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“Iva Telefonica”. Acquisite le ultime testimonianze
Acquisita via rogatoria la deposizione per sommaria informazione dell’avvocato Chandra. La discussione finale comincerà il 15 gennaio
Ultime battute della fase dibattimentale del processo sull’“Iva telefonica” in corso presso la prima sezione penale del Tribunale di Roma. Ieri, la Corte presieduta da Giuseppe Mezzofiore ha acquisito la deposizione di due testi, i signori Lanoce e Revetto, chiamati dalla difesa di Gennaro Mokbel per attestare la regolarità della provenienza delle opere d’arte dell’imputato.
È stata poi acquisita, attraverso rogatoria, la testimonianza per sommaria informazione in arrivo dall’avvocato Chandra, professionista asiatico utilizzato da Marco Toseroni a Singapore. Prima della conclusione del dibattimento ci sarà ancora l’acquisizione di alcuni documenti chiesti da alcune difese.
Poi toccherà al pubblico ministero dare il via alla fase della discussione finale che comincerà il prossimo 15 gennaio. È stato diramato anche il calendario delle udienze successive fino al prossimo 18 marzo. Sarà cura del blog pubblicare prossimamente l’intera agenda.
“Iva Telefonica”, sarà ascoltato il teste Chandra
Il Collegio ha distribuito il calendario «provvisorio» per le udienze dedicate alle discussioni delle parti. Si potrebbe cominciare il 15 gennaio. L’ultima data calendarizzata è il 18 aprile
Al processo sull’“Iva Telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma ci sarà una coda di testimonianze. Il Collegio, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha infatti accolto le richieste di alcuni difensori in merito all’audizione di alcuni testi in base all’articolo 507 del codice di procedura penale che consente, al termine dell’istruttoria dibattimentale, l’acquisizione di prove che risultino «assolutamente necessarie».
In particolare, è stata accolta la richiesta dell’avvocato Ambra Giovene, difensore di Gennaro Mokbel, la testimonianza dell’avvocato Chandra, professionista asiatico utilizzato da Marco Toseroni a Singapore. L’audizione del teste dovrebbe avvenire il prossimo 13 dicembre ma il condizionale è d’obbligo perché prima occorrerà rintracciare il professionista. Non è escluso, perciò, che la testimonianza possa slittare in altra data.
Intanto il Collegio ha messo a punto un’ipotesi di calendario da gennaio al prossimo aprile, fissando in via provvisoria le date in cui prevedere le discussioni da parte della pubblica accusa e delle difese.
Il Collegio ha voluto mettere a verbale l’assoluta «provvisorietà» del calendario, subordinato ad alcune condizioni. La più rilevante consiste nella necessità per i membri del Collegio di essere liberati dal Presidente del Tribunale dalle udienze monocratiche previste negli stessi giorni. La prima data “provvisoria” in cui potrebbe prendere il via la discussione da parte del pubblico ministero cade il prossimo 15 gennaio. L’ultima data del calendario “provvisorio” illustrato ieri dal Presidente Mezzofiore è quella del 18 aprile 2013.
“Iva Telefonica”: La difesa di Mokbel chiede tre confronti
Udienza dedicata alle richieste delle parti prima della conclusione del dibattimento. Il Collegio deciderà entro il 29 novembre. Verso la chiusura del dibattimento
Udienza caratterizzata ieri dalle richieste delle parti al processo per l’”Iva Telefonica” che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore. Alcuni difensori hanno chiesto di acquisire d’ufficio documenti o altri mezzi di prova anche ai sensi dell’articolo 507 del codice di procedura penale che, al termine dell’istruttoria dibattimentale, consente l’acquisizione di prove che risultino «assolutamente necessarie».
L’avvocato Ambra Giovene, difensore di Gennaro Mokbel, ha avanzato alla Corte diverse richieste, tra cui anche quella di procedere al confronto tra il suo assistito e il coimputato Fabio Arigoni e successivamente anche con Marco Massoli e Dario Panozzo. È stata chiesta anche la testimonianza dell’avvocato Chandra, professionista asiatico utilizzato da Marco Toseroni. Altri legali hanno chiesto di allegare agli atti diversi documenti.
Il Collegio si è riservato di aderire o meno alle richieste dei difensori. La decisione verrà comunicata nel corso della prossima udienza, fissata per il giorno 29 novembre. In quella data il collegio potrebbe anche comunicare, a fine del dibattimento, il calendario delle discussioni.
