Da Il Foglio: Roma, processo “Iva Telefonica”


«Colosimo ha solo esercitato il suo ruolo di avvocato»

Vibrante arringa dei difensori di Paolo Colosimo. «Non esiste l’aggravante del metodo mafioso». Lunedì tocca alle conclusioni di Aurelio Gionta

 

L’avvocato Paolo Colosimo non ha oltrepassato i limiti dei suoi doveri professionali. La vibrante arringa del collegio difensivo di Colosimo è stata senz’altro la nota dominante dell’udienza di ieri, 9 maggio, del processo per l’“Iva Telefonica” che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, in cui si sono tenute anche le conclusioni della difesa di Maria Teresa La Torre. Davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore gli avvocati Bruno Naso e Giuseppe Giansi hanno respinto le accuse rivolte a Paolo Colosimo, già legale di Fabio Arigoni, ex amministratore di Telefox Italia e Telefox International.


L’avvocato Polo Colosimo non può essere accusato di associazione per delinquere, hanno sostenuto i difensori, perché la sua azione non è andata oltre i doveri professionali nei confronti del suo assistito. Le accuse contro Colosimo, che senz’altro ha assolto il suo compito con grande passione, rischiano di insidiare il principio di difesa. Assieme al reato associativo finalizzato al riciclaggio cade l’aggravante del metodo  mafioso. Anche perché, come attestano i risultati di altro processo, non poggia su basi reali il collegamento con il clan Arena su cui poggia l’accusa.


Il processo riprenderà lunedì 13 maggio con l’arringa dei difensori di Aurelio Gionta.


«Cherubini ha avuto solo un ruolo formale»

La difesa dell’ex amministratore di Globestream Ltd.: l’imputato estraneo alla gestione commerciale e finanziaria dei numeri Premium. Il 9 si prosegue con le arringhe di Colosimo e La Torre

Giuseppe Cherubini, sulla carta era amministratore di Globestream Ltd., ma non ha mai avuto alcun ruolo, se non puramente formale, nelle attività oggetto del processo sull’”Iva Telefonica”. É quanto hanno sostenuto ieri, nell’udienza che si è tenuta presso la Prima Sezione prima penale del Tribunale di Roma, i suoi difensori.
Nell’arringa, davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore, i legali di Cherubini hanno sottolineato come, tra il 2000 ed il 2004, non ci siano stati rapporti tra il loro assistito e Carlo Focarelli. Anche i testi sentiti durante il processo, del resto, hanno confermato l’estraneità di Cherubini alla vicenda Phuncard. L’incontro tra Cherubini e Focarelli, che lo coinvolge nell’operazione dei numeri Premium, è perciò successivo. Cherubini, sostengono i suoi difensori, ha l’impressione  di trovarsi di fronte ad un mercato vero, cioè realmente esistente ed operativo. Cherubini del resto, sebbene amministratore di diritto di Globestream, non ha mai compiuto alcun atto di gestione o di amministrazione. La sua, dunque, era una carica puramente formale, senza alcun contributo in operazioni commerciali. Tutte le movimentazioni finanziarie, ha evidenziato il collegio difensivo,  sono state disposte dal Focarelli. Inoltre, le intercettazioni telefoniche hanno dimostrato l’effettiva estraneità del Cherubini alla gestione (gli altri soggetti direttamente coinvolti non lo menzionano mai).
In sintesi, dall’istruttoria non sono emersi elementi da cui dedurre un ruolo sostanziale di Cherubini nell’attività di Globestream. Date queste premesse di fatto, i difensori hanno tratto le conseguenze giuridiche: la giurisprudenza di cassazione afferma infatti che rispetto all’amministratore di diritto, in presenza di un amministratore di fatto, non è sufficiente richiamarsi alla carica formalmente rivestita, ma occorre comunque «dimostrare l’effettiva consapevolezza delle condotte ipoteticamente illecite poste in  essere dall’effettivo gestore» (Cass. Sez. V, 25.10.2012 n. 8775).
Prima dell’intervento dei legali di Cherubini è stato aggiornato il calendario delle conclusioni dei difensori. Il processo prosegue il giorno 9 con le arringhe dei legali di Paolo Colosimo e di Maria Teresa La Torre.
Si proseguirà poi così:
Maggio
13: arringa dei difensori di Aurelio Gionta
16: arringhe dei difensori di Luca  Breccolotti e Giorgia Ricci
17: Prosegue l’arringa di Giorgia Ricci
Giugno
3: arringa dei difensori di Carlo Focarelli
4: arringa difesa di Silvio Fanella
13 e 14: conclusioni della difesa di Gennaro Mokbel

