Archive del 2011
Bernabé, Angelidis e Cicchetti in aula come testimoni
Processo “Iva telefonica”. Il 13 ottobre l’ex AD di Fastweb, il 17 tocca al n°1 di TI
L’Amministratore Delegato di Telecom Italia, Franco Bernabé, sarà sentito in aula, in qualità di testimone, il prossimo 17 ottobre. Ma non è il solo teste illustre convocato dal procuratore della Repubblica Giancarlo Capaldo per la ripresa del processo sull’”Iva telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore.
È stato, infatti, diffuso in questi giorni l’elenco dei testi convocati per le udienze (sei in tutto) previste tra il 10 e il 21 ottobre prossimo. Si comincia il giorno 10 con una serie di testi all’apparenza minori, legati al filone d’inchiesta che riguarda Telecom Italia Sparkle. Sono stati convocati: Carlo Baldizzone, responsabile area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer; Arturo Danesi, fino al 31 dicembre 2009 Responsabile marketing di Telecom Italia Sparkle, poi Responsabile della Strategia e sviluppo di nuovi servizi di TIS SpA; Paolo Perfetti, Network Operations Director di Telecom Italia e attivo nell’“area tecnica” di TIS; il dirigente di TI Stefano Menghini che rispondeva in via gerarchica a Perfetti.
Il giorno 13 dovrebbe essere dedicato alla testimonianza di Emanuele Angelidis, già Ceo di Fastweb, seguito da tre manager di Intermatica: il Direttore generale Marco Orsini; Claudio Castellani, socio di maggioranza della società e l’AD Alessandro Cianflone Mottola.
Nell’udienza del giorno 14 compariranno: Andrea Magoni, dal 1° luglio 2009 nel gruppo TI a capo dell’area Administration, Finance and Control & International Development di Telcom Italia e Presidente di Telecom Italia Sparkle, Federico Maurizio D’Andrea, all’epoca dei fatti a capo dell’Audit & Compliance Services di Telecom Italia SpA (struttura di controllo interno), e attualmente Responsabile Audit. Infine, è prevista la testimonianza di Oscar Cicchetti, uno dei personaggi più noti delle Tlc italiane, Responsabile delle Strategie di TI.
Il 17 ottobre, infine toccherà a Franco Bernabè e alla prima parte della testimonianza di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’area Network di TIS, che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore Delegato Stefano Mazzitelli. Per completare la sua testimonianza sono state previste altre due udienze, fissate per il 18 e 21 ottobre.
Patrizio Gonnella: «Va costruito il futuro»
Il Presidente dell’Associazione Antigone commenta l’esito della seduta straordinaria del Senato su carceri e giustizia che «di straordinario ha avuto ben poco. È stata poco più di una seduta di autocoscienza». E invita a «ripartire dalla trasformazione del senso comune»
Amnistia “bocciata”. Quali altre chance sono rimaste?
Non è facile continuare a insistere su provvedimenti parlamentari che richiedono maggioranze iperqualificate. Solo la determinazione radicale può assegnare alla clemenza qualche chance. Nei giorni scorsi siamo riusciti a convogliare un gran numero di organizzazioni (Arci, Acli, Gesuiti, Camere penali, Md, volontari della giustizia, gli amici di Ristretti, Forum droghe, i Garanti locali, …) intorno a un documento circostanziato e alla sua traduzione in proposta di legge. Abbiamo inviato il testo a tutti i senatori. Sappiamo che alcuni (penso a Piero Marcenaro, Presidente della Commissione straordinaria dei diritti umani del Senato) si sono attivati e l’hanno formalmente depositata. È una proposta che parla principalmente alle opposizioni. Intende riformare la legge sulle droghe, quella sulla recidiva, quella sulla immigrazione, il Codice di procedura penale in tema di custodia cautelare. Prevede inoltre la messa alla prova per adulti, l’estensione della liberazione anticipata (60 giorni anziché 45 a semestre), l’introduzione delle liste di attesa e la modifica del codice penale con sanzioni diverse da quella carceraria. Una proposta razionale, liberale e riformista.
