L’avv. Merluzzi: Nessun “fiume di denaro” ai manager tlc
Il difensore dei due ex dirigenti di TIS, Massimo Comito e Stefano Mazzitelli, commenta così le dichiarazioni rilasciate da Marco Toseroni nel corso del “controesame” del 16 marzo, secondo cui “mai” Carlo Focarelli gli disse di aver versato soldi ai vertici delle aziende
L’udienza è la numero sedici, del 16 marzo scorso, nell’aula del Tribunale di Roma: a rivolgere la domanda è l’avvocato Fabrizio Merluzzi, difensore dei due manager di Telecom Italia Sparkle, Massimo Comito e Stefano Mazzitelli. A rispondere è il teste Marco Toseroni, imputato in procedimento connesso, reo confesso di essere stato il “riciclatore” di tutto l’affaire.
Avv. Fabrizio Merluzzi: «Focarelli le ha mai detto di aver versato denaro ai dirigenti delle varie società telefoniche?».
Marco Toseroni: «No. Assolutamente no. Questo no».
Avv. Fabrizio Merluzzi: «Con la confidenza che avevate, se lo avesse fatto, glielo avrebbe detto?».
Marco Toseroni: «Non glielo so dire».
(…)
Marco Toseroni: «No. Non me ne parlò mai, questo glielo posso dire per certo».
(Fonte: registrazione udienza del 16 marzo 2011)
È certamente questo il passaggio più delicato e significativo del “controesame” di Marco Toseroni, in relazione all’intero impianto accusatorio dei PM sui rapporti tra i vertici delle aziende tlc e i protagonisti dei presunti illeciti fiscali. Commenta al blog l’avvocato Merluzzi: «Se i top manager della telefonia, accusati di frode fiscale ed associazione a delinquere, fossero stati davvero concorrenti e consapevoli – come sostengono i PM – sarebbe dovuto scorrere un fiume di denaro fra loro e gli artefici della truffa. Invece non vi è nulla, nè traccia, nè testimonianza, che un solo euro dei 360 milioni della frode siano finiti nelle loro tasche». «Ancora una volta – aggiunge Merluzzi – si conferma che i magistrati si sono mossi sulla sola ipotesi del “non potevano non sapere”. Una ipotesi sempre più debole».