“Iva Telefonica”: Il PM chiede nuove imputazioni
Ma il Collegio decide che per le nuove accuse per tre imputati ci vorrà un altro processo. La difesa di Mokbel chiede un confronto con Arigoni e Di Girolamo
Giornata dedicata alle richieste del pubblico ministero e dei difensori al processo per l’“Iva Telefonica” in corso alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore. In particolare, il procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri ha mosso nuove contestazioni nei confronti di tre imputati: Bruno Zito, Carlo Focarelli e Massimo Micucci. La Corte ha però stabilito che la materia non è di pertinenza dell’attuale processo e ha trasmesso gli atti al PM per nuovi procedimenti.
Dopo l’audizione dei testi chiamati a deporre dai legali di Giovanni Gabriele e di Aurelio Gionta, l’avvocato Ambra Giovene, difensore di Gennaro Mokbel, ha avanzato nuove richieste. Il legale ha chiesto alla Corte di procedere ad un doppio confronto: il primo tra il suo assistito e il coimputato Fabio Arigoni; il secondo tra Mokbel e l’ex senatore Nicola Di Girolamo. La Corte si è riservata di decidere sulla richiesta del difensore.
“Iva Telefonica”: La giornata di Gourevitch
Il finanziere kirghizo in aula per due ore affronta l’esame del PM Bombardieri e del difensore di Carlo Focarelli
È durata poco più di due ore la testimonianza al processo per l’“Iva Telefonica” di Eugene Gourevitch secondo l’accusa una delle menti finanziarie della presunta truffa. Il finanziere è stato prima interrogato dall’avvocato Livia Rossi, difensore di Carlo Focarelli, che a suo tempo aveva inserito Gourevitch nella lista dei testimoni. È stata poi la volta del contro esame del pubblico ministero Giovanni Bombardieri.
Gourevitch, accusato in Italia per associazione a delinquere transnazionale pluriaggravata e riciclaggio transnazionale aggravato, dopo aver descritto le caratteristiche della sua attività nel corso della sua deposizione ha riconosciuto che le operazioni di trasferimenti di capitali da parte delle società coinvolte potevano presentare aspetti di «illegittimità».
“Iva Telefonica”: oggi testimonia Gourevitch
È ritenuto dagli inquirenti una delle menti alla base della presunta truffa. Alla vigilia il teste è stato raggiunto dalla richiesta di estradizione da parte del Kirghizistan
L’udienza di oggi, lunedì 29 ottobre, del processo “Iva Telefonica” sarà dedicata, su richiesta del Pubblico ministero Giovanni Bombardieri, all’audizione di Eugene Gourevitch, ritenuto dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base del processo per l’“Iva Telefonica”.
Alla vigilia della testimonianza davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, lo stesso Gourevitch, secondo quanto riferito dal suo difensore alle agenzie di stampa, è stato raggiunto dalla notifica di un mandato di cattura internazionale per truffa da parte del Kirghizistan, Paese di cui è originario.
Su Di Girolamo controlli solo a posteriori
La deposizione di Franco Sorrentino, ex console italiano a Bruxelles. Il Tribunale ha sciolto la riserva: Eugene Gourevitch sarà ascoltato nel processo il prossimo 29 ottobre
Il teste Eugene Gourevitch, ritenuto dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base del processo per l’”Iva Telefonica”, comparirà davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma il prossimo 29 ottobre. Il Collegio giudicante, presieduto da Giuseppe Mezzofiore ha sciolto ieri la riserva accogliendo la richiesta del pubblico ministero Giovanni Bombardieri. Da ieri sono a disposizione delle difese le dichiarazioni rese a suo tempo da Gourevitch depositate nel fascicolo dal PM.
Il protagonista dell’udienza di ieri è stato intanto Franco Sorrentino, ex console italiano a Bruxelles, citato in qualità di teste dalla difesa di Gennaro Mokbel per chiarire le modalità con cui la rappresentanza diplomatica italiana accolse la richiesta di residenza in Belgio di Nicola Di Girolamo che così poté candidarsi (per essere poi eletto senatore) alle elezioni politiche nel collegio degli italiani residenti all’estero.
