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Baldizzone: il comportamento di TIS conforme alle procedure


Il manager promosso (con Mazzitelli) da Bernabé.  Ciccarella: il traffico “ben distribuito” si spiegava con i fusi orari

 

Il traffico gestito dalle società coinvolte nell’inchiesta “Iva telefonica” è stato sempre seguito con attenzione dalle strutture competenti del gruppo come previsto dai processi aziendali di Telecom Italia. A confermarlo è la testimonianza di Carlo Baldizzone, Responsabile Area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer che a sua volta riferiva all’allora Direttore finanziario di TI Enrico Parazzini.


Baldizzone ha dichiarato che la gestione dell’operazione è sempre stata conforme alle procedure di gruppo applicate e seguite in TIS, a partire da diversi controlli nel tempo effettuati sia sulle società che sulle persone fisiche. Ha inoltre evidenziato come Sparkle avesse una struttura di controlli e di procedure molto articolate ma come normale in operazioni wholesale non era previsto un allarme specifico rispetto alle profilature di traffico che non rappresentano per un Carrier che gestisce traffico un indice particolare da tenere specificatamente sotto controllo. Gli avanzamenti dell’operazione sono stati sempre indirizzati ai vari comitati della capogruppo. La situazione, insomma, era ben nota a Telecom Italia. A conferma di questa affermazione nel corso dell’udienza è stata depositata copia del verbale di riunioni con i vertici di Telecom Italia, presente l’Amministratore delegato dell’epoca Riccardo Ruggiero e tutte le principali funzioni di linea e di staff della capogruppo, in cui si parla delle operazioni in questione, con esplicito riferimento a nomi delle società e delle controparti coinvolte oltre che dei volumi di traffico coinvolti. Le uniche preoccupazioni emerse in quelle riunioni erano di carattere commerciale cioè relative alla potenziale volatilità del traffico, senza che emergesse alcun sospetto di anomalie.


Quando sono emersi i primi dubbi sulla natura dell’operazione, a valle dell’Audit (successivo alle notizie stampa di fine 2006 su un possibile coinvolgimento di I-Globe in una frode fiscale) e dopo ulteriori controlli supportati da illustri pareri legali e fiscali, TIS ha dapprima ridotto drasticamente il traffico il 4 aprile 2007 su iniziativa dell’allora Ad di TIS Stefano Mazzitelli che si è poi azzerato sin dal 4 maggio 2007 e poi completamente sconfigurato la rete sia lato clienti che lato fornitore (1° giugno 2007). Il 4 giugno, infine, il Vicepresidente esecutivo, raccogliendo gli esiti delle extra diligence effettuata da Carlo Buora, ha sancito la chiusura dell’operazione per ragioni di prudenza.


A domanda Baldizzone ha confermato che lui (come del resto l’Ad Stefano Mazzitelli) è stato promosso in epoca successiva (fine del 2008), dopo l’arrivo di Franco Bernabé alla guida del gruppo. Sia l’Audit che le indagini successive condotte dall’azienda non avevano riscontrato anomalie, come dimostra il fatto che TI non ritenne necessario procedere ad ulteriori accantonamenti a fronte del dossier “Iva telefonica”.


Dopo la testimonianza di Baldizzone è iniziata la deposizione di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’Area Network di TIS che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore delegato Stefano Mazzitelli. La testimonianza “tecnica” proseguirà il prossimo 8 novembre. Le prossime udienze, invece, ad alcune incombenze procedurali relative all’ammissione nel processo di numerose intercettazioni.


La testimonianza di Ciccarella è stata dedicata all’esame di eventuali “anomalie tecniche” nei rapporti tra TIS e le società coinvolte nella presunta truffa sull’Iva. In realtà, ha spiegato Ciccarella, l’instradamento rigido delle chiamate fu richiesto dal cliente e ciò rientrava nell’ambito della normalità. Ciccarella ha anche confermato che non era possibile per il gestore verificare il contenuto del traffico.


Ad una domanda del PM sull’eventuale carattere anomalo dell’andamento uniforme del traffico nelle 24 ore, Ciccarella ha risposto che il traffico non era sospetto perché il rapporto riguardava utenze telefoniche che coprivano diversi fusi orari.


I testi presentati dall’accusa sono anche testi presentati dalle difese degli imputati e potranno essere risentiti dalle difese rispetto a circostanze specifiche.


