Scaglia Story by Vincino: altri balconi
Una seconda giornata “all’aria aperta” per Silvio Scaglia, dopo quattro mesi passati fra le mura di casa ad Antagnod. Può finalmente andare sul balcone e sedersi in giardino.
Certo resