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“Iva Telefonica”. I PM chiedono 25 condanne
Per l’ingegner Scaglia la richiesta è di sette anni. I legali: «Non è emersa in dibattimento una sola prova o una testimonianza che lo coinvolga. Confidiamo nell’oggettiva valutazione dei giudici». Chiesti 7 anni anche per l’ex Ad di TIS, Stefano Mazzitelli. Sedici anni per Mokbel, 14 per Focarelli
Si è chiusa con la richiesta di venticinque condanne la requisitoria del pubblico ministero al processo per l’“Iva telefonica”, che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e i sostituti Francesca Passaniti, Giovanni Bombardieri e Giovanni Di Leo, titolari del procedimento, contestano agli imputati, a seconda delle posizioni, i reati di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni, l’evasione fiscale, il reinvestimento di proventi illeciti e delitti contro la pubblica amministrazione.
Per l’ingegnere Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, la richiesta di pena è di 7 anni di reclusione. A questo proposito i difensori dell’imprenditore, gli avvocati di Carlo Federico Grosso e Antonio Fiorella, rilevano dopo la requisitoria dei PM, che «Nel corso di questi due anni di processo non è emersa nessuna prova documentale né testimonianza diretta od indiretta che coinvolga l’ing. Silvio Scaglia nei presunti capi di accusa. Anzi il quadro probatorio dà una chiara indicazione che l’azienda ed i vertici stessi siano stati raggirati». «Sia Phuncard che Traffico telefonico – commentano i legali dell’ing. Silvio Scaglia – apparivano operazioni assolutamente esistenti agli occhi delle società telefoniche ed erano sicuramente in linea con il business del mercato a livello internazionale. Infatti le carte telefoniche sono state utilizzate e commercializzate e il traffico telefonico regolarmente registrato». «Non ultimo – aggiungono –, non sussiste il movente in quanto Fastweb, anche senza questi business, ha raggiunto gli obiettivi di budget prefissati, ha pagato tutta l’Iva e il credito d’Iva non è mai stato utilizzato dall’azienda avendo già ampi crediti maturati dagli scavi relativi alla posa della fibra ottica». I penalisti concludono affermando di «confidare nella oggettiva valutazione dei Giudici che hanno seguito con attenzione il processo augurandoci che venga fatta giustizia».
Sette anni è anche la richiesta della Procura nei confronti dell’ex amministratore di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli. Per Gennaro Mokbel, la richiesta è di 16 anni, mentre è di 14 anni per Carlo Focarelli, descritto dall’accusa come una delle menti del maxiriciclaggio. Sollecitata, inoltre, una pena a 9 anni per la moglie di Mokbel, Giorgia Ricci e a 9 anni per l’ex ufficiale della Guardia di Finanza, Luca Berriola.
“Iva Telefonica”: prosegue l’arringa del PM
Il dottor Bombardieri ribadisce le accuse sul traffico telefonico. Domani le richieste sui singoli imputati
Seconda giornata dedicata alla requisitoria della pubblica accusa al processo per l’”Iva Telefonica”. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, il pubblico ministero Giovanni Bombardieri, si è soffermato sulle caratteristiche delle Phuncard, completando l’esame della dottoressa Francesca Passaniti, e dell’operazione “Traffico Telefonico”, affrontata sia dal punto di vista tecnico (secondo le tesi della pubblica accusa il traffico risulta inesistente) che degli aspetti commerciali dell’affare, sottolineando la mera circolarità dei flussi finanziari.
L’arringa del dottor Bombardieri proseguirà nell’udienza di domani, giovedì 7 febbraio. L’analisi del PM si soffermerà innanzitutto sull’aspetto dei presunti illeciti tributari e del reato di riciclaggio. Poi si passerà all’esame della posizione dei singoli imputati.
“Iva Telefonica”: è iniziata la requisitoria dei PM
Il dibattimento, secondo il PM, avrebbe confermato tutte le accuse
È iniziata, con la requisitoria dei PM Francesca Passaniti e Giovanni Bombardieri, la fase conclusiva del processo per l’”Iva Telefonica” che si celebra davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giovanni Mezzofiore.
Si è trattato di un lungo intervento, quasi sei ore in tutto, che proseguirà nelle prossime due udienze. Per prima ha parlato il PM Passaniti che ha introdotto in via generale le tesi dell’accusa, valorizzando in particolare l’argomento secondo il quale le operazioni, per via della circolarità dei flussi finanziari, sarebbero del tutto fittizie. Il PM ha poi esaminato la vicenda dal punto di vista degli ipotetici collegamenti esistenti tra i promotori della frode e le società telefoniche, per poi esaminare l’operazione “Phuncard”.
Dopo la pausa, è stata la volta del dott. Giovanni Bombardieri, che si è concentrato in particolare sul valore degli elementi emersi per l’accusa di associazione a delinquere. A questo scopo il PM si è soffermato sui legami tra Gennaro Mokbel e gli indagati a lui più vicini. La requisitoria prosegue oggi.
“Iva Telefonica”: inizia la requisitoria del PM
Inizia il 4 febbraio la fase delle conclusioni del processo. L’arringa dei PM occuperà anche le sedute del 5 e del 7 febbraio, seguita dalle richieste delle parti civili. Poi la parola passerà alle difese. La discussione dovrebbe chiudersi il 18 aprile
Il processo in primo grado per l’“Iva Telefonica” entra nella sua fase finale. Comincia lunedì 4 febbraio, presso l’aula della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, l’esposizione delle conclusioni da parte del pubblico ministero. Il dottor Giovanni Bombardieri terrà la sua arringa davanti al Collegio presieduto da Giovanni Mezzofiore. La requisitoria, secondo il calendario predisposto dal Collegio, dovrebbe occupare anche le sedute del 5 e del 7 febbraio prossimo mentre alle richieste delle parti civili è stata riservata l’udienza dell’11 febbraio.
La parola passerà alle difese dal giorno 15 febbraio. Secondo il calendario (indicativo) la fase delle conclusioni dovrebbe concludersi il prossimo 18 aprile. Ma sono già state fissate alcune udienze di “riserva” nel caso di slittamento per cause maggiori: il 7, il 9 e il 13 maggio.
Il Capitano Catesi chiude il dibattimento
L’ultima deposizione al processo per l’“Iva Telefonica”. La requisitoria del PM inizierà il 4 febbraio. La fase della discussione potrebbe chiudersi il 18 aprile
Si è svolta ieri mattina la prima udienza del 2013 del processo per l’“Iva Telefonica” con una “coda” alla fase dibattimentale, Si è tenuta infatti l’audizione del Capitano del Carabinieri Corrado Catesi, chiamato a deporre dalla difesa di Gennaro Mokbel. Il teste, all’epoca dei fatti operativo nel Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, era stato contattato dai Ros per la classificazione e la valutazione delle opere sequestrate a casa di Mokbel, operazione che si è conclusa con la realizzazione di un fascicolo fotografico delle opere, senza però un’effettiva valutazione del materiale sequestrato.
L’udienza di ieri mattina, di fronte al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, si è conclusa con le dichiarazioni spontanee di Aurelio Gionta.
Il Tribunale ha infine aggiornato il calendario delle prossime udienze:
- Febbraio: 4, 5 e 7 per la requisitoria PM, 11 per la conclusione Parte Civile. Seguiranno le udienze nei giorni 15, 19, 21 e 22
- Marzo: 4, 11, 14, 15, 18, 20 e 22
- Aprile: 9, 11, 12, 17 e 18
Il Tribunale ha inoltre fissato come date per udienze di “riserva” in caso di slittamento: 7, 9 e 13 maggio.
“Iva Telefonica”, le arringhe dei PM slittano al 4 febbraio
L’udienza di martedì 15 gennaio sarà dedicata all’audizione del teste Catesi, convocato su richiesta della difesa di Mokbel
La prima udienza del 2013 del processo per l’“Iva Telefonica” sarà dedicata all’ultimo atto della fase dibattimentale con l’audizione del teste Catesi, convocato su richiesta della difesa di Gennaro Mokbel.
Slitta invece al 4 febbraio, per motivi non inerenti al processo, l’avvio della fase documentale. Solo in quella data prenderà il via la discussione da parte della pubblica accusa. Prima dell’inizio dell’udienza davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, verrà comunque comunicato il nuovo calendario del processo in sostituzione del precedente ove erano già state definite le date di diciotto udienze per le arringhe della pubblica accusa e delle parti da tenersi entro il prossimo 18 marzo.
“Iva Telefonica”: il processo riprende il 15 gennaio
Esaurita la fase dibattimentale, comincia la discussione finale. Martedì comincia l’arringa della pubblica accusa. Il Collegio ha fissato le udienze (in tutto 18) fino al 18 marzo
Si riparte. Esaurita prima della pausa festiva la fase dibattimentale, il processo per l’“Iva Telefonica” riprenderà martedì prossimo, il 15 di gennaio, con la discussione finale.
A prendere la parola per prima sarà la pubblica accusa, alle cui conclusioni sono state riservate altre due udienze, il 17 ed il 18 gennaio.
La parola passerà poi alle difese. L’agenda prevede che i primi ad intervenire siano i difensori degli imputati che operavano in Telecom Italia Sparkle. Poi toccherà ai legali dei manager di Fastweb.
Il calendario stilato dal Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha previsto per esaurire la fase delle conclusioni 18 udienze. La discussione dovrebbe esaurirsi il prossimo 18 marzo.