Merluzzi: «Per Telecom nessun rischio da TIS»


Il difensore di Stefano Mazzitelli replica ad alcune affermazioni di Bernabè, ascoltato come teste: «Per l’Audit del 2007 non vi era nessuna responsabilità, dunque alcun sospetto, che riguardasse i manager o l’azienda»


«Il mio assistito, Stefano Mazzitelli, non si opponeva alla vendita di TIS, semmai era critico sulle modalità con cui si intendeva realizzarla». Chi parla è l’avvocato Fabrizio Merluzzi, difensore dell’ex Ad della controllata di TI (oltre che di Massimo Comito, all’epoca Responsabile Area Europa, ndr.), dopo le dichiarazioni rese in aula il 17 ottobre, in qualità di teste, da Franco Bernabé, attuale presidente di Telecom Italia. Confermando anche le dichiarazioni rese dal Andrea Mangoni e da Oscar Cicchetti durante il loro interrogatorio di venerdì scorso.


In particolare, l’avvocato Merluzzi, fa riferimento ad alcuni passaggi dell’esame del PM Bombardieri, quando Bernabè ha affermato che, al momento della decisione di dismettere integralmente la società, si era verificato in Mazzitelli «un cambiamento di atteggiamento molto forte nel senso di “ostruzionistico” alla cessione della società». «Per questo motivo – prosegue Bernabé durante l’esame – ho deciso di inserire al vertice della società una persona (Andrea Mangoni, ndr.) che contribuisse a gestire questo processo con tutta la necessaria trasparenza e con tutta la necessaria collaborazione».


«Ribadisco quanto accennato – prosegue Merluzzi – Mazzitelli non era contrario alla vendita di TIS, anzi, ma sulle modalità da lui considerate inefficaci, come dimostrato dal fatto che l’azienda non si è riusciti a venderla ed il processo si è concluso nel nulla».


«In ogni caso – aggiunge Merluzzi – il punto non è se il mio assistito fosse d’accordo o no sulla dismissione di TIS, se fosse simpatico o scorbutico con chi se ne doveva occupare e, secondo il suo punto di vista non appropriatamente, cioè su un fatto estraneo alla vicenda processuale. Il punto è che l’Audit del 2007 arrivò a conclusioni precise, ovvero l’opportunità di interrompere per ragioni prudenziali alcuni contratti in essere per i quali TIS e in particolare Mazzitelli avevano già provveduto a sterilizzare prima tagliando sostanzialmente il traffico (95%) e poi interrompendolo fin dal 3 maggio, ma non evidenziava alcun profilo di responsabilità né per il management né per l’azienda».


Radiocor: Bernabè, «la Procura aveva minacciato il commissariamento della società»


Circa due ore di deposizione per il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, ascoltato questa mattina come teste al processo per l’“Iva Telefonica”. «Abbiamo pagato – spiega come battuto dalle agenzie – all’Agenzia delle Entrate (…) 418 milioni di euro (…) non perchè fossimo convinti della correttezza degli accertamenti svolti dalla stessa Agenzia delle Entrate ma perchè il contesto generale ci induceva ad aderire alle pretese erariali. Senza interventi, la Procura aveva minacciato il commissariamento della società e noi intervenimmo per sanare prudenzialmente la situazione riscontrata».


L’attuale presidente di TI ha precisato che il totale della cifra, beneficiando dello sconto è stato appunto di 418 milioni «tra Iva, sanzioni e interessi, una cifra per noi rilevantissima, versata senza contestare l’accertamento».


Come riportato da Radiocor, Bernabè, già ascoltato come teste dai PM il 1° ottobre del 2010, ha sottolineato di essere tornato al vertice di Telecom Italia soltanto agli inizi del 2008, dopo che erano già stati chiusi i contratti tra Telecom Italia Sparkle e le società riconducibili a Gennaro Mokbel.


Nel corso dell’udienza sono stati anche ascoltati Marco Orsini, Direttore generale di Intermatica e Carlo Baldizzone, Responsabile Area Amministrazione e Controllo di TIS, in qualità di Chief Financial Officer.


I manager di Telecom Italia: per TIS era un business normale


Dopo Cicchetti e Mangoni, lunedì in aula la testimonianza del presidente Franco Bernabé

 

Il traffico telefonico gestito dalle società coinvolte nell’inchiesta “Iva telefonica” assicurava senz’altro volumi rilevanti a Telecom Italia Sparkle, perciò il cliente veniva seguito con la dovuta attenzione. Quando sono emersi i primi dubbi sulla natura dell’operazione, a valle dell’Audit (successivo alle notizie stampa di fine 2006 su un possibile coinvolgimento di I-Globe in una frode fiscale) e dopo ulteriori controlli supportati da illustri pareri legali e fiscali, TIS ha dapprima calmierato sostanzialmente il traffico (aprile 2007) e poi lo ha interrotto completamente (maggio 2007).


