Rossetti in carcere anche se “estraneo ai fatti” | La ricostruzione nella sentenza del Tribunale
“Alla luce di quanto appena esposto e tornando a quella “prova di resistenza” prospettata come indispensabile strumento di valutazione del coinvolgimento degli imputati Silvio Scaglia e Mario Rossetti nella vicenda processuale che ci occupa, ritiene il Collegio come netto sia il giudizio della loro totale estraneità ai fatti”. Il giudizio, netto e inequivocabile, è scritto nella sentenza con cui la Prima sezione del Tribunale di Roma ha respinto le accuse nei confronti sia di Scaglia che dell’ex direttore finanziario di Fastweb, anche lui sottoposto a custodia cautelare, prima in carcere, poi ai domiciliari, in quanto presunti complici di una gigantesca truffa Iva commessa da una banca criminale attraverso la cassa di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle.
PHUNCARD: ROSSETTI NON POTEVA SAPERE
Per l’accusa gli “inequivoci elementi probatori a carico dell’imputato Rossetti Mario” sono legati al suo ruolo di CFO della società capogruppo e.Biscom che “presupponeva la perfetta ed approfondita conoscenza del business Phuncard”.
In realtà, nota la sentenza, “solo la completa ricostruzione dei flussi finanziari – come schematizzati dal capitano Meoli – ed il completo e complessivo disvelamento delle fi1ttizie relazioni contrattuali tra le società cartiere artatamente predisposte al fine di giustificare i vari passaggi di denaro, avrebbe potuto ragionevolmente indurre gli imputati a riconoscere valenza sospetta al finanziamento in essere tra fornitore e cliente, come tassello fondamentale della frode carosello”. Questo, però, presupponeva mezzi che non erano a disposizione di Fastweb, tantomeno del direttore finanziario Rossetti. “Una tale portata conoscitiva - si legge – raggiunta dagli inquirenti unicamente grazie agli accertamenti conseguenti ad una complessa ed articolata attività rogatoriale era, in una prospettiva interna all’azienda e sulla base di una ricostruzione ex ante, evidentemente fuori dalle dimensioni dei manager aziendali”.
In particolare, a proposito delle carte prepagate, Rossetti “alcun contatto diretto aveva avuto con i clienti, occupandosi come direttore finanziario di controllo degli aggregati, ossia del monitoraggio del capitale circolante e della verifica che il deficit o il surplus derivante dal capitale circolante fosse coerente al piano industriale”.
TRAFFICO TELEFONICO: L’IMPUTATO FISICAMENTE GIA’ FUORI DALL’AZIENDA
Ancor più sfumata la posizione di Rossetti nell’ambito dello svolgimento dell’operazione Traffico Telefonico. “Da quanto appreso nel corso del suo esame, non senza riscontri anche documentabili e documentati - si legge nella sentenza - l’imputato aveva deciso di Interrompere il suo percorso professionale all’interno dell’azienda in data 15 dicembre del 2005… Se ne deduce, anche solo documentalmente, che egli era fisicamente fuori dalla società, estraneo ad ogni attività operativa in azienda e recettore unicamente delle informazioni e dei dati conoscitivi appresi all’interno del Consiglio di Amministrazione”.
Unico elemento documentale relativo all’operazione Traffico Telefonico è costituito dalla e-mail del 31.01.2005 “a lui non direttamente indirizzata ma di cui era stato destinatario solo per conoscenza”.
Del resto si trattava della presentazione collocata nella fase genetica dell’opportunità commerciale in azienda “da cui era impossibile inferire l’esistenza di elementi di illiceità della transazione e, a fortiori, di dati che portassero a fondare la sua consapevolezza della predisposizione di quanto necessario a realizzare la ”frode carosello“.
NON ESISTE IL REATO ASSOCIATIVO
Per queste ragioni deve “parimenti escludersi la fondatezza della tesi di accusa relativa al coinvolgimento degli imputati Mario Rossetti e Silvio Scaglia nell’associazione a delinquere a loro contestata al capo 1 di imputazione.
I nomi dei due imputati, mai sottoposti ad attività intercettiva, tra l’altro non risultano mai essere emersi neppure “indirettamente” nell’ambito dei colloqui tra i sodali captati sulle altre utenze controllate, in cui non sono mai neppure citati nel corso delle migliaie di conversazioni registrate”.