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Continua il racconto di Vincino sul “caso Scaglia”
Questa volta la sua matita graffiante tocca il tema della “reiterazione del reato”.
Questo perché nelle motivazioni del gip per giustificare il provvedimento di custodia cautelare, si fa riferimento anche alla possibilità di “reiterazione”. Quel che non si riesce però a capire è come Scaglia potrebbe agire in un modo del genere, non ricoprendo più alcun ruolo operativo in Fastweb. La verità è che Scaglia non ha mai avuto a che fare con i denari della “frode”, al contrario ne è stato vittima, insieme alla stessa Fastweb.
Da oggi la matita di Vincino racconta il caso Scaglia
SCENA N.1: MA DOVE STA IL RISCHIO DI FUGA?
Da oggi il nostro (e vostro) blog ospita un nuovo, prestigioso collaboratore:Vincino, uno dei più noti esponenti della satira italiana, che da decenni con le sue vignette commenta la realtà italiana con ironia graffiante. Vincino ha accettato volentieri di raccontare per noi le disavventure di Silvio Scaglia, in regime di custodia cautelare da oltre 150 giorni senza che sia emersa una sola prova a suo carico. Ma, ancor prima di entrare nel merito delle contestazioni, Vincino ha voluto interrogarsi sul perché Scaglia, dopo novanta giorni di carcere, debba restare ancora agli arresti domiciliari.
Non sussistono, con tutta evidenza, motivazioni per negargli la piena libertà, almeno sulla base delle motivazioni previste dal codice di procedura penale: a) non c’è pericolo di fuga, dato che Scaglia è rientrato dall’estero alla prima notizia delle indagini; b) non c’è rischio di inquinamento delle prove, dato che i fatti, ampiamente investigati, risalgono ad almeno tre anni fa o più; c) non esiste, infine, il rischio di reiterazione del reato, non fosse che per il fatto che Scaglia non ha più rapporti con Fastweb.
Basta così. Convinti come siamo della superiorità, per efficacia ed immediatezza, dell’immagine sulla parola scritta vi lasciamo alla matita di Vincino.