Questa la sintesi delle deposizioni di alcuni alti dirigenti del gruppo Telecom Italia, sentiti ieri in aula, in qualità di testimoni nel corso del processo sull’“Iva telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore.


A rispondere alle domande del PM sono stati: Oscar Cicchetti, Responsabile delle Strategie di Telecom Italia, Andrea Mangoni, dal 1° luglio 2009 nel gruppo TI a capo dell’Area Administration, Finance and Control & International Development di Telecom Italia e presidente di Telecom Italia Sparkle, Federico Maurizio D’Andrea, all’epoca dei fatti a capo dell’Audit & Compliance Services di Telecom Italia SpA (struttura di controllo interno), e attualmente Responsabile Audit. I tre testi hanno ribadito il comportamento corretto dei vertici e dei dirigenti di TIS a partire dall’amministratore delegato Stefano Mazzitelli.


Nella giornata di ieri, infine, è stata completata la deposizione di Claudio Castellani, presidente e socio di maggioranza di Intermatica, società che, attraverso Crosscom, affittava gli archi di numerazione ad I-Globe.


Castellani, esperto di servizi Premium ha offerto una ampia ed esauriente descrizione del funzionamento di tali servizi, dell’istradamento rigido necessario per il completamento delle chiamate sui fornitori di contenuti, del VoIp, del funzionamento dei contratti di Code Borrowing (affitto di numerazioni) e delle dinamiche commerciali e competitive sottostanti, in generale e per questa specifica operazione.


La deposizione ha messo in luce la normalità delle relazioni commerciali, le enormi dimensioni del mercato mondiale dei servizi Premium, la presenza di competitors nell’ambito dei servizi di Code Borrowing e la linearità dei comportamenti.


Nel corso del controesame dell’avvocato Merluzzi, Castellani ha segnalato un episodio, avvenuto alla fine del 2006, a proposito della linearità dei comportamenti dei manager TIS: al Castellani che portava in dono due orologi a Mazzitelli e Comito veniva risposto dagli stessi che per prassi aziendale non potevano accettare regali di quel tipo e che pertanto, ringraziando, glieli avevano restituiti.


Il processo riprenderà lunedì 17 con un teste d’eccezione: Franco Bernabé, attuale presidente di Telecom Italia. Dopo di lui, sarà la volta di Carlo Baldizzone, Responsabile Area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer. Chiuderà la giornata l’inizio della testimonianza di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’area network di TIS che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore Delegato Stefano Mazzitelli. Per completare la sua testimonianza, che probabilmente occuperà più sedute, sono state previste altre due udienze, fissate per il 18 e 21 ottobre.


Angelidis conferma: sulle Phuncard procedure rispettate


L’operazione Phuncard? Assolutamente non anomala, anche se «non-core»


«Fin dall’inizio, in Fastweb è stata operata una distinzione tra le attività “core”, cioè quelle che avevano caratteristiche di continuità e di prevedibilità nel tempo, e quelle “non core”», tra cui figuravano anche i «Premium number» o le carte prepagate. Parole di Emanuele Angelidis, già Amministratore delegato di Fastweb, il teste principale dell’udienza di ieri del processo sull’“Iva telefonica”.


In un’ora circa di testimonianza Angelidis ha confermato quanto già emerso sulle procedure e i controlli messi in atto dalla società a proposito dell’operazione Phuncard, proposta dall’ingegner Zito, a suo tempo responsabile di quell’area di business. Angelidis ha confermato quanto già emerso nel corso dell’indagine: dalla natura del business (l’acquisto di carte prepagate poi rivendute all’estero con un margine del 7% circa), alle caratteristiche dei meeting periodici, sia quelli allargati ai manager di medio livello sia quelli ristretti ai livelli top, in cui veniva esaminato l’andamento delle attività.


Angelidis ha poi descritto l’intervento del comitato Internal Audit. Il Comitato affrontò con scrupolo l’esame delle carte prepagate proprio perché «non core» sviscerando gli aspetti fiscali, contabili e societari alla luce dell’interesse degli azionisti. L’esame si concluse con un esito positivo, una volta ricevuto il parere di Guido Rossi, con la decisione di allargare l’oggetto sociale.


