Archivio di ottobre 2011
Patrizio Gonnella: «Va costruito il futuro»
Il Presidente dell’Associazione Antigone commenta l’esito della seduta straordinaria del Senato su carceri e giustizia che «di straordinario ha avuto ben poco. È stata poco più di una seduta di autocoscienza». E invita a «ripartire dalla trasformazione del senso comune»
Amnistia “bocciata”. Quali altre chance sono rimaste?
Non è facile continuare a insistere su provvedimenti parlamentari che richiedono maggioranze iperqualificate. Solo la determinazione radicale può assegnare alla clemenza qualche chance. Nei giorni scorsi siamo riusciti a convogliare un gran numero di organizzazioni (Arci, Acli, Gesuiti, Camere penali, Md, volontari della giustizia, gli amici di Ristretti, Forum droghe, i Garanti locali, …) intorno a un documento circostanziato e alla sua traduzione in proposta di legge. Abbiamo inviato il testo a tutti i senatori. Sappiamo che alcuni (penso a Piero Marcenaro, Presidente della Commissione straordinaria dei diritti umani del Senato) si sono attivati e l’hanno formalmente depositata. È una proposta che parla principalmente alle opposizioni. Intende riformare la legge sulle droghe, quella sulla recidiva, quella sulla immigrazione, il Codice di procedura penale in tema di custodia cautelare. Prevede inoltre la messa alla prova per adulti, l’estensione della liberazione anticipata (60 giorni anziché 45 a semestre), l’introduzione delle liste di attesa e la modifica del codice penale con sanzioni diverse da quella carceraria. Una proposta razionale, liberale e riformista.
Cosa pensate di ottenere?
A questo punto nostro obiettivo comune potrebbe essere quello di farvi convergere tutte le opposizioni. Questa legislatura è in via di conclusione. Manca un anno e mezzo se resiste. Va costruito il futuro. In ogni caso la nostra comune battaglia ha cambiato in parte il volto del DAP che ha rivisto la propria “sicumèra palazzinara” sul piano carceri. Ha inoltre ottenuto, nonostante il silenzio delle televisioni e dei grandi quotidiani, uno spostamento sensibile di opinione pubblica.