Cosa pensate di ottenere?
A questo punto nostro obiettivo comune potrebbe essere quello di farvi convergere tutte le opposizioni. Questa legislatura è in via di conclusione. Manca un anno e mezzo se resiste. Va costruito il futuro. In ogni caso la nostra comune battaglia ha cambiato in parte il volto del DAP che ha rivisto la propria “sicumèra palazzinara” sul piano carceri. Ha inoltre ottenuto, nonostante il silenzio delle televisioni e dei grandi quotidiani, uno spostamento sensibile di opinione pubblica.
Emergenza carceri: dal Senato no a indulto e amnistia
Nessuna apertura alle richieste di una soluzione forte al sovraffollamento, in grado di riportare l’Italia nella “legalità”
Pannicelli caldi e poco altro. Nessun impegno forte a ridurre in modo consistente i detenuti in Italia, a riportare entro termini di legalità il drammatico problema del sovraffollamento. Si è chiusa così la seduta straordinaria al Senato, giunta dopo la raccolta di firme di parlamentari promossa dai Radicali.
In sostanza, Palazzo Madama ha votato a favore di sei proposte presentate dai gruppi di maggioranza, ma ha respinto quelle delle opposizioni, salvo in materia di ospedali psichiatrici giudiziari. Sui temi più dirompenti, ma anche risolutivi, come l’amnistia e l’indulto, la maggioranza, a partire dal ministro Palma, non ha ceduto alle ipotesi formulate da Radicali e Idv.
Certo, Palma ha parlato di proposte a suo avviso «concrete», come la modifica della leggina “svuotacarceri”, varata nel 2010, che ha previsto la detenzione domiciliare ai condannati con residuo di pena di un anno. «Se si allungasse di qualcosina in più quel periodo – ha sottolineato il Guardasigilli – nell’immediatezza ci sarebbe lo svuotamento di almeno 2.000 persone presenti in carcere».
Duemila detenuti, dunque, su oltre 67mila: qualche centimetro di libertà in più a testa, partendo da celle dove capita perfino di stare in piedi a turno, perché non c’è posto a sufficienza per camminare tutti insieme: otto, dieci, ma anche dodici detenuti ammassati.
A proposito di “pannicelli caldi”, il Governo si è comunque impegnato a modificare le norme sul rito “per direttissima” (che dovrà prevedere il non transito in carcere), non senza scagliarsi contro i PM «etici» intesi, a quanto pare, come causa nemmeno indiretta del sovraffollamento.
Unica apertura significativa, se verrà realizzata, il completamento dell’organico della polizia penitenziaria (mancano non meno di 1611 poliziotti) per la quale però occorrono fondi. Si riusciranno a trovare in un momento di “finanziarie” a ripetizione?
Altro tema sul quale si è registrata un’apertura, l’istituzione del Garante nazionale per i diritti delle persone. Salvo però dover registrare che le attuali normative vengono del tutto disattese: in teoria, in Italia, dovrebbero già esserci Garanti regionali, o a livello di altri enti locali. Peccato, che se poi le nomine non vengono fatte, nessuno interviene.
Adesso la parola va alla Camera.
“Traffico telefonico”, il traffico c’è
Alla ripresa del processo la testimonianza dei dipendenti che hanno condotto l’Audit di TIS. «Anche nel caso di servizio generato artificialmente c’è stata un’erogazione effettiva». E sia i vertici che i dirigenti commerciali “non potevano sapere”. La prossima udienza fissata per il 10 ottobre
È ripreso giovedì 22 settembre, dopo la pausa estiva, il processo per l’“Iva telefonica”. Esaurito l’elenco dei testi relativi al filone Fastweb, l’inchiesta continua con il troncone relativo a Telecom Italia Sparkle. Il calendario, però, prevede dopo le udienze del 22 e del 23 settembre, un nuovo intervallo: il procedimento riprenderà infatti solo il prossimo 10 ottobre.
