la libertà individuale sia la sostanza della nostra vita.
Il pane quotidiano, gli spassi, l’economia, i nostri rapporti con l’estero e quant’altro vengono DOPO.
E concordo con la massima latina “Amicum secreto admone, palam lauda”, ma ormai certi argomenti devono essere espressi chiaramente: anzi, gridati.
Scusi se, per stavolta, evito di augurare buone vacanze a lei, al suo Governo e ai suoi parlamentari.
Sperando nel prosieguo, le invio cordiali saluti.
Talita
Ma certo! Ognuno si curi il proprio giardinetto, con la propria bella magnolia in centro.
È evidente che il signor Bombassei è proprio convinto di trovarsi dalla parte giusta della barricata, tanto da sentirsi il lato B ben coperto e riparato.
Comunque, siccome il vento può cambiare in un attimo – come ben sa chi va per mare – mi ricorderò di non sprecare neppure un verbo, qualora capitasse anche al signor Bombassei di essere blindato per tre mesi e oltre in custodia cautelare.
Forse gli svizzeri non c’entrano e da bravi “svizzeri neutrali per tradizione”, se ne staranno anche fuori. Ma credo di capire che l’invito di Scalpelli possa essere dettato dalla realtà delle cose. QUI, in Italia, non ci sta occupando di queste cose. La speranza era, forse, di far sì che altri diano un’occhiata, dicano la loro. Il silenzio, o quasi, auspicato da Bombassei, è ben peggio di quanto sollecitato da Scalpelli, perchè significa resa, oblìo, alzata di mani. Esattamente quanto NON auspicato dall’amico di Bombassei, LdM…