Fattore Umano | «Meno carcere, più misure alternative»
E per chi resta in galera: più colloqui e più telefonate ai famigliari. Questo, in sintesi, il carnet delle proposte avanzate al ministro Paola Severino dal Cartello Sovraffollamento: che fare?. Nel frattempo la Commissione Giustizia del Senato vota a favore del Dl “svuota-carceri” e dice sì a un emendamento che prevede la chiusura dei “manicomi criminali”
Aumentare le ore di colloquio e le telefonate con i famigliari. Una proposta semplice, a costo zero, senza nessuna complicazione sul funzionamento dell’Amministrazione penitenziaria. Ma con un effetto assai probabile: ridurre il numero dei suicidi o dei tentati suicidii, i casi di autolesionismo, la richiesta continua di uso di psicofarmaci.
C’è anche questo nel carnet di “soluzioni per l’emergenza”, avanzate al Ministro della Giustizia Paola Severino da parte della delegazione di Sovraffollamento: che fare?, un Cartello che raccoglie le sigle delle associazioni più impegnate sul fronte carceri, nel corso dell’incontro avvenuto ieri, 12 gennaio.
Vi sono poi le proposte di maggiore impatto strutturale: «la necessità di modificare la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, la ex Cirielli sulla recidiva e la Bossi Fini sull’immigrazione – come spiega Ornella Favero, direttrice di Ristretti Orizzonti – che più hanno contribuito a riempire le carceri, nonché di ridurre l’uso della custodia cautelare e di potenziare le misure alternative».
Il ministro, dal canto suo, ha confermato la propria disponibilità a introdurre alcune misure suggerite nel decreto legge sulle carceri in discussione al Senato, in particolare relative alla possibile riduzione dell’uso della custodia cautelare e nella direzione di potenziare le misure alternative.
Da questo punto di vista vanno segnalate due importanti novità votate questa mattina in Commissione Giustizia del Senato che ha approvato il Dl “svuota-carceri”. Tra le norme previste, spicca la misura degli arresti domiciliari, anche per i recidivi, per risolvere il sovraffollamento dei penitenziari. Il testo per la votazione a Palazzo Madama sarà in aula il prossimo 18 gennaio.
Sempre in sede di Commissione Giustizia del Senato è stato approvato all’unanimità un emendamento per la chiusura definitiva degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) entro il 31 marzo 2013. «Possiamo così sperare – ha dichiarato Ignazio Marino, senatore Pd e presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale – di superare definitivamente, grazie al favore dell’intera Commissione Giustizia, l’orrore dei manicomi criminali che tanto ha indignato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano». Nella speranza che non vi sia alcun passo indietro nel voto plenario di settimana prossima al Senato.
il problema non è farle ma metterle in esercizio, ce ne sono diverse nuove e ancora chiuse