Sorrentino ha illustrato davanti al Collegio le modalità di funzionamento del servizio anagrafe del consolato. Sorrentino ha dichiarato di non aver seguito di persona la pratica, comunque di competenza dell’ufficio di cui era responsabile.
Il processo riprenderà lunedì 29 ottobre, giornata dedicata all’audizione di Eugene Gourevitch.
Udienza lampo al processo “Iva Telefonica”
Davanti ai giudici la moglie di Giuseppe Cherubini e Giuseppe Giabes, già fattorino in un’azienda di Carlo Focarelli. Oggi la decisione del Collegio sulla testimonianza di Eugene Gourevitch. In aula anche il console italiano a Bruxelles
Udienza lampo ieri al processo per l’”Iva Telefonica”: mezz’ora in tutto, comprese le formalità di rito. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, sono comparsi due testi citati dalla difesa di Giuseppe Cherubini. La moglie dello stesso Cherubini ha sottolineato i rapporti d’amicizia, oltre che di affari, che legavano Cherubini a Carlo Focarelli. Il teste successivo, Giuseppe Giabes, già fattorino presso le società di Focarelli, ha sottolineato che Cherubini ha smesso di frequentare l’azienda giò intorno al 2001.
Di tutt’altro tenore si profila l’udienza di oggi. Oltre alla testimonianza, richiesta dai legali di Gennaro Mokbel dell’allora console italiano a Bruxelles (s’indaga sulla finta residenza di Nicola Di Girolamo nei pressi della capitale belga), è previsto che il Collegio giudicante sciolga le riserve sulla testimonianza di Eugene Gourevitch su richiesta del PM Giovanni Bombardieri.
“Iva Telefonica”, in arrivo il teste Gourevitch
Il PM Bombardieri chiede la sua testimonianza anche ai sensi dell’articolo 507 cpp. Il professor Cusani insiste: il traffico telefonico non era fittizio. I consulenti di Focarelli: l’Iva è stata sempre pagata. E i testimoni inglesi si avvalgono della facoltà di non rispondere
Se il Collegio giudicante accoglierà la richiesta del pubblico ministero Giovanni Bombardieri, il processo per l’ “Iva Telefonica” si arricchirà di un nuovo teste: Eugene Gourevitch, considerato dagli inquirenti una delle menti della presunta truffa alla base dell’inchiesta. La novità è emersa al termine delle testimonianze dell’udienza di venerdì scorso. Davanti al Collegio giudicante della Prima Sezione penale del tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore, ha completato la sua deposizione il professor Roberto Cusani, ordinario di telecomunicazioni alla Sapienza di Roma. Il teste, chiamato dalla difesa di Carlo Focarelli, ha chiarito i profili tecnici delle comunicazioni telematiche effettuati dalle società dell’imputato, aggiungendo altre prove sull’esistenza di un traffico reale e non fittizio.
Dopo di lui, altri due testi, il consulente aziendale Maurizio Cannavò e il commercialista Giordani hanno sottolineato che sia l’attività della Cmc che della Ubique non presentavano anomalie significative di sorta anche sotto il profilo del versamento dell’Iva. È stata poi la volta di Edward Dines e Anthony O’Connor, i due testi inglesi che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Infine, è stata affrontata la posizione del teste Gourevitch, da pochi giorni rientrato in Italia. Il pm ha chiesto l’ammissione della sua testimonianza con due motivazioni: 1) A suo tempo un difensore aveva citato Gourevitch come teste salvo poi rinunciarvi. Ma il PM Carlo Bombardieri si è ieri opposto alla rinuncia; 2) la pubblica accusa ha inoltre avanzato la richiesta di sentire Gourevitch ai sensi dell’articolo 507 del Codice di procedura penale che prevede che il giudice può disporre dell’ammissione di nuove prove (e quindi di nuovi testi) anche d’ufficio se risulta assolutamente necessario.
Le difese hanno fatto presente che sarà necessario, qualora il Collegio aderisse alla richiesta del PM, mettere a disposizione delle parti le dichiarazioni rese a suo tempo da Gourevitch depositate nel fascicolo dal PM. La risposta del collegio è prevista per l’udienza fissata per oggi.
P.S. Aurelio Gionta precisa che «Ferruccio Gabrie non era mio dipendente (come erroneamente indicato nel post del 9 ottobre) ma bensi un funzionario RAI con cui la G.P.N.srl lavorava dal 1998».