Archivio di agosto 2010

Scaglia story by Vincino: la “prova evidente”



 

 

 

 

Scaglia story by Vincino: perché la giustizia in Italia è così lenta?


Il cronometro segna 172 giorni di “custodia cautelare” per Silvio Scaglia: prima a Rebibbia, poi “murato vivo” (tuttora) nella sua casa di Antagnod. Ora il “giudizio immediato”, che richiede la “prova evidente” che però non c’è. Altri due mesi e mezzo di attesa, prima di poter dimostrare la propria innocenza.


Intanto la Cancelleria dei gip lavora a “scannerizzare” tutte le carte per inviare le notifiche ai difensori degli indagati. Per legge deve farlo almeno 30 giorni prima dell’udienza fissata il 2 novembre, quindi entro e non oltre il 1° ottobre.


Ma perché la giustizia in Italia è così lenta? Dì la tua.



 

 

Inchiesta Telecom Sparkle – Fastweb: i prossimi sviluppi giudiziari

 


Per rispondere alle mail dei lettori presentiamo un breve “vademecum” su quelli che potranno essere i prossimi sviluppi del caso Telecom Sparkle – Fastweb, dopo la decisione di accogliere la richiesta di “giudizio immediato” avanzata dai magistrati della Procura di Roma.


1) La Cancelleria dei gip è al lavoro per trasferire l’intero fascicolo (e ogni competenza) alla Quarta sezione penale collegiale del Tribunale di Roma, presso la quale è stata fissata la prima udienza del processo il prossimo 2 novembre.


2) I legali difensori sono in attesa di ricevere la “notifica” della richiesta di giudizio immediato. Si tratta di un passaggio importante poiché, a quel punto, insieme ai loro assistiti potranno prendere visione di tutte le “carte” dell’inchiesta, compresi gli interrogatori avvenuti dopo il 24 febbraio 2010 (data delle 56 ordinanze di arresti: 52 in carcere, quattro ai domiciliari).


3) La richiesta di ”giudizio immediato” ha azzerato il cronometro della “custodia cautelare” (ovvero i 168 giorni già trascorsi). Si riparte da capo: il codice prevede altri 6 mesi, che possono perfino aumentare, sebbene per Silvio Scaglia (e non solo) siano scaduti i termini della custodia per il presunto reato di “frode fiscale” (tre mesi) e quando il 12 agosto è stata accolta la richiesta di “giudizio immediato” mancavano ormai pochi giorni alla scadenza dei termini per il reato di presunta “associazione per frode fiscale” (sei mesi).


Lucia Annunziata: “Caro Silvio, sei sempre l’uomo perbene che ho conosciuto”

Pubblichiamo l’intervento di Lucia Annunziata, giornalista ed ex presidente della Rai, su Silvio Scaglia e la sua paradossale situazione giudiziaria


È un intervento significativo perché Lucia Annunziata, che conosce bene l’ingegner Scaglia, non ha voluto limitarsi ad una solidarietà di facciata o ad una manifestazione di generico garantismo, materia che si presta a strumentalizzazioni di vario tipo  nell’attuale congiuntura politica, più convulsa che mai. L’Annunziata ha voluto cogliere la testimonianza civile, anche nelle condizioni peggiori,  che sta offrendo l’indiziato Scaglia, pur consapevole della sua totale innocenza. Grazie Lucia, certe parole sono pietre.


Silvio Scaglia  è un indagato esemplare. Quanti, dopotutto, sarebbero tornati a casa, da un comodo paese oltremare, con un volo privato per accorciare i tempi, usando il proprio passaporto, e (soprattutto) senza accordi preventivi con nessun investigatore, senza patteggiare nulla prima di rimettere piede in Italia, dove, come è successo e come lui sapeva, lo attendeva la prigione?


Inutile nasconderselo, la giustizia è il terreno vivo su cui da anni passa, nel nostro paese da vari decenni, la più feroce, la più dolorosa, la più insoluta delle battaglie sociali e politiche. Nel grande mare delle inchieste che hanno segnato la nostra storia del dopoguerra – inchieste a volte giuste, a volte sbagliate, a volte necessarie, a volte superflue – abbiamo dovuto navigare tutti. Per ragioni professionali, spesso, come succede a noi giornalisti. Per ragioni politiche, come accade a chi scrive le leggi. Come orientarsi in questo mare è stata una vera sfida.


