Fattore Umano | Di Giacomo (Sappe): «Pronto allo sciopero della sete»


Domani conferenza stampa, presenti anche Pannella, Bernardini e Testa. Intanto nel carcere di Montacuto-Ancona ennesimo suicidio di un detenuto


Un suicidio, un altro, l’ennesimo, in un carcere italiano. Questa volta si tratta di un detenuto italiano di 54 anni, recluso a Montacuto-Ancona per l’omicidio della moglie. L’uomo si è ucciso impiccandosi all’elemento di un termosifone. Per ora non si sa altro.


Curiosamente, si fa per dire, si tratta dello stesso carcere che ha spinto Aldo Di Giacomo, segretario regionale Marche del Sappe (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria), a iniziare uno sciopero della fame per denunciare le condizioni di degrado dell’istituto di Montacuto-Ancona e, più in generale, lo stato di sovraffollamento dei penitenziari italiani. Una protesta, giunta ormai al 22esimo giorno, e che – da lunedì – diventerà anche uno sciopero della sete, se non verrà convocato a breve dal ministro e dall’Amministrazione.


«Nelle carceri italiane – dice infatti Di Giacomo – si continua a morire come se fosse una cosa normale, ma non è normale». E aggiunge: «Quest’ultimo episodio a Montacuto, dimostra come veramente il mondo carcerario sia un mondo dimenticato. Perché Ancona è lo specchio delle carceri italiane».


Per questo, domani, martedì 12 giugno, alle ore 13.30 a Roma presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4), Marco Pannella, che proprio venerdì scorso ha ripreso l’iniziativa nonviolenta di digiuno per l’Amnistia, la giustizia e libertà, presenzierà la conferenza stampa di Aldo Di Giacomo, che illustrerà le ragioni del suo sciopero. Alla conferenza inteverranno anche l’on. radicale Rita Bernardini, che proprio sulle condizioni della struttura di Montacuto ha presentato un’interrogazione parlamentare alla quale il governo risponderà giovedì prossimo, e Irene Testa, segretaria dell’associazione Il detenuto ignoto.


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