L’Angolo di Vincino | Processo “Iva Telefonica”


«Per Scoponi solo un illecito tributario»

Al processo per l’“Iva Telefonica”, gli avvocati Marcello Melandri ed Andrea Miroli, difensori dell’ex amministratore di I-Globe negano l’esistenza del reato e dell’associazione a delinquere

 

L’udienza del processo per l’“Iva Telefonica” che si è tenuta ieri presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Giuseppe Mezzofiore, è stata dedicata all’arringa della difesa di Riccardo Scoponi, già amministratore di I-Globe, una delle società a valle del traffico telefonico. Il collegio difensivo ha sottolineato che, al massimo, il loro assistito potrebbe essersi reso responsabile di concorso con Fabio Arrigoni nel mancato pagamento dell’IVA, ma in un’epoca in cui simile condotta non era prevista come reato visto che l’articolo  10-ter D. Leg. 74/2000 è stato infatti introdotto solo nel 2006.

 

Per questo, in linea teorica si può configurare al più un illecito amministrativo tributario, di per sé insufficiente a reggere l’accusa di  partecipazione all’associazione per delinquere. È vero, ammettono i difensori, che per l’esistenza dell’associazione reato è sufficiente, ai sensi dell’articolo 416 del codice penale, l’accordo tra vari soggetti, ma nel caso di Scoponi manca anche la prova della sua partecipazione di Scoponi al presunto accordo.

 

Il processo per l’Iva riprenderà il 9 maggio con la discussione della difesa di La Torre. Slitta al 16 maggio l’arringa dei legali di Luca Breccolotti. La difesa di Gennaro Mokbel avrà a disposizione anche la data del 13 giugno.

La difesa di Berriola: non regge l’accusa di corruzione

L’arringa dell’avvocato Giudice al processo per l’“Iva Telefonica”: «Non ci sono elementi nemmeno per il reato associativo». Si riprende martedì 18 con le conclusioni dei legali di Scoponi e La Torre


Il maggiore Luca Berriola va assolto dalle accuse di corruzione né tantomeno regge l’associazione a delinquere. È la conclusione dell’arringa dell’avvocato Antonello Giudice, difensore dell’ufficiale della Guardia di Finanza,al processo per l’“Iva Telefonica”. Davanti al Collegio della Prima Sezione penale del Tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, il legale ha sostenuto che non esistono elementi per sostenere il reato associativo, sia perché le dichiarazioni degli altri soggetti coinvolti descrivono una situazione in cui Berriola non era inserito all’interno dell’associazione sia perché, quando esplode il caso nel 2007 Berriola non viene coinvolto in alcun modo dagli atri soggetti inquisiti.

 

Non regge nemmeno, ha aggiunto il dottor Giudice, l’accusa di corruzione anche perché non rientrava tra i suoi poteri decidere le priorità nella trattazione delle pratiche valutarie: non poteva quindi influenzarne l’andamento. La deposizione di Vito Tommasino, l’imprenditore che accusa il maggiore, è inutilizzabile per più  motivi, non ultimo il fatto che il soggetto si è sottratto al contraddittorio nel  dibattimento.

 

Il processo proseguirà il 18 aprile con l’udienza dedicata alle conclusioni dei legali di Riccardo Scoponi e di Maria Teresa La Torre.

