«La governance di Fastweb era efficiente»
La perizia del professor Aguiari spiega perché l’ingegner Scaglia poteva affidarsi al sistema interno «virtuoso» di controllo. I profitti di “Phuncard” e “Traffico Telefonico” sono stati «del tutto marginali»
I margini delle operazioni Phuncard e Traffico Telefonico sono stati del tutto marginali per Fastweb, società che del resto vantava una eccellente organizzazione interna di controllo. È questo, in sintesi, il risultato della testimonianza del professore Roberto Aguiari, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università degli Studi Roma Tre, al processo per l’“Iva Telefonica”, che si celebra presso la Prima Sezione del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore.
Il professor Aguiari ha dimostrato che l’apporto delle operazioni contestate al margine operativo di Fastweb è stato del tutto marginale, così come l’incidenza sulla redditività dell’azienda e sul valore borsistico dell’azienda. Stesse considerazioni valgono, naturalmente, per i redditi percepiti dall’ingegner Silvio Scaglia che non ha tratto benefici da questi business.
Un altro tema della perizia di Aguiari riguarda la governance di Fastweb e, in particolare, l’efficienza dei controlli interni. L’esame ha permesso di stabilire che Fastweb da questo punto di vista rispondeva a criteri virtuosi, di eccellenza. Per questo il capo azienda, l’ingegner Silvio Scaglia, poteva fruire del risultato delle attività di controllo svolto da altri, investiti di competenze specifiche, concentrando i suoi sforzi sulle strategie di crescita.
La relazione del perito, interrogato dal PM Giovanni Bombardieri, è durata poco più di un’ora e mezza. Il processo riprenderà martedì 3 luglio con alcuni testi chiamati a deporre dai legali dell’ingegner Bruno Zito.