Il caso Rossetti Lunedì al tribunale del riesame
MA I GIUDICI SONO GLI STESSI DEL PRIMO GRADO
Il caso di Mario Rossetti, ex direttore finanziario di Fastweb, da oltre cento giorni in custodia cautelare, si legge in un editoriale del “Foglio”, è per molti versi identico a quello dell’ex ad della società, l’ingegner Silvio Scaglia. In entrambe le situazioni , “non sussiste alcuno dei requisiti che giustificano il carcere preventivo: non può reiterare, non può inquinare prove vecchie di anni, non intende fuggire”.
Certo, c’è un’importante differenza tra i due casi: Scaglia ha ottenuto gli arresti domiciliari, seppur in un regime estremamente rigoroso, Rossetti è ancora in carcere. Ma peraltro esiste un’altra inquietante analogia da rilevare alla vigilia dell’udienza del Tribunale del Riesame che lunedì esaminerà il ricorso dei legali di Rossetti contro la custodia cautelare: il collegio, come già avvenuto per Silvio Scaglia sarà composto dagli stessi giudici del primo grado.
“Un paradosso ed un’anomalia- scrive Il Foglio - quella di un sistema che consente agli stessi giudici che si sono già pronunciati in un’altra veste (quella del Tribunale del Riesame) di pronunciarsi sulla stessa materia in Appello. Lecito dubitare che intendano smentire se stessi”. L’istituto del Tribunale del Riesame dovrebbe servire ad offrire, per giunta con un doppio grado di giudizio, al detenuto la garanzia di una valutazione di merito “autonoma” rispetto a quella di chi conduce le indagini. “Ma in questo caso – conclude Il Foglio – i margini di tale autonomia sembrano assai ridotti. Una stortura legislativa che fa riflettere”.
Molto bene sono felice per te per i tuoi figli e per Sophie che finalmente potrà riaverti vicino. Io e Alessandra ti abbracciamo forte.
…..ho quasi paura a sperare,ma confido nelle preghiere!
Un abbraccio caro da tutti noi, sperando ….
bea
Dai Mario, incrociamo le dita per lunedì!
Forza Mario!
Non mi sorprendo piu’ di niente! Quanta amarezza!
Forza Mario!!