Riceviamo e pubblichiamo
In merito al nostro post del 31 marzo Crudele: «Pagato per stare zitto» riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica da parte dei difensori dell’ing. Giuseppe Crudele.
Cogliamo l’occasione per ricordare che considerata la delicatezza dei temi trattati, la redazione del blog elabora i post sulla base di fonti ufficiali e accreditate quali le agenzie di stampa presenti in aula e i verbali delle udienze.
Siamo disponibili a pubblicare ogni rilievo e critica al nostro lavoro che – ci teniamo a sottolinearlo – si fonda su una attenta e scrupolosa analisi delle fonti.
Poiché non si vuole in alcun modo interferire nella difesa degli imputati, questo blog è ovviamente disponibile a riferire “il significato della deposizione dell’ing. Crudele” e le ragioni per le quali detto significato sarebbe “esattamente opposto” al tenore letterale e o all’interpretazione data dal blog.
Scriviamo la presente quali legali dell’ing. Giuseppe Crudele, in relazione all’articolo intitolato “Crudele: “Pagato per stare zitto”, pubblicato sul blog “Silvio Scaglia.it” in data 31 marzo 2011, che analizza la testimonianza resa da Crudele nell’ambito del processo attualmente pendente davanti al Tribunale di Roma in ordine a una ipotizzata frode fiscale, che vede coinvolti alcuni esponenti di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Il contenuto dell’articolo non corrisponde alla realtà in quanto stravolge il senso complessivo della deposizione resa dall’ing. Crudele, condensando in poche righe il contenuto di una deposizione la cui complessità e articolazione ha richiesto la celebrazione di ben tre udienze dibattimentali. Nello scritto sono infatti contenuti solo alcuni passaggi delle dichiarazioni rese da Crudele, arbitrariamente estrapolati da un contesto più ampio alla luce del quale il significato della deposizione resa dall’ing. Crudele risulta esattamente opposto a quello suggerito da chi ha proceduto a compilare l’articolo.
Avv. Gabriele Casertelli
Avv. Valentina Finamore
In merito a quanto ci viene contestato, vorremmo precisare che il resoconto dell’interrogatorio dell’ingegner Crudele, “condensato” per necessità in poche righe (come del resto capita in ogni cronaca giudiziale di qualsiasi mezzo di informazione), riflette il senso dei resoconti pubblicati, il 31 marzo scorso, dalle principali agenzie di stampa italiane presenti in aula. Ad esempio, nel lancio d’agenzia Agi si legge che: «Crudele ha ammesso di aver taciuto in azienda sul ruolo di Carlo Focarelli (ritenuto dai PM l’ideatore della truffa, ndr) e sul traffico telefonico generato in modo fittizio. Solo lui, in azienda, era a conoscenza che il traffico venisse simulato attraverso macchinari (generatori di traffico, ndr) mentre la società registrava e vedeva soltanto minutaggio regolare. “All’azienda non poteva che apparire del tutto regolare – ha spiegato Crudele, precisando di non aver informato il suo diretto superiore, Fabrizio Casati – perché, da un punto di vista tecnico, il segnale che viene registrato dalla rete è lo stesso e non c’è nessun modo di coglierne l’anomalia. Fastweb non poteva in nessun modo accorgersene, al contrario“». I resoconti di Ansa, Radiocor, Apcom sono sostanzialmente simili.
A questo proposito siamo andati a riprendere le trascrizioni originali di alcuni passaggi del controinterrogatorio dell’ingegner Crudele e le abbiamo confrontate con la sintesi pubblicata dal blog.
Avv. Rossi: «Ma poi se tutti lo sapevano già il fatto che si trattava di un affare diciamo farlocco perché lei doveva stare zitto?»
Dich. Crudele: «Allora, se io avessi posto delle domande di un certo tipo come dicevo prima probabilmente l’affare non sarebbe neanche partito»
Avv. Rossi: «E quindi?»
