«Scaglia poteva non sapere»
Il Fatto Quotidiano riferisce l’interrogatorio di Francesco e Carlo Micheli
Processo Fastweb: «Scaglia poteva non sapere». Con questo titolo Il Fatto Quotidiano sintetizza le testimonianze di Carlo e Francesco Micheli al processo per l’“Iva telefonica”. In particolare, si legge nell’articolo, Francesco Micheli ha asserito che anche Scaglia, al pari di lui, «“poteva non sapere”, visto che a gestire l’operazione era il settore commerciale». Anche Carlo Micheli – si legge nell’articolo – «si è limitato a dire: “Ho sentito parlare di carte prepagate nella primavera-estate del 2003, quando ho visto i report aziendali e di crescita del fatturato. Era Scaglia a definire la strategia ma sotto di lui c’erano i manager operativi”».
Francesco Micheli – che con il figlio Carlo, è stato chiamato al processo dall’accusa –, ha confermato di aver suggerito «in via informale di sentire il parere di Guido Rossi» sull’attività delle carte prepagate. Cosa che puntualmente avvenne. Il Fatto riporta che il professor Rossi, come dichiarato da Carlo Micheli, «si limitò a sollecitare una modifica dell’oggetto sociale di Fastweb». Cosa che fu puntualmente fatta.
Insomma, dall’interrogatorio di Francesco Micheli è emersa la conferma che «Scaglia era il detentore del know how e delle tecnologie» non il gestore delle operazioni commerciali per cui esistevano strutture specifiche.
Foto by Marco Menu.