Archivio di giugno 2012
«La governance di Fastweb era efficiente»
La perizia del professor Aguiari spiega perché l’ingegner Scaglia poteva affidarsi al sistema interno «virtuoso» di controllo. I profitti di “Phuncard” e “Traffico Telefonico” sono stati «del tutto marginali»
I margini delle operazioni Phuncard e Traffico Telefonico sono stati del tutto marginali per Fastweb, società che del resto vantava una eccellente organizzazione interna di controllo. È questo, in sintesi, il risultato della testimonianza del professore Roberto Aguiari, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi Roma Tre, al processo per l’“Iva Telefonica”, che si celebra presso la Prima Sezione del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore.
Il professor Aguiari ha dimostrato che l’apporto delle operazioni contestate al margine operativo di Fastweb è stato del tutto marginale, così come l’incidenza sulla redditività dell’azienda e sul valore borsistico dell’azienda. Stesse considerazioni valgono, naturalmente, per i redditi percepiti dall’ingegner Silvio Scaglia che non ha tratto benefici da questi business.
Un altro tema della perizia di Aguiari riguarda la governance di Fastweb e, in particolare, l’efficienza dei controlli interni. L’esame ha permesso di stabilire che Fastweb da questo punto di vista rispondeva a criteri virtuosi, di eccellenza. Per questo il capo azienda, l’ingegner Silvio Scaglia, poteva fruire del risultato delle attività di controllo svolto da altri, investiti di competenze specifiche, concentrando i suoi sforzi sulle strategie di crescita.
La relazione del perito, interrogato dal PM Giovanni Bombardieri, è durata poco più di un’ora e mezza. Il processo riprenderà martedì 3 luglio con alcuni testi chiamati a deporre dai legali dell’ingegner Bruno Zito.
«Il Traffico Telefonico ha abbassato i guadagni dei manager»
La perizia del professor Dallocchio smonta i possibili moventi dei vertici di Fastweb: le operazioni hanno ridotto la parte variabile degli stipendi. L’impatto sull’utile della società è stato «assolutamente trascurabile». Le testimonianze di Alberto Calcagno ed Ernesto Bonalumi
Senza l’operazione “Phuncard” e “Traffico Telefonico” i compensi annuali per i manager di Fastweb sarebbero stati più alti. È quanto ha affermato ieri, davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, il professor Maurizio Dallocchio, ordinario di finanza aziendale in Bocconi, autore di una perizia tesa a individuare le ricadute delle operazioni in capo a Diadem oggetto del processo per l’“Iva Telefonica” per i manager e per la società.
Dallocchio, al proposito, non solo ha dimostrato che i business in oggetto hanno avuto un impatto negativo sulla componente variabile della retribuzione dei manager ma ha spiegato come l’incidenza delle operazioni fosse «trascurabile» per la società dal punto di vista dei profitti e della valorizzazione borsistica. Sulla base dei numeri, insomma, sfuma l’eventuale movente per i manager Fastweb per partecipare a un’operazione illecita.
Oltre a Dallocchio, hanno testimoniato su richiesta dell’avvocato Gildo Ursini, legale di Roberto Contin, l’attuale General Manager di Fastweb, Alberto Calcagno, all’epoca dei fatti Chief Financial Officer della società e l’ingegner Ernesto Bonalumi, Responsabile della funzione Wholesale, all’epoca membro dello staff meeting di Contin.
Calcagno ha prima ripercorso l’attività del comitato direttivo, ribadendo che in nessun momento era sorto il dubbio di anomalie a proposito delle relazioni d’affari con le società di Carlo Focarelli. Il teste ha poi ricostruito la reazione dell’azienda di fronte alla scoperta delle irregolarità. In un primo momento, dopo la perquisizione della Guardia di Finanza, venne ricostruita la contabilità alla ricerca di eventuali carenze nelle fatture. Poi, dopo la comparsa delle prime notizie di stampa si fece strada la scoperta di esser stati vittima di una truffa. E così venne ordinato un audit esterno a Kpmg che confermò l’esito dell’audit interno, confermando la regolarità dei comportamenti aziendali. Infine venne chiesta la consulenza fiscale al professor Maisto che confermò il buon diritto di Fastweb a detrarre l’Iva, già regolarmente versata.
