Fattore Umano | La marcia di Pasqua
L’appello di Rita Bernardini, Maurizio Turco e Irene Testa: a Roma, domenica 8 aprile, giorno di Pasqua, la seconda Marcia per l’amnistia, la giustizia, la libertà
Già sette anni fa, il giorno di Natale del 2005, abbiamo sfilato da Castel Sant’Angelo, e poi toccato luoghi simbolo come il carcere di Regina Coeli e luoghi istituzionali (presidenza della Repubblica, presidenza del Consiglio, Camera e Senato), invocando un provvedimento di amnistia e di indulto, per ridurre in modo significativo i carichi processuali che da anni soffocano tribunali e uffici giudiziari, e per sgravare il carico umano che soffre – in tutte le sue componenti, i detenuti, il personale amministrativo e di custodia – la condizione disastrosa delle prigioni italiane: oggi in Italia, nonostante i recenti provvedimenti varati dal Governo ci sono oltre 7mila detenuti in più che nel 2005.
Da allora la situazione si è ulteriormente aggravata e incancrenita. Ci troviamo, come Stato e come Repubblica, nella situazione, innegabile – anche tecnica – di costante, palese flagranza criminale; una ripetuta e continuata violazione di tutte le legislazioni vigenti, internazionali, europee e nazionali, provocata dagli oltre dieci milioni di procedimenti penali e civili pendenti; in conseguenza a ciò il nostro paese è costantemente sanzionato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, per «l’irragionevole durata dei processi che costituisce un grave pericolo per lo stato di diritto».
Rileviamo che nel frattempo, non un solo grande dibattito e confronto né dal servizio pubblico radiotelevisivo, né da quello privato, è stato dedicato a questo grande tema, lavera, grande emergenza del paese. Gli obiettivi della Seconda Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà sono gli stessi della prima marcia del 2005. Per queste ragioni invitiamo tutti i convocatori di allora a manifestare e manifestarsi, perché oggi la situazione è palesemente più grave.
«Noi vogliamo servire lo Stato, non essere complici di violenza e illegalità contro la giustizia e lo Stato stesso”, affermano i Direttori Penitenziari». E noi tutti, promotori della Seconda Marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà diciamo senza inimicizia e ostilità nei confronti di alcuno che intendiamo offrire come forza supplementare quella che devono avere in primo luogo tutti i responsabili istituzionali.
Se desideri sottoscrivere l’appello compila il modulo online che trovi qui.
Grazie, a presto
Maurizio Turco, Rita Bernardini, Irene Testa