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Contin: Traffico Telefonico «operazione assolutamente ordinaria»
Focarelli conferma: soldi a Crudele e Zito per una loro operazione
L’attività effettuata da Fastweb di puro transito del traffico tra le società Diadem e I-Globe rientrava «nell’assoluta ordinarietà». È quanto, con una ricostruzione analitica e puntuale, ha dimostrato Roberto Contin, ex direttore Large Account della società telefonica, nella seconda parte della sua testimonianza al processo sull’“Iva Telefonica”.
Davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, Contin, oltre a far rilevare di non aver goduto di alcuna utilità, diretta od indiretta, dall’operazione Traffico Telefonico, ha sottolineato, semmai, che fu Giuseppe Crudele, il funzionario della società che seguiva l’operazione, a nascondere nella sua presentazione alcune anomalie del business. Nel corso della testimonianza, Contin ha rilevato di non aver promosso o favorito in alcun modo lo stesso Crudele, che dipendeva dal suo settore di competenza. Un dato di fatto che “smonta” l’ipotesi accusatoria che vede Contin e Crudele soci in una presunta “associazione a delinquere”.
Dopo la testimonianza di Contin è iniziata l’audizione di Carlo Focarelli, secondo l’ipotesi di accusa il vero “cervello” della presunta truffa. Focarelli, nella prima parte del suo interrogatorio che proseguirà nell’udienza del 29 marzo, ha ricostruito l’origine dell’operazione, a partire dai primi contatti con le società inglesi ed i suoi rapporti con Fabio Arigoni, Augusto Murri e Gennaro Mokbel.
In particolare, Focarelli ha ribadito di aver versato somme di denaro a favore di Giuseppe Crudele e Bruno Zito, ma solo come forma di investimento in una loro iniziativa imprenditoriale.
Contin: «Agli occhi di Fastweb, tutto regolare»
Interrogato oltre 5 ore dai PM, il manager della società tlc ha ribadito in aula quanto dichiarato nell’interrogatorio del febbraio 2010. L’operazione Traffico Telefonico non destava alcun sospetto
Agli occhi di Fastweb l’operazione Traffico Telefonico era del tutto regolare, non appariva alcuna anomalia, non vi erano ragioni di sospetto. È quanto ribadito in aula, nel corso dell’udienza di ieri, da Roberto Contin, manager di Fastweb, ex direttore Large Account della società telefonica.
Davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, Contin ha così ripetuto quanto già dichiarato fin dal primo interrogatorio, avvenuto in carcere nel febbraio 2010, compreso il fatto che all’epoca dell’operazione Phuncard era dirigente dell’area di Torino di Fastweb, dunque non ha avuto nulla a che fare con l’operazione.
L’esame del manager, rinviato per le conclusioni alla prossima udienza del 27 marzo, è durato oltre cinque ore, durante le quali il PM Bombardieri ha ripercorso le tappe delle vicende oggetto del processo, senza tuttavia muovere alcun addebito diretto, con atti o documenti, nei confronti di Contin.
In particolare, in merito a Traffico Telefonico, Contin ha chiarito in aula che, per la sua posizione ricoperta in Fastweb all’epoca dei fatti, non ebbe esitazioni nel firmare i contratti con il cliente, la società Diadem, e con il fornitore, la società I-Globe, non ravvisando ragioni per dubitare della regolarità dell’operazione commerciale.
“Iva Telefonica”: Al via l’esame di Roberto Contin
Stamane davanti ai giudici il manager di Fastweb; l’udienza di ieri dedicata agli interrogatori di Francesco Fragomeli e Luigi Marotta
Con l’esame di Roberto Contin, manager di Fastweb, ex direttore Large Account della società tlc, riprende questa mattina il processo “Iva Telefonica” davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore. Ieri intanto è stata la volta degli interrogatori di Francesco Fragomeli e Luigi Marotta.
In particolare Fragomeli, già amministratore unico della FCZ Srl, ha risposto ad alcune domande del PM Bombardieri in merito al nome della società che, secondo la Procura, sarebbe l’acronimo delle iniziali dei cognomi dello stesso Francesco Fragomeli, di Giuseppe Crudele, ex responsabile del settore Vendita e Servizi Voce di Fastweb e di Bruno Zito, ex responsabile marketing della compagnia tlc.