L’ingegner Bonalumi ha ribadito nella sua testimonianza quanto già riferito da altri membri dello staff meeting: nel corso delle riunioni interne non si fece mai il nome di Focarelli né venne riscontrata alcuna anomalia.
La prossima udienza del processo per l’“Iva Telefonica”, fissata per domani 28 giugno, sarà dedicata alla testimonianza di un altro perito, il professore Roberto Aguiari, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi Roma Tre, chiamato a deporre dalla difesa dell’ingegner Silvio Scaglia. Si parlerà di nuovo del valore delle operazioni contestate nella valutazione del business di Fastweb.
Fastweb, in campo i periti della difesa
Depongono manager e docenti per la difesa di Contin. Giovedì il contributo del professor Aguiari, per l’ingegner Scaglia. Ieri è proseguito l’interrogatorio di Mokbel che riprenderà la prossima settimana
Anche l’udienza di ieri del processo sull’“Iva Telefonica” è stata dedicata all’interrogatorio di Gennaro Mokbel, uno dei personaggi chiave dell’inchiesta. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, i PM Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti hanno incalzato l’imputato sulla base delle trascrizioni di alcune conversazioni telefoniche con Augusto Murri. Mokbel ha sostenuto che le richieste di denaro non erano legate ai business contestati, bensì a precedenti rapporti d’affari tra i due. L’interrogatorio, per ora, è finito qui. L’audizione di Mokbel proseguirà in un prossimo futuro, ma le prossime due udienze saranno dedicate all’audizione di alcuni testi chiamati dalle difese del manager Fastweb Roberto Contin e da quella dell’ingegner Silvio Scaglia.
Oggi tocca ai testi chiamati dall’avvocato Gildo Ursini, difensore di Roberto Contin. Aprirà la serie delle deposizioni l’attuale General Manager di Fastweb Alberto Calcagno. Seguirà il Responsabile della funzione Wholesale Ernesto Bonalumi. Chiuderà la giornata Maurizio Dallocchio, ordinario di finanza aziendale in Bocconi.
Giovedì 28, invece, toccherà al professore Roberto Aguiari, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi Roma Tre chiamato a deporre dalla difesa dell’ingegner Silvio Scaglia. Si parlerà di nuovo del valore delle operazioni contestate nella valutazione del business di Fastweb.
Fattore Umano | Bernardini: «Basta tortura»
L’appello della deputata radicale al Guardasigilli alla vigilia del sit-in di domani al Pantheon «in ricordo vittime giustizia italiana»
L’appuntamento è per domani, 26 giugno, dalle 19 alle 22.30 in piazza della Rotonda (Pantheon) a Roma. Qui i radicali ricorderanno con un sit-in la tragedia dei «caduti suicidi di questo 2012 negli istituti penitenziari italiani».
A 25 anni dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu contro la tortura non è ancora stato previsto nel nostro ordinamento il reato di tortura. Intanto, come sottolinea l’onorevole Rita Bernardini, il ministero della Giustizia ha nei fatti diviso i detenuti in due categorie: da una parte, l’esigua minoranza costituita da quelli che «possono vivere la detenzione o il lavoro negli istituti secondo quanto stabilito dalla Costituzione e dall’ordinamento penitenziario»; dall’altra la stragrande maggioranza, costituita da migliaia di detenuti reclusi negli istituti di pena «che continuano ad essere sottoposti a trattamenti disumani e degradanti, fuori da ogni legalità».