A comparire davanti al collegio della Prima Sezione Penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, è stata per prima Paola Zurzolo, dirigente dell’area Audit dell’azienda incaricata di svolgere le prime indagini dopo le notizie stampa circa il coinvolgimento di I-Globe su una presunta frode Iva. La dirigente ha raccontato che le situazioni che potevano prestare adito a sospetti sono venute alla luce solo dopo una serie di accertamenti decisi dopo l’avvio delle indagini della Procura. Ad attirare l’attenzione dell’Audit, infatti, fu la constatazione che alcuni campioni di traffico in una certa percentuale erano distribuiti in maniera omogenea lungo le ore del giorno e che una certa percentuale di chiamate avevano durata simile. È in questo modo che ha preso corpo il sospetto che una parte del traffico – cosa possibile sul piano tecnico – fosse fittizio, ovvero generato artificialmente. Era possibile che i vertici dell’azienda non nutrissero sospetti? O, come ha sostenuto il PM Giovanni Bombardieri, i dirigenti coinvolti nelle indagini “non potevano non sapere”? L’amministratore delegato e i dirigenti dell’area commerciale ricevevano ogni mattina un resoconto dell’attività, in gergo chiamato “file Galloni” (dal nome dell’addetto all’operazione) in cui veniva riassunto il minutaggio complessivo del traffico nella giornata precedente, senza ripartizione per fascia oraria o per durata delle chiamate. Come del resto era prassi per operazioni di questo tipo e soprattutto per il ruolo di pura carrier di transito di TIS che non può entrare nel merito del tipo di servizio trasportato. Solo l’indagine analitica ex-post ordinata dopo l’avvio delle indagini ha permesso di ipotizzare o possibili irregolarità che potevano, al limite, essere rilevate dai tecnici a scopo di dimensionamento di rete o di controllo qualità o piuttosto modelli di business di nuova concezione (micropagamenti telefonici) basati su tecnologie ibride Voce/dati quali il “VoIp”.
Il secondo teste, sentito nell’udienza del 23 settembre, è un altro dipendente dell’Audit, l’ingegnere Davide Ciarniello che ha sostanzialmente ribadito quanto illustrato da Paola Zurzolo soprattutto sul ruolo di TIS come pura carrier di transito e sul fatto che il traffico generato artificialmente (da una macchina o da un dialer su PC) può non implicare la mancanza di servizio erogato. Anche i problemi riscontrati nell’erogazione del servizio, e le successive proteste, stavano del resto a dimostrare che il servizio era effettivamente fornito. Un servizio non solo tecnologico, ma con un rilevante ruolo commerciale, cosa che giustificava il ricorso di I-Globe al supporto di TIS. Il teste, al proposito, è ricorso ad un’immagine: se io possiedo un camion, posso percorrere un’autostrada da solo. Ma se voglio utilizzare il camion per effettuare un trasloco devo affidarmi ad una società in grado di fornirmi il servizio. TIS, in questo caso, ha funzionato da “società dei traslochi” fornendo consulenza commerciale e logistica, oltre che tecnica. Nulla, insomma, poteva giustificare eventuali sospetti del vertice di Telecom Italia Sparkle sul business, è la conclusione della testimonianza dell’esperto dell’Audit.
Finisce qui il breve ciclo di testimonianze dei dipendenti dell’area Audit di Telecom Italia Sparkle. Il processo riprenderà il 10 ottobre. Martedì sarà reso noto l’elenco dei prossimi testi che sfileranno nell’aula della Prima sezione penale del tribunale di Roma.