Fragomeli ha confermato di avere avuto rapporti con i due ex manager Fastweb, ma ha contestato tale lettura del PM, sostenendo che il nome FCZ farebbe riferimento a Colon Free Trade Zone, una località del Centro-America, aggiungendo che la società si occupava dell’acquisto e commercio di traffico telefonico e di acquisizione di contenuti “per adulti” e che, per tali ragioni, era in rapporti con Carlo Focarelli.
Sempre a proposito di rapporti con Carlo Focarelli, nel corso del suo esame Luigi Marotta ha sostenuto – in merito a un bonifico ricevuto – che non si trattava di soldi legati a rapporti d’affari, ma di un prestito da lui effettuato lontano nel tempo.
“Iva Telefonica”: Interrogato Berriola
Davanti ai giudici della Prima Sezione penale ascoltato ieri in aula il maggiore della Guardia di Finanza. Per oggi previsti Francesco Fragomeli e Luigi Marotta
È stata un’udienza interamente dedicata all’esame e al controesame del maggiore della Guardia di finanza, Luca Berriola, imputato per associazione a delinquere e atti corruttivi, rispetto ai quali si è sempre dichiarato estraneo.
In particolare, le domande del PM Bombardieri hanno riguardato i rapporti di Berriola con Gennaro Mokbel, sua moglie Giorgia Ricci e Fabio Arigoni. Il maggiore della GdF ha confermato tali rapporti di frequentazione, riconducendoli però a semplice conoscenza.
L’esame del PM si è inoltre concentrato sul ruolo svolto dal maggiore a proposito dell’apertura di un conto bancario, intestato alla figlia di Arigoni, presso una filiale bancaria di Terracina, paese della provincia di latina, dove lo stesso Berriola in passato ha avuto l’incarico di Comandante della Guardia di Finanza.
Berriola ha confermato di avere personalmente messo in contatto Arigoni con la direttrice della filiale bancaria, ma di averlo fatto, anche in questo caso, per i pregressi rapporti di conoscenza, senza altri risvolti.
In aula questa mattina verranno ascoltati Francesco Fragomeli e Luigi Marotta.
“Iva Telefonica”: interrogati Micucci e Colosimo
Da domani inizia l’esame di Francesco Fragomeli e del maggiore della Gdf Luca Berriola
Ripresa delle udienze ieri per il processo “Iva Telefonica”, davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore.
In aula, a rispondere alle domande di PM e legali, Massimo Micucci che ha ripercorso le tappe della sua attività professionale e imprenditoriale sia di collezionista che di gallerista d’arte, e l’avvocato Paolo Colosimo che ha descritto i suoi rapporti con Fabio Arigoni, ex amministratore di Telefox Italia e Telefox International, di cui era il legale.
Le udienze riprenderanno domani con gli interrogatori di Francesco Fragomeli, amministratore unico della FCZ Srl, e del maggiore della Guardia di finanza, Luca Berriola. Altre udienze si terranno nei giorni 15 e 16 marzo, salvo slittamenti del calendario per possibili astensioni dal lavoro degli avvocati penalisti.
“Iva telefonica”: settimana densa di udienze
Davanti ai giudici della Prima Sezione penale in corso gli esami di Massimo Micucci, Francesco Fragomeli e Paolo Colosimo
Con la ripresa dell’interrogatorio iniziato il 7 marzo dell’imprenditore Massimo Micucci da parte dei PM è ripreso questa mattina il processo “Iva Telefonica” che si celebra davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore. Nel corso dell’udienza sono previsti – da calendario – anche l’esame e il controesame di Francesco Fragomeli, amministratore unico della FCZ srl e dell’avv. Paolo Colosimo.
Domani giorno di pausa, le udienze riprenderanno nel corso della settimana il 14, 15 e 16 marzo, in attesa poi di capire se vi potranno essere degli slittamenti per altre udienze in relazione a possibili scioperi dei penalisti.
