Parti civili: ammessa solo l’Avvocatura dello Stato
Respinta invece per “inammissibilità” l’analoga richiesta di Fastweb e TIS. Esclusa anche, pur con diversa motivazione, Swisscom Italia
Le società Fastweb e Telecom Italia Sparkle non potranno costituirsi parti civili al “Processo Carosello” per ragioni di “inammissibilità”. La decisione è stata presa questa mattina nel corso della terza udienza dal Collegio della Prima Sezione del Tribunale Ordinario di Roma riunitosi per oltre due ore in Camera di Consiglio. Anche la richiesta avanzata da Swisscom Italia è stata respinta in assenza di “danno diretto”.
È stata invece ammessa l’Avvocatura dello Stato in rappresentanza delle Amministrazioni Pubbliche (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro degli Interni, dell’Economia e Agenzia delle Entrate).
In sostanza, i giudici presieduti dal dottor Giuseppe Mezzofiore, hanno accolto le eccezioni delle difese degli imputati che sostenevano la “infondatezza” e la “carenza di legittimazione” della richiesta avanzata dalle tre società di tlc, poiché “indagate” per gli stessi reati in altro procedimento, seppur separato.
Superata – in parte – l’ipocrisia delle fasi preliminari, certe cose sono tornate al loro posto.
E’ triste, tutavia, che le aziende, pur conoscendo bene i loro uomini migliori, abbiano pensato ad un passo del genere per un “tatticismo giudiziario” che, anche in termini tecnici, mi sembra assai discutibile e comunque perdente.
In conclusione, le scelte giudiziarie di Fastweb e TIS sono state la cartina al tornasole di un deficit etico che deve essere recuperato dai vertici aziendali.