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Nelle “idee positive” di Vincino una vignetta sul caso Scaglia
Su Panorama First un imperdibile botta e risposta fra il disegnatore satirico e la penna arguta di Andrea Marcenaro. Dove si mette un po’ tutto alla berlina, a partire da chi si occupa di “giustizia”
Mettete insieme due numeri uno, del giornalismo e della satira in Italia, e il risultato non può mancare. È quanto fa Panorama First, oggi in edicola, con un imperdibile botta e risposta fra Andrea Marcenaro e Vincenzo Gallo, in arte Vincino. Dove non manca, né poteva mancare, un chiaro riferimento anche al caso di Silvio Scaglia. Con una vignetta, certo, ma non solo. Leggere per credere:
“Glielo domando di nuovo: andiamo avanti con questa buffonata o la piantiamo lì?”.
“… dopo quarant’anni di satira sul groppone, ho perfino delle idee positive. Le chiamo le mie proposte di legge”.
Urca
E sono serie
Vediamo
Primo togliere la giustizia ai magistrati
Darla ai verdurai
Mi ha letto nel pensiero. Ai verdurai, ai geometri, agli ingegneri, al pescivendolo, ai raddrizzatori di banane…
P.S. I proventi derivanti dalla mostra “Vincino in giro” che si tiene a Milano fino al 31 gennaio 2011 nello spazio Corso Magenta 10 verranno interamente devoluti all’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo.
Scaglia è intelligente, quindi “può inquinare”. E pure “reiterare”
Per il Tribunale del Riesame, Silvio Scaglia deve rimanere agli arresti e “senza contatti con gli altri”. Anche perché – dicono i magistrati – da grande esperto di tlc, potrebbe mettersi al servizio di “altre illecite iniziative, ovvero in attività di consulenza”
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Ma ve lo immaginate Silvio Scaglia che non trova di meglio che mettersi al telefono nella sua casa di Antagnod per fare il consulente di aspiranti truffatori? Ovviamente, sfruttando “l’altissima professionalità raggiunta negli anni nel campo delle telecomunicazioni”. Da non crederci. Eppure è quanto sostengono i magistrati del Tribunale del Riesame (sempre gli stessi, per la terza volta) che hanno respinto il 27 settembre scorso la revoca degli arresti domiciliari per il fondatore di Fastweb. Insomma Scaglia potrebbe “reiterare”, dunque stia in galera.
E non è tutto: aggiungono i magistrati che Scaglia aveva il “pieno controllo di Fastweb e di tutte le vicende societarie”, quindi era il dominus dell’azienda, quindi “non poteva non sapere”, quindi anche oggi potrebbe generare un “inquinamento probatorio”. E il cerchio si chiude. Del resto lo dicevano già gli aristotelici: se Socrate è peloso e i gatti sono pelosi, Socrate è un gatto.
Ma ecco come la vede il nostro Vincino