Per quel che mi riguarda, ho un rapporto di fiducia e di ammirazione per la magistratura. Uomini e donne che con lo stipendio di semplici servitori dello stato portano sulle loro spalle il destino di ognuno e tutti noi. Mi ha sempre fatto soffrire, dunque, l’attacco mosso a questi uomini e donne, perché un paese che dubita di chi amministra la sua giustizia perde ogni speranza di poter essere premiato o punito su questa terra. Dopotutto, la giustizia è innanzitutto un concetto morale, dunque divino, ben prima che umano, sociale o statuale.


Ho dunque sempre pensato che avere fiducia in coloro che amministrano la giustizia è in fondo solo un atto egoistico: la riaffermazione che possiamo vivere con la sicurezza che ci sono dei principi di ordine che ci difendono e ci indicano una direzione.


Per tutte queste ragioni, alla fine, l’atteggiamento che si ha nei confronti dei giudici è diventato per me definitorio. Come giornalista, considero dunque rilevante il modo come un imputato risponde alla legge. Il suo rispetto per questa legge, anche quando un caso sembra paradossale, è stato negli anni per me la chiave di volta per giudicare una persona e un imputato. Non è una affermazione da prendere alla leggera: pensatene cosa volete, ma un Andreotti che stringe la mano ai suoi giudici prima che il processo inizi, è una delle migliori lezioni che ci ha lasciato la vecchia Prima Repubblica.


Silvio Scaglia, per cui ho lavorato in un entusiasmante periodo in cui la rete credeva nell’informazione, e di cui ancora oggi penso che sia una delle migliori menti italiane, è stato, come dicevo, un esemplare indagato. La sua fiducia nella giustizia, è la mia. Il suo comportamento da solo lo definisce come una persona per bene. Il resto ce lo diranno, appunto, i giudici.


Lucia Annunziata



Colpo di scena: il gip cambia idea


A giudizio immediato anche Catanzariti, ex manager T. Sparkle, dopo l’intervento della Procura


Due provvedimenti di segno opposto nel giro di 24 ore, ma usciti dalla stessa penna: quella del gip Maria Luisa Paolicelli. Con un conseguente colpo di scena: anche Antonio Catanzariti, ex manager di Telecom Sparkle, andrà a “giudizio immediato” e non sarà processato lui (e soltanto lui) per “rito ordinario”, come pur aveva già deciso lo stesso giudice Paolicelli il giorno prima.


In sostanza, anche Catanzariti dovrà salire sulla stessa barca degli altri 36 imputati per i quali la Procura di Roma ha avanzato e ottenuto la richiesta di “giudizio immediato”, compreso Silvio Scaglia. Unica magra consolazione per l’ex manager di Telecom Sparkle: gli sono stati riconosciuti gli arresti “domiciliari” e ha lasciato il carcere di Rebibbia.


Il secondo provvedimento del gip Paolicelli (un “doppio avvitamento carpiato” si direbbe nei tuffi) ha suscitato ovviamente le proteste del difensore di Catanzariti, avvocato Nino Marazzita, che ha annunciato l’intenzione di rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione per denunciare il “provvedimento abnorne”. Del resto, non può che destare sorpresa il fatto che la “giravolta” del gip sia stata conseguente ad un intervento dei pm della Procura di Roma.


Scaglia story by Vincino: alleanza Google – Verizon


Da “Il Foglio” di venerdì 13 agosto


La matita di Vincino colpisce ancora: la tecnologia sul web corre alla velocità della luce, mentre in Italia il maggior artefice della banda larga è agli arresti da 168 giorni, senza uno straccio di “prova evidente”.


Cosa ne pensate?


 


Scaglia a giudizio immediato, pur senza “prova evidente” e nonostante siano scaduti i termini di custodia per presunto reato fiscale


È possibile in Italia tenere qualcuno agli arresti per presunto reato fiscale più di tre mesi? No, la legge lo vieta tassativamente. E non si tratta di materia soggetta ad interpretazione, basta un semplice calcolo matematico: tre mesi, poi va restituita la libertà personale. Ma non solo: in base all’art. 306 e commi seguenti la scarcerazione è automatica.


Questo è quanto riportano i codici di procedura penale. Tra questi si ricorda: “Nei casi in cui la custodia cautelare perde efficacia… il giudice dispone con ordinanza l’immediata liberazione della persona sottoposta alla misura” (PierMaria Corso). Franco Cordero cita: “scaduti i termini massimi, viene disposta l’immediata liberazione. Da notare come, a titolo perento, la custodia sia illegale: abbia o no provveduto il giudice, non esiste più un legalmente arrestato o detenuto; l’evasione, dunque, sarebbe lecita”.


