Mokbel: “Mai conosciuto dirigenti di Fastweb e di TI Sparkle”


Nel corso del suo interrogatorio di inizio marzo nel carcere di Rebibbia, Silvio Scaglia lo aveva detto e ribadito: “Non ho mai visto, né conosciuto Gennaro Mokbel”. A conferma, valgano anche le parole di uno dei suoi legali. Quello stesso giorno, infatti, il prof. Piermaria Corso dichiarava alla stampa: “Di tutti questi soggetti, venuti fuori a vario titolo in questa vicenda, a partire da Di Girolamo, Scaglia non li ha mai visti né conosciuti”.


Ora è lo stesso Gennaro Mokbel che parla dal carcere, con una lettera inviata ai pubblici ministeri romani, ripresa e pubblicata dai quotidiani “Il Messaggero” e “Il Mattino”. Dichiara l’imprenditore romano, accusato di essere il “capo” della maxifrode all’origine dell’inchiesta Telecom Sparkle – Fastweb: “Non ho mai conosciuto o fatto affari con nessun dirigente di Telecom, con nessun dirigente di Fastweb e con nessun dirigente di Finmeccanica”. “Nella missiva – si legge ancora – lo stesso Gennaro Mokbel chiede che siano interrogati “tutti i dirigenti di quelle aziende, e non uno di loro potrà dire di avermi conosciuto”. Mokbel aggiunge di non aver mai posseduto o gestito società che hanno avuto rapporti con quelle aziende”.


Intanto, sul fronte dell’inchiesta stessa, si attende nelle prossime ore o al più tardi nei prossimi giorni, che il gip Maria Luisa Paolicelli decida se accettare o rigettare la richiesta di giudizio immediato avanzata nei giorni scorsi dai magistrati della Procura di Roma.


9 Commenti a “Mokbel: “Mai conosciuto dirigenti di Fastweb e di TI Sparkle””

  • Bruno:

    Concordo con Giovanni e Marilde. Mi è meno chiaro il pensiero di Claudio.
    Temo che il suo “non li conosco e non li ho mai incontrati” non sia detto lì per tanto per allontare i sospetti di associazione e connivenze varie, tipo “ho fatto tutto da solo con i miei amici”. Esce dal silenzio per dire “Io? passavo per caso, non so nulla. Mai visti.” Congetture ed elucubrazioni, queste, lo so. Ma non tanto dissimili da quelle dei magistrati. Solo che noi mandiamo qualche bytes e facciamo esercizi di pensiero e scrittura. Loro mandano la gente in galera prima del giudizio e con prove, dopo 165 giorni forse possiamo urlarlo più forte, che non sembrano fornire certezze inoppugnabili.
    Lo abbiamo ripetuto sino alla noia. Quando sono partiti gli arresti l’inchiesta doveva già aver acquisito un sacco di prove e non solo teoremi.

  • John Percival:

    I am continually amazed that in Italy, a person can be jailed without the prosecutors presenting any hard evidence and then continuing to be in jail (or under house arrest) during a so-called “immediate trial”, again, without delivering to the court hard evidence implicating the accused. I would like to think the judge considering the request for an immediate trial would summarily reject it and demand the prosecutors first deliver hard evidence. But it appears the prosecutors and the judges are allies and not independent of each other as in other democratic legal systems.

  • giovanni:

    Un personaggio inquietante Mokbel, un personaggio che esce a poche ore dal responso del GIP sul rito immediato per lanciare messaggi che solo apparentemente possono risultare chiari. Personalmente non ci andrei mai a cena insieme!

  • Cesare:

    Eureka! – abbiamo evidenza che è stato seguito l’assunto del sillogismo aristotelico – sicuramente fomentato da certa parte di organi di stampa, foto affiancate ad arte e quindi di conseguenza tutti “colpevoli”.

    Certamente questa montatura è destinata ad essere smontata con tante scuse a ing. Scaglia da parte della Magistratura.

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“Questo Blog è dedicato alla figura di Silvio Scaglia, imprenditore ed innovatore, protagonista di start up (Omnitel, Fastweb, Babelgum) oggi impegnato in nuove sfide come il rilancio de La Perla, marchio storico del made in Italy. E' un luogo di informazione e di dibattito per tutti gli stakeholders (dipendenti, collaboratori, clienti) ma anche comuni cittadini che hanno seguito le vicende in cui Scaglia, innocente, si è trovato coinvolto fino alla piena assoluzione da parte della giustizia italiana.” - Stefania Valenti, Chief Executive Officer Elite World