La testimonianza di Angelidis ha chiuso, per ora, il filone Fastweb. L’udienza è proseguita perciò con alcuni testi del dossier Telecom Italia Sparkle. Sono stati ascoltati due testi di Intermatica, società che, attraverso la Crosscom, portava gli archi di numerazione a I-Globe. Si tratta dell’Ad Alessandro Cianflone Mottola e del Presidente di Intermatica nonché socio di maggioranza Claudio Castellani, la cui deposizione proseguirà nell’udienza odierna. Seguiranno le testimonianze di Andrea Mangoni, Oscar Cicchetti e Maurizio D’Andrea.


“Iva telefonica”. Oggi in aula l’ex Ad di Fastweb Angelidis


In programma un’udienza breve, da chiudersi entro le 14


Emanuele Angelidis, già amministratore delegato di Fastweb, sarà il protagonista dell’udienza odierna del processo sull’“Iva telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta dal dottor Giuseppe Mezzofiore. Il manager, in arrivo da Londra, sarà infatti chiamato a testimoniare per primo, nel corso di quella che si annuncia come un’udienza breve.


È previsto, infatti, che per un impegno legato ad adempimenti professionali, uno dei giudici del Collegio debba inderogabilmente lasciare l’aula entro le 14. È possibile, perciò, che nell’udienza ci sia spazio solo per la testimonianza di Angelidis, già rinviata nei mesi scorsi per impedimento del teste (imputato in procedimento connesso). Risultano comunque convocati anche altri testi già previsti, dei dirigenti della società Intermatica, coinvolta nel processo per i rapporti intercosi con I-Globe: il Direttore generale di Intermatica, Marco Orsini, il socio di maggioranza della stessa società, Claudio Castellani, e l’amministratore delegato Alessandro Cianflone Mottola.


Udienza 46: «TIS non poteva vedere i beneficiari delle chiamate»


I manager di Telecom Italia Sparkle spiegano in aula le caratteristiche del traffico di Acumen – I-Globe

 

Non c’era motivo per sospettare eventuali anomalie nel traffico. È quanto emerge dalle deposizioni al processo per l’“Iva telefonica”. Ieri sono sfilati tre testi davanti alla Prima Sezione penale presieduta da Giuseppe Mezzofiore: Arturo Danesi, fino al 31 dicembre 2009 Responsabile Marketing di Telecom Italia Sparkle, poi Responsabile della Strategia e sviluppo di nuovi servizi di TIS SpA; Paolo Perfetti, attivo nell’area tecnica” di TIS e più precisamente nella funzione Ingegneria di Rete; infine, Stefano Menghini, anche lui operativo nella Rete di TIS e più in particolare nel settore Provisioning. La testimonianza di Carlo Baldizzone, Responsabile area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer, slitta su sua richiesta al 17 ottobre prossimo.


Danesi, dopo aver illustrato le caratteristiche dell’organizzazione fortemente processiva di TIS ai tempi, ha spiegato l’importante ruolo che anche Marketing, Rete Legale e Amministrazione e Controllo avevano sul complesso processo di gestione dei contratti/clienti (dal punto di vista tecnico, economico, contrattuale e finanziario). In particolare ha spiegato anche il funzionamento delle cosiddette ”famiglie professionali” operative nel gruppo Telecom Italia in quel periodo.
A questo proposito si è soffermato sulla completa trasparenza interna ed esterna con cui questa operazione, come tutte le altre, veniva gestita ed in particolare ha citato le numerose riunioni con il management che venivano effettuate in modo strutturale (staff meeting, business review, comitati reporting, comitati crediti, ecc.).
Nel corso dell’udienza ha spiegato che la rete di Sparkle riceveva il traffico di Acumen già «aggregato», ovvero non era possibile vedere il singolo beneficiario ultimo della chiamata. A precisa domanda dell’avvocato Fabrizio Merluzzi lo stesso Danesi ha sottolineato che non si trattava di una situazione anomala ma assolutamente in linea con il mercato in fortissima espansione dei servizi Premium (cita una fonte ufficiale europea che quantificava in 40 miliardi di euro il mercato dei servizi Premium fra contenuti e micropagamenti).