Fattore Umano | In scena “Destini Incrociati”
Tra Firenze, Prato e Lastra a Signa, prosegue fino al 23 giugno la prima rassegna nazionale italiana di teatro in carcere in Italia
Il film dei fratelli Taviani Cesare deve morire piuttosto che la partecipazione di un attore della Compagnia del carcere di Volterra a Reality, la pellicola di Matteo Garrone presentata all’ultimo Festival di Cannes, hanno portato alla ribalta l’importanza degli spazi teatrali nei penitenziari italiani. Anche a partire da un dato che spicca su tutti: chi partecipa ad attività teatrali, o culturali in senso lato, durante la pena ha un tasso di recidiva, una volta uscito dal carcere, di gran lunga inferiore a chi non partecipa. E basterebbe già questo a motivare una maggiore sensibilità dell’Amministrazione penitenziaria.
Purtroppo, però, la regione Toscana è l’unica in Italia a sostenere un progetto di rete sulle attività di spettacolo all’interno delle carceri istituti con circa 300 mila euro annui per le 15 strutture detentive e i 14 soggetti qualificati al recupero e reinserimento sociale dei detenuti.
Intanto, in questi giorni, e fino al 23 giugno, si tiene tra Firenze, Prato e Lastra a Signa la prima rassegna nazionale di Teatro in carcere dal titolo Destini Incrociati una iniziativa realizzata dal Coordinamento Nazionale teatro in carcere e dal Teatro Popolare d’Arte col sostegno della stessa regione Toscana.
Gli spettacoli, frutto dei laboratori realizzati con i detenuti, andranno in scena negli istituti di Sollicciano e La Dogaia di Prato, mentre la sezione esterna, composta oltre che da rappresentazioni anche da conferenze, mostre e convegni, sarà ospitata al Teatro delle Arti di Lastra a Signa e Montelupo.
Dunque, agli spettatori verranno proposti da Shakespeare a Becket, dalla commedia alla tragedia, dal cabaret al teatro dell’assurdo, con registi come Gianfranco Pedullà, mentre la realtà del carcere vista attraverso la lente del teatro sarà il tema affrontato da Elisa Taddei, Massimo Altomare, Olga Melnik e Alessio Traversi. Maniphesta Teatro di Napoli, invece, porterà in scena Becket e Godot, mentre il Teatro popolare d’arte di Prato propone Santa Giovanna dei Macelli di Bertold Brecht e il Teatro Metropopolare di Prato si esibisce con Hamlet’s Dream.
Destini Incrociati è la prima iniziativa pubblica del Coordinamento Nazionale teatro in carcere, nato a Urbania nel gennaio del 2011, allo scopo di creare occasioni di confronto e di qualificazione del movimento teatrale sorto appunto all’interno delle carceri.
Fattore Umano | Liberare i bambini dal carcere
Una petizione di Eurochips in collaborazione con Bambini senza sbarre contro il dramma dei piccoli tenuti in galera
«Not my Crime, Still my Sentence». Non un mio crimine, ma una mia condanna. Eurochips (European network for Children of Imprisoned Parents) ha lanciato una campagna europea di informazione sul dramma dei bambini in carcere in collaborazione con il partner italiano Bambinisenzasbarre
I dati parlano da soli: un bambino su 100 ha un genitore in carcere in Europa. Minori costretti a vivere la carcerazione insieme al genitore detenuto e che sono anche altamente esposti al «rischio di discriminazione, esclusione sociale, povertà e all’interruzione dei legami familiari». Un “danno collaterale” che non rispetta il legame familiare che è riconosciuto dalla Convenzione dell’Onu dei diritti del bambino e dalla Carta europea dei diritti fondamentali e da altri trattati internazionali.
La campagna di Eurochips che promuove la raccolta di firme indica ai membri del Parlamento europeo alcune raccomandazioni fondamentali per «rendere questi bambini “visibili” alla comunità europea e non vengano lasciati indietro»:
- Il miglioramento delle condizioni di visita in carcere dei bambini, con l’aumento delle ore di incontro per assicurare un regolare e diretto contatto con il genitore detenuto, e incrementare la consapevolezza e la formazione degli operatori penitenziari;
L’organizzazione di gruppi di monitoraggio a livello nazionale per avere maggiori informazioni su questo gruppo di bambini e mantenere alta la qualità delle visite in carcere.