Dich. Crudele: «E quindi, ripeto, è stato pagato il mio silenzio»
Queste dichiarazioni hanno ispirato il titolo del post Crudele: “Pagato per stare zitto”pubblicato sul blog.
Altri passaggi…
Trascrizione dell’udienza del 31 marzo 2011:
Avv. Corso: «Che cosa avrebbe detto da fedele dipendente di Fastweb in quella posizione e che cosa ha taciuto?»
Dich. Crudele: «Certo, che era assolutamente strano il fatto che Focarelli essendo consulente della Diadem e della I Globe chiedesse a Fastweb di interconnettersi, che era assolutamente strano che anziché utilizzare un semplice accesso a internet da parte di I Globe e quindi essere Fastweb un semplice fornitore di connettività veniva richiesto invece di interconnettersi attraverso le centrali di commutazioni con un aggravio enorme di costi. Avrei chiesto di fare una due diligence di un certo tipo sulla Diadem, quindi avrei chiesto l’esibizione dei contratti che la Diadem aveva con gli operatori a monte visto che si presentava come un aggregatore di traffico. Avrei chiesto di andare a fondo a tutta una serie di aspetti»
Ed ecco la sintesi pubblicata nel post:
«Era strano che Focarelli essendo consulente Diadem e I-Globe chiedesse a Fastweb l’interconnessione con una centrale di commutazione»
Un altro passaggio estrapolato dalla trascrizione dell’udienza del 31 marzo 2011:
Dich. Crudele: «Io non ho mai visto traffico premium che è traffico pregiato, anzi ultra pregiato viaggiare in internet»
E la sintesi pubblicata nel post:
«Era strano che venisse utilizzata la rete Internet per far passare il traffico telefonico Premium»
Infine, concordando con i legali dell’ingegner Crudele che «alcuni passaggi arbitrariamente estrapolati da un contesto più ampio» comportano il rischio di offrire un significato opposto a quello emerso dalla deposizione, abbiamo deciso di pubblicare questo stralcio del controinterrogatorio a confronto con quanto riportato in alcuni passaggi del post.
Post:
Domanda: «Si può dire che solo lei in Fastweb avesse conoscenza che il traffico fosse fittizio»
Crudele: «Sì»
Controinterrogatorio:
Avv. Corso: «Senta, lei ha fatto una affermazione che ovviamente poi il Tribunale valuterà. Lei dice tutti in Fastweb sapevano. Io le chiedo con certezza, però è una mia impressione, però chiedo a lei, con certezza solo lei sapeva della vera natura dell’operazione perché glielo avevano detto?»
Dich. Crudele: «Certo»
Post:
Domanda: «Ha detto a Casati (suo diretto superiore in Fastweb, ndr.) che il traffico era fittizio?»
Crudele: «No»
Controinterrogatorio:
Avv. Corso: «Perché quando lei dice di avere ricevuto dalla Tis una certa telefonata in cui non si capisce se era tranquillizzante o se proponeva dei dubbi, io le chiedo lei che messaggio ha passato a Casati?»
Dich. Crudele: «Io ho riportato il contenuto della telefonata nei termini che ho già detto»
Avv. Corso: «Sì, ma ha detto fatte controlli anche voi come poteva essere il suo dovere di funzionario?»
Dich. Crudele: «No»
Post:
Domanda: «Senza i tre milioni il suo comportamento sarebbe stato corretto?»
Crudele: «Sì»
Controinterrogatorio:
Avv. Corso: «Senta, possiamo dire che senza quell’incentivo che poi è arrivato a tre milioni di Euro, il suo comportamento verso Fastweb sarebbe stato diverso?»
Dich. Crudele: «Sì»
Distinti saluti
La Redazione del blog
Ecco un caso in cui una richiesta di rettifica si trasforma in un boomerang.
Mi sembra che, nel complesso, l’ing. Crudele esca meglio dalle sintesi del post del blog che dalle trascrizioni nella loro interezza…
Per la Redazione: siete troppo buoni o troppo prudenti, quando fate le sintesi?