“Iva telefonica”. Domani riprende il processo
Si riparte. Domani, presso la Prima Sezione penale, riprende il processo per l’“Iva telefonica” interrotto con una giornata di anticipo il 28 luglio scorso
L’ultima udienza prima della pausa estiva era stata caratterizzata dall’interrogatorio di due dirigenti di Telecom Italia Sparkle: Rosangela Petraglia, responsabile delle Risorse Umane e Paola De Nicolais, dirigente del settore Tesoreria.
La Petraglia ha risposto in merito ai contratti relativi al “Traffico telefonico” compresi gli incentivi previsti per i vertici aziendali, in linea con le consuetudini aziendali, mentre Paola De Nicolais ha spiegato le caratteristiche dei contratti, compreso il sistema pagamento “a cascata”, normalmente utilizzato per accordi di questo genere.
Nell’udienza di domani, 22 settembre, è previsto l’esame di altri due dirigenti di Telecom Italia Sparkle, Paola Zurzolo e David Ciarniello, entrambi dell’area Audit.
Processo “Iva telefonica”: si riparte
Il prossimo 22 settembre riprende, presso la Prima Sezione penale, il processo per l’“Iva telefonica” interrotto il 28 luglio per la pausa estiva
Il giorno successivo alla ripresa del dibattimento, il processo compirà dieci mesi dalla prima udienza, il 23 novembre scorso cui sono seguite altre 42 udienze. Mica poco per un procedimento che si sta celebrando con il “rito immediato” come aveva chiesto ed ottenuto il procuratore Giancarlo Capaldo, presente all’avvio del dibattimento che, del resto, promette di avere ancora di fronte a sé un lungo iter.
A partire da giovedì 22 settembre il Blog tornerà a seguire lo svolgimento del processo con lo stesso scrupolo dei dieci mesi passati, riferendo in maniera puntuale ed analitica un dibattimento che non sembra riscuotere più l’interesse dei media. Un disinteresse strano, se si pensa alla mobilitazione della macchina giudiziaria resa necessaria dalla celebrazione di questo processo.
Dall’andamento del processo sono finora emersi due aspetti importanti:
1) risulta chiaro come Fastweb non fosse a conoscenza di eventuali frodi e abbia sempre agito nel pieno rispetto di regole e leggi. Infatti – come ha sottolineato il prof. avv. Antonio Fiorella, difensore di Silvio Scaglia – «è emerso che le operazioni oggetto di contestazione risultavano per Fastweb corrispondenti al vero, del tutto normali sotto il profilo della commercializzazione, sebbene non appartenenti al “core business”».
2) nessuno dei testi ascoltati, pur nella diversità delle loro posizioni (che comprendono sia chi ha svolto indagini, ad esempio la GdF, sia chi aveva ruoli in società collegate al business “Phuncard” o “Traffico telefonico”), ha attribuito a Scaglia un qualsiasi ruolo nelle cosiddette e presunte “Truffe Carosello”.
È questo, finora, il risultato di un processo che, in cifre, ha coinvolto oltre all’ingegner Silvio Scaglia (per 89 giorni più altri 254 agli arresti domiciliari in Val d’Ayas dopo essere rientrato spontaneamente e prontamente in Italia per collaborare con i magistrati) altri 55 imputati. Più due società, TIS e Fatsweb SpA, allora quotata alla Borsa di Milano, che ha rischiato il commissariamento per la vicenda.
Finora, come si è visto, si sono tenute 43 udienze. Ma il Collegio presieduto dal dottor Giuseppe Mezzofiore ha già stabilito un fitto calendario di 34 udienze, di qui a febbraio 2012.
La tabella di marcia prevede:
- Settembre 2011: 22, 23
- Ottobre 2011: 10, 13, 14, 17, 18, 21
- Novembre 2011: 8, 10, 14, 16, 17
- Dicembre 2011: 5, 6, 7, 12, 14, 16
- Gennaio 2012: 10, 12, 13, 17, 19, 23, 24, 27
- Febbraio 2012: 6, 7, 9, 13, 14, 16, 17