Da Il Foglio: Processo “Iva Telefonica”


«Nessun reato associativo per Antonio Ricci»

Arringa dell’avvocato Giorgio Maria Giffone, difensore dello zio di Giorgia Ricci, al processo per l’“Iva Telefonica”. Oggi di scena le conclusioni dei legali del maggiore Luca Berriola

 

Sia dalle indagini sia dal dibattimento non è emersa alcuna prova per accusare Antonio Ricci di associazione per delinquere. È quanto ha sostenuto l’avvocato Giorgio Maria Giffone, difensore dello zio di Giorgia Ricci nel corso dell’arringa al processo per l’“Iva Telefonica”, che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma.

 

Davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore il legale ha sostenuto che i rapporti del suo assistito con Fabio Arigoni non hanno nulla a che vedere con la presunta partecipazione all’associazione, bensì si tratta di vicende interne alla famiglia o, come in occasione della trasferta in Costa Azzurra per valutare alcuni lavori di manutenzione della villa di Arigoni, legati alla sua attività professionale.

 

Il processo prosegue oggi con le conclusioni della difesa del maggiore della GdF Luca Berriola.

 

“Iva Telefonica”: La parola alla difesa di Marotta e Gabriele

Ieri le arringhe degli avvocati Giannone (Marotta) e Biffa. Si riprenderà giovedì con le conclusioni dei legali di Antonio Ricci

 

È ripreso ieri il processo per l’“Iva Telefonica” in corso presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma. Davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore si sono tenute le arringhe del difensore di Luigi Marotta, l’avvocato Maurizio Giannone, e di Giovanni Gabriele, l’avvocato Massimo Biffa.

 

In particolare l’avvocato Giannone, nel corso delle sue conclusioni, si è soffermato sulla natura dei rapporti professionali tra Marotta e Carlo Focarelli. L’avvocato Biffa ha invece affrontato il tema dei rapporti tra il suo assistito, l’ex senatore Di Girolamo e Gennaro Mokbel.

 

Il processo proseguirà giovedì 11 aprile con l’udienza dedicata alle conclusioni del legale di Antonio Ricci. Il 12 toccherà invece alla difesa del maggiore della GdF Luca Berriola.

 

“Iva Telefonica”. Riparte il processo

Esaurite le arringhe dei difensori dei manager di Fastweb e TIS, il giorno 9 toccherà ai legali di Marotta e Gabriele. La fase delle conclusioni si chiuderà il 3-4 giugno con i legali di Carlo Focarelli

 

Il processo per l’”Iva Telefonica” che si celebra presso la Prima Sezione penale del Tribunale di Roma riprenderà, dopo la pausa festiva, martedì 9 aprile. Esaurite le arringhe dei difensori dei manager telefonici, davanti al Collegio presieduto da Giuseppe Mezzofiore, pronunceranno le loro conclusioni i legali di Luigi Marotta e Giovanni Gabriele. A seguire, l’11 e il 12 aprile, sarà la volta degli avvocati di Antonio Ricci e del Maggiore della GdF, Luca Berriola.

 

Salvo variazioni per eventi per ora imprevedibili, il processo proseguirà il 18 aprile con l’udienza dedicata alle conclusioni dei legali di Riccardo Scoponi e di Maria Teresa La Torre. Si riprenderà poi a maggio con il seguente calendario: il giorno 7 le arringhe dei difensori di Giuseppe Cherubini e Aurelio Gionta; il 9 parleranno i difensori di Paolo Colosimo e di Luca Breccolotti; toccherà poi alla difesa di Silvio Fanella il giorno 13. Il 16 sarà la volta dei legali di Giorgia Ricci, l’udienza del 17 maggio vedrà le conclusioni della difesa di Gennaro Mokbel.

 

Le arringhe delle difese, salvo modifiche del calendario, termineranno il 3 e 4 giugno, con l’intervento dei legali di Carlo Focarelli.

 

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