“Iva Telefonica”: Revocati gli arresti per Berriola
Torna libero il Maggiore della GdF. Ieri, intanto, il processo è ripreso con gli interrogatori di Giovanni Gabriele, Antonio Ricci e Massimo Micucci, mentre Giuseppe Cherubini si è avvalso della «facoltà di non rispondere»
È tornato libero il Maggiore della Guardia di Finanza, Luca Berriola. Il suo legale difensore, l’avvocato Antonello Giudice, ha infatti reso noto che nella giornata di lunedì 5 marzo il Tribunale ha deciso di revocare gli arresti domiciliari nei confronti del suo assistito, dopo 105 settimane di detenzione. Il provvedimento è intervenuto in seguito alla conclusione del controesame del capitano dei ROS Francesco De Lellis.
Ieri, intanto, davanti ai giudici della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, si sono svolti gli interrogatori di Giovanni Gabriele, Antonio Ricci, ex socio di Telefox, e dell’imprenditore Massimo Micucci, mentre Giuseppe Cherubini, l’ex amministratore di Globestream Ldt, si è avvalso della «facoltà di non rispondere».
I tre hanno risposto alle domande dei PM Bombardieri e Passaniti, rivolte soprattutto ad approfondire i loro rapporti con Gennaro Mokbel, Carlo Focarelli, l’ex senatore Di Girolamo e Augusto Murri.
Il processo riprenderà il 12 marzo. Il calendario prevede l’esame di Luca Berriola e di Francesco Fragomeli.
“Iva Telefonica”: riparte il processo
Davanti ai giudici della Prima Sezione penale, al via l’esame di Giovanni Gabriele, Antonio Ricci, Massimo Micucci e Giuseppe Cherubini
Torna oggi in aula il processo per l’“Iva Telefonica”. Davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, sono previsti da calendario gli interrogatori di: Giovanni Gabriele, Antonio Ricci, già socio Telefox, l’imprenditore Massimo Micucci e Giuseppe Cherubini, ex Amministratore di Globestream Ltd.
La scorsa udienza del 17 febbraio, con il controesame di Massimo Comito, ex Responsabile commerciale per l’Europa di TIS, ha visto concludersi il ciclo di testimonianze dei manager di Telecom Italia Sparkle.
Nel corso della medesima udienza, cinque imputati avevano comunicato di volersi avvalere della «facoltà di non rispondere»: Riccardo Scoponi, Manlio Denaro, Luca Breccolotti, Aurelio Gionta e Silvio Fanella.
Si proseguirà il 12 marzo, giornata nella quale è fissato l’esame il Maggiore della Guardia di Finanza, Luca Berriola e di Francesco Fragomeli.
Comito: Agli occhi di una carrier di transito come TIS tutto era coerente e senza anomalie
Conclusi gli interrogatori dei “colletti bianchi” di TIS. Si riprende il 7. Cinque imputati si avvalgono della facoltà di non rispondere. Il 12 marzo la testimonianza di Luca Berriola
Si è concluso ieri, con l’ultima parte dell’interrogatorio di Massimo Comito, già Responsabile commerciale per l’Europa di TIS, il ciclo di testimonianze dei manager Telecom Italia Sparkle coinvolti nel processo per l’“Iva Telefonica”.
Davanti alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore, Comito ha ribadito che le operazioni contestate, viste dall’azienda, non presentavano alcuna criticità. Non era anomalo che i clienti operassero sia con Fastweb che con TIS così come non era infrequente, nel mondo dei Servizi Premium, che un operatore andasse ad operare in un Paese dell’Est come la Russia (I-Globe, ndr).
Anche i volumi non destavano particolare stupore ed erano in linea con lo sviluppo del mercato dei servizi premium in quegli anni. Già nel 2004, ha spiegato al PM Giovanni Bombardieri lo stesso Comito, con il supporto di documenti di una delle maggiori società di consulenza internazionale nelle telecomunicazioni depositati agli atti, il mercato del traffico Premium ammontava nella sola Europa a 6,5 miliardi. Solo in Italia la stima del mercato nel 2006 era oltre il miliardo di euro. Non era poi così anomalo, dunque, il fatto che un servizio aggregato in tutto il mondo (Europa, America Latina ed Asia, area delle attività dei tre clienti inglesi, ndr), raggiungesse i volumi di fatturato coerenti con le quote di mercato di TIS in quel periodo. Insomma, costante che ha distinto questo round di interrogatori, anche Comito ha saputo confortare le sue affermazioni con riscontri documentali, senza contraddizione tra i vari testi.