Come con altri testi precedentemente escussi, sia di TIS che di Fastweb che avevano già evidenziato la obbligatorietà di tale tipo di istradamento per la gestione dei servizi Premium, i PM hanno insistito sull’istradamento rigido come circostanza secondo loro anomala. Dalle risposte dei testi è emerso come fosse tutt’altro che singolare e piuttosto «tipica» (Danesi); come fosse una specificità tecnica ma operativamente e commercialmente normale, visto il know-how necessario per gestire architetture complesse (Perfetti); come normale adesione dei tecnici di rete alle richieste dei clienti, confermando peraltro come la prestazione di TIS o altre carrier era fondamentale per assicurare le prestazioni di fatturazione e certificazione dei dati di traffico (Menghini).
Entrambi i tecnici hanno evidenziato come, rispetto a questo elemento, ci sia stata una trasparente dinamica in ambito tecnico all’interno di Sparkle e con i clienti senza nessuna forzatura commerciale, che l’architettura è stata da loro decisa e realizzata come da prassi aziendale e che mai nessuno nell’ambito della rete ha mai sollevato dubbi su eventuali anomalie sul traffico.
Nel corso dell’udienza, sollecitato dai PM sulla relazione con Intermatica, Danesi ha descritto tale relazione come una della tante gestite in Sparkle che istradava numerosi flussi di traffico premium verso molteplici destinazioni “esotiche” e molteplici operatori, titolari di numerazioni premium, ed Intermatica era uno di questi.


L’esame dei testi si è concluso nel primo pomeriggio. Per un impedimento di carattere professionale di uno dei magistrati del Collegio giudicante la prossima udienza, in programma giovedì 13 ottobre, dovrà terminare entro le 14. È possibile, perciò, che la mattinata venga interamente occupata dalla testimonianza di Emanuele Angelidis, già Ceo di Fastweb. In ogni caso resta valida la convocazione degli altri testi, ovvero i manager di Intermatica: il Direttore generale Marco Orsini, Claudio Castellani, socio di maggioranza della società, e l’Ad Alessandro Cianflone Mottola.


Processo “Iva telefonica”: si riparte


Oggi quattro manager TIS in aula


Riprende in grande stile, dopo la “due giorni” del 21 e del 22 settembre, il processo per l’“Iva telefonica”. Da stamane al 21 ottobre sfileranno alcuni testi eccellenti, sia per quel che riguarda il filone Fastweb che, in particolare, quello relativo a Telecom Italia Sparkle per cui è prevista, il giorno 17, la testimonianza dell’Ad di Telecom Italia Franco Bernabé.


L’udienza di oggi prevede l’esame, di fronte alla Prima Sezione penale presieduta da Giuseppe Mezzofiore, di alcuni dirigenti di TIS: Carlo Baldizzone, Responsabile area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer; Arturo Danesi, fino al 31 dicembre 2009 Responsabile Marketing di Telecom Italia Sparkle, poi Responsabile della Strategia e sviluppo di nuovi servizi di TIS SpA; Paolo Perfetti, Network Operations Director di Telecom Italia e attivo nell’“area tecnica” di TIS; infine, il dirigente di TI Stefano Menghini che rispondeva in via gerarchica a Perfetti.


Giovedì 13, invece, apparirà in aula, Emanuele Angelidis, già Ceo di Fastweb, seguito da tre manager di Intermatica: il Direttore generale Marco Orsini, Claudio Castellani, socio di maggioranza della società, e l’Ad Alessandro Cianflone Mottola. Completa il programma della settimana l’udienza di venerdì 14 quando compariranno: Andrea Magoni, dal 1° luglio 2009 nel gruppo TI a capo dell’area Administration, Finance and Control & International Development di Telcom Italia e Presidente di Telecom Italia Sparkle, Federico Maurizio D’Andrea, all’epoca dei fatti a capo dell’Audit & Compliance Services di Telecom Italia SpA (struttura di controllo interno), e attualmente Responsabile Audit. A chiudere il programma, è prevista la testimonianza di Oscar Cicchetti, uno dei personaggi più noti delle Tlc italiane, manager di fiducia di Bernabé, oggi Responsabile delle Strategie di TI.


Bernabé, Angelidis e Cicchetti in aula come testimoni


Processo “Iva telefonica”. Il 13 ottobre l’ex AD di Fastweb, il 17 tocca al n°1 di TI


L’Amministratore Delegato di Telecom Italia, Franco Bernabé, sarà sentito in aula, in qualità di testimone, il prossimo 17 ottobre. Ma non è il solo teste illustre convocato dal procuratore della Repubblica Giancarlo Capaldo per la ripresa del processo sull’”Iva telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Giuseppe Mezzofiore.