Mokbel insiste: Non c’entro con le attività di Arigoni e Murri
Seconda giornata di interrogatorio in aula per l’imputato. Il PM Bombardieri chiede conto di alcune intercettazioni. Si prosegue il giorno 25
È proseguito ieri, presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, l’interrogatorio di Gennaro Mokbel, secondo gli inquirenti il personaggio al vertice dell’associazione a delinquere al centro del processo per l’“Iva Telefonica”.
Come nell’udienza precedente, l’esame del pubblico ministero Giovanni Bombardieri si è concentrato sui rapporti tra l’imputato, Augusto Murri (ex Broker Management) e Fabio Arigoni (ex Telefox e Telefox International). Allo stesso modo, Mokbel ha continuato a ribadire la linea difensiva già adottata nel corso della prima giornata di testimonianza: l’assoluta estraneità alle attività delle Phuncard o del Traffico Telefonico, business da lui del tutto ignorato sotto il profilo tecnico. Niente di nuovo, dunque, rispetto al primo round anche se stavolta il PM Bombardieri ha cominciato a scendere nel dettaglio di alcune conversazioni telefoniche intercettate in cui si faceva riferimento ad indagini.
L’interrogatorio di Mokbel, che si è chiuso ieri attorno alle 15 e 30, proseguirà il giorno 25. Ma il calendario del processo prevede almeno un’altra giornata, fissata per il 5 luglio dedicata al teste. Il giorno 26, invece, sfileranno alcuni testi chiamati a deporre dalla difesa di Roberto Contin.
Fattore Umano | Di Giacomo (Sappe): «Pronto allo sciopero della sete»
Domani conferenza stampa, presenti anche Pannella, Bernardini e Testa. Intanto nel carcere di Montacuto-Ancona ennesimo suicidio di un detenuto
Un suicidio, un altro, l’ennesimo, in un carcere italiano. Questa volta si tratta di un detenuto italiano di 54 anni, recluso a Montacuto-Ancona per l’omicidio della moglie. L’uomo si è ucciso impiccandosi all’elemento di un termosifone. Per ora non si sa altro.
Curiosamente, si fa per dire, si tratta dello stesso carcere che ha spinto Aldo Di Giacomo, segretario regionale Marche del Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), a iniziare uno sciopero della fame per denunciare le condizioni di degrado dell’istituto di Montacuto-Ancona e, più in generale, lo stato di sovraffollamento dei penitenziari italiani. Una protesta, giunta ormai al 22esimo giorno, e che – da lunedì – diventerà anche uno sciopero della sete, se non verrà convocato a breve dal ministro e dall’Amministrazione.
«Nelle carceri italiane – dice infatti Di Giacomo – si continua a morire come se fosse una cosa normale, ma non è normale». E aggiunge: «Quest’ultimo episodio a Montacuto, dimostra come veramente il mondo carcerario sia un mondo dimenticato. Perché Ancona è lo specchio delle carceri italiane».
Per questo, domani, martedì 12 giugno, alle ore 13.30 a Roma presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4), Marco Pannella, che proprio venerdì scorso ha ripreso l’iniziativa nonviolenta di digiuno per l’Amnistia, la giustizia e libertà, presenzierà la conferenza stampa di Aldo Di Giacomo, che illustrerà le ragioni del suo sciopero. Alla conferenza inteverranno anche l’on. radicale Rita Bernardini, che proprio sulle condizioni della struttura di Montacuto ha presentato un’interrogazione parlamentare alla quale il governo risponderà giovedì prossimo, e Irene Testa, segretaria dell’associazione Il detenuto ignoto.