Ma allora: come mai il gip  non ne ha tenuto conto? Perché si andrà al giudizio immediato per Scaglia e altri, quando la situazione imponeva il rito ordinario? Come mai per un altro imputato, Antonio Catanzariti, ex Telecom Sparkle, proprio con la motivazione che per “reato fiscale” sono scaduti i termini della custodia si andrà al rito ordinario? Perché due pesi e due misure (cautelari)?


Non si capisce. Se non (forse) per un dettaglio tecnico, privo però di spessore giuridico: il fatto che Catanzariti (ex responsabile “Carrier sales Italy” di Tis) ha ottenuto in data 1° agosto l’annullamento per decorso dei termini della custodia cautelare per i reati fiscali. Come era giusto, del resto. In pratica il gip Di Grazia (che fino al 6 agosto ha avuto tra le mani il fascicolo) ha riconosciuto che, trascorsi i tre mesi, Catanzariti non potesse più rimanere agli arresti per reato fiscale, mentre poteva rimanerci per il reato di “associazione”. E infatti è ancora detenuto a Rebibbia. Ma se Catanzariti, essendo ormai libero per reato fiscale, ha diritto al rito ordinario, perché la stessa cosa non vale per Scaglia e altri ex manager tlc?


Il risultato è che per Scaglia, a questo punto, oltre al danno di essere stato arrestato benché mancassero i tre presupposti (fuga, reiterazione e inquinamento probatorio) è arrivata pure la beffa: codice alla mano per il presunto reato fiscale è già un cittadino libero.


In conclusione: 1) Scaglia non andrà a giudizio immediato per la presenza della “prova evidente”; 2) Scaglia non dovrebbe andare a giudizio immediato per gli stessi, identici, uguali, motivi per i quali, secondo il parere del gip che ha firmato, non ci andrà un altro imputato. Per il quale ha infatti rigettato la richiesta dei pm romani.


Scaglia story by Vincino: “giudizio immediato”

Vincino interpreta la decisione del “giudizio immediato”


Voi cosa ne pensate? Lasciateci le vostre opinioni nei commenti.



Nella versione inglese di www.silvioscaglia.it troverete l’articolo apparso oggi sulle pagine del Financial Times di commento alla decisone del giudizio immediato.


“Giudizio immediato: del tutto illegittimo per chi aveva i termini di carcerazione per il reato fiscale già decorsi come Scaglia”


Il codice di procedura penale parla chiaro, commenta Piermaria Corso, difensore di Scaglia: se l’indagato non è sotto custodia cautelare per tutti i capi di contestazione, ma almeno per uno di questi sono decorsi i termini di detenzione, prevale il rito ordinario (art 453 comma 2)”.

Ed è il caso di Silvio Scaglia e di molte altre posizioni che riguardano gli ex manager delle società telefoniche. Il gip chiamato ad emettere il decreto di giudizio immediato avrebbe dovuto tenerne conto e quindi non avrebbe dovuto accogliere la richiesta di giudizio immediato.


Telecom Sparkle – Fastweb: sì al giudizio immediato, ma non per “prova evidente”

Il gip Paolicelli accoglie la richiesta della Procura di Roma per 36 dei 37 indagati.


Con il deposito di due diversi provvedimenti, avvenuto ieri in tarda serata, il gip Maria Luisa Paolicelli ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dai magistrati della Procura di Roma per 37 degli indagati del caso Telecom Sparkle – Fasweb, mentre ha rigettato analoga richiesta per Antonio Catanzariti, uno dei tre ex dirigenti di Telecom Sparkle, all’epoca responsabile del settore “Carrier sales Italy”, l’unico per il quale pertanto si procederà invece con il rito ordinario.


In particolare il gip Maria Luisa Paolicelli ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri, ma non in base alla presenza della “prova evidente” (come prescrive l’art. 453 sul giudizio immediato), ma per il fatto che per Scaglia e altri manager le misure cautelari risultano ancora in vigore sia per frode fiscale sia per associazione per delinquere.


La prima udienza è stata fissata per il 2 novembre presso la quarta sezione penale collegiale del Tribunale di Roma.


Newsletter
Iscriviti alla newsletter di silvioscaglia.it




ebook il caso scaglia

Perché un blog?

“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World