È stato, infatti, diffuso in questi giorni l’elenco dei testi convocati per le udienze (sei in tutto) previste tra il 10 e il 21 ottobre prossimo. Si comincia il giorno 10 con una serie di testi all’apparenza minori, legati al filone d’inchiesta che riguarda Telecom Italia Sparkle. Sono stati convocati: Carlo Baldizzone, responsabile area Amministrazione e Controllo di Telecom Italia Sparkle in qualità di Chief Financial Officer; Arturo Danesi, fino al 31 dicembre 2009 Responsabile marketing di Telecom Italia Sparkle, poi Responsabile della Strategia e sviluppo di nuovi servizi di TIS SpA; Paolo Perfetti, Network Operations Director di Telecom Italia e attivo nell’“area tecnica” di TIS; il dirigente di TI Stefano Menghini che rispondeva in via gerarchica a Perfetti.


Il giorno 13 dovrebbe essere dedicato alla testimonianza di Emanuele Angelidis, già Ceo di Fastweb, seguito da tre manager di Intermatica: il Direttore generale Marco Orsini; Claudio Castellani, socio di maggioranza della società e l’AD Alessandro Cianflone Mottola.


Nell’udienza del giorno 14 compariranno: Andrea Magoni, dal 1° luglio 2009 nel gruppo TI a capo dell’area Administration, Finance and Control & International Development di Telcom Italia e Presidente di Telecom Italia Sparkle, Federico Maurizio D’Andrea, all’epoca dei fatti a capo dell’Audit & Compliance Services di Telecom Italia SpA (struttura di controllo interno), e attualmente Responsabile Audit. Infine, è prevista la testimonianza di Oscar Cicchetti, uno dei personaggi più noti delle Tlc italiane, Responsabile delle Strategie di TI.


Il 17 ottobre, infine toccherà a Franco Bernabè e alla prima parte della testimonianza di Gianfranco Ciccarella, già Responsabile dal 2005 dell’area Network di TIS, che rispondeva della sua attività direttamente all’Amministratore Delegato Stefano Mazzitelli. Per completare la sua testimonianza sono state previste altre due udienze, fissate per il 18 e 21 ottobre.


Patrizio Gonnella: «Va costruito il futuro»


Il Presidente dell’Associazione Antigone commenta l’esito della seduta straordinaria del Senato su carceri e giustizia che «di straordinario ha avuto ben poco. È stata poco più di una seduta di autocoscienza». E invita a «ripartire dalla trasformazione del senso comune»


Amnistia “bocciata”. Quali altre chance sono rimaste?

Non è facile continuare a insistere su provvedimenti parlamentari che richiedono maggioranze iperqualificate. Solo la determinazione radicale può assegnare alla clemenza qualche chance. Nei giorni scorsi siamo riusciti a convogliare un gran numero di organizzazioni (Arci, Acli, Gesuiti, Camere penali, Md, volontari della giustizia, gli amici di Ristretti, Forum droghe, i Garanti locali, …) intorno a un documento circostanziato e alla sua traduzione in proposta di legge. Abbiamo inviato il testo a tutti i senatori. Sappiamo che alcuni (penso a Piero Marcenaro, Presidente della Commissione straordinaria dei diritti umani del Senato) si sono attivati e l’hanno formalmente depositata. È una proposta che parla principalmente alle opposizioni. Intende riformare la legge sulle droghe, quella sulla recidiva, quella sulla immigrazione, il Codice di procedura penale in tema di custodia cautelare. Prevede inoltre la messa alla prova per adulti, l’estensione della liberazione anticipata (60 giorni anziché 45 a semestre), l’introduzione delle liste di attesa e la modifica del codice penale con sanzioni diverse da quella carceraria. Una proposta razionale, liberale e riformista.


Cosa pensate di ottenere?

A questo punto nostro obiettivo comune potrebbe essere quello di farvi convergere tutte le opposizioni. Questa legislatura è in via di conclusione. Manca un anno e mezzo se resiste. Va costruito il futuro. In ogni caso la nostra comune battaglia ha cambiato in parte il volto del DAP che ha rivisto la propria “sicumèra palazzinara” sul piano carceri. Ha inoltre ottenuto, nonostante il silenzio delle televisioni e dei grandi quotidiani, uno spostamento sensibile di opinione pubblica.



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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World