Ora il processo si interrompe per qualche giorno per riprendere il 7 marzo. Non è ancora chiaro il calendario dell’udienza, anche perché ieri ben cinque imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Si tratta di: Riccardo Scoponi, Manlio Denaro, Luca Breccolotti, Aurelio Gionta e Silvio Fanella. Per il giorno 12 marzo è invece fissato l’esame del Maggiore della Guardia di Finanza Luca Berriola.
Catanzariti: Da parte nostra ci fu la massima trasparenza
L’ex manager di TIS presenta mail e documenti. «Non ho avuto alcun sospetto anche dopo la visita alla sede di Acumen». Fissato il calendario, saltano le udienze del 17 e 23 febbraio
L’esame dell’ingegner Antonio Catanzariti, già responsabile Carrier Sales Italy di Telecom Italia Sparkle, ha occupato l’intera udienza del processo per l’“Iva Telefonica” in corso alla Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduto da Giuseppe Mezzofiore. Nell’arco del lungo interrogatorio, 6 ore in tutto, l’ingegner Catanzariti ha ricostruito l’intera vicenda fin dalle origini. Fu Giuseppe Crudele, allora in Fastweb, a presentare Carlo Focarelli, rappresentante sia dell’italiana I-Globe che della britannica Acumen, a Catanzariti. L’esigenza prospettata da Focarelli, come si evince dalla documentazione, era di allargare l’attività ad una società, TIS, in grado di sostenere volumi di traffico sempre più impegnativi. Circostanza non eccezionale, ha sottolineato Catanzariti facendo denariferimento a statistiche internazionali, vista la crescita esponenziale delle utenze Premium in quel periodo. Non era nemmeno eccezionale, ha risposto il manager al PM Giovanni Bombardieri, che lo stesso intermediario rappresentasse sia il cliente che il fornitore. Anzi, come dimostrano esempi illustrati in Aula, si trattava di una pratica abituale. Anche la visita alla sede di Acumen a Londra, il 2 agosto 2005, così come a quella di Ubique (cui I-Globe aveva affidato la gestione tecnica del traffico), non aveva destato alcun sospetto sulla natura dei soggetti dell’operazione. In particolare, ha sottolineato Catanzariti, nulla ha mai avvalorato il sospetto che il traffico telefonico potesse essere fittizio e non reale.
L’operazione, del resto, era stata condotta all’insegna della massima trasparenza aziendale: il contratto aveva seguito l’iter previsto, coinvolgendo, oltre al settore commerciale, il marketing, l’ufficio legale e quello finanziario di TIS. L’avvio dell’attività era stato poi gestito, per competenza, dal servizio Rete, sotto la diretta supervisione dell’ingegner Menghini. Una lunga analisi, insomma, che ha permesso di ribadire, con una puntigliosa documentazione cartolare, la posizione dei “colletti bianchi” di TIS. In attesa dell’ultimo atto di questo capitolo del processo: oggi, infatti, è prevista l’ultima parte dell’interrogatorio di Massimo Comito, già Responsabile commerciale per l’Europa di TIS.
L’esame di Comito chiude una fase del dibattimento che riprenderà il 7 marzo (sono saltate le udienze del 17 e del 23 febbraio). Il Presidente Mezzofiore ha annunciato, a fine udienza, il calendario del processo. Si riprenderà con l’interrogatorio di Silvio Fanella cui seguirà l’esame di Gennaro Mokbel e Antonio Ricci. L’elenco provvisorio (non è escluso che uno o più imputati rinuncino all’interrogatorio o si riservino una dichiarazione spontanea) prevede poi nell’ordine: Riccardo Scoponi, Manlio Denaro, Luca Breccolotti, Aurelio Gionta, Luca Berriola, Paolo Colosimo, Giuseppe Cherubini, Carlo Focarelli, Massimo Micucci, Luigi Marotta, Francesco Fragomeli e Giorgia Ricci.
I dirigenti di Fastweb saranno senti per ultimi: Roberto Contin e Mario Rossetti. A chiudere la lista sarà l’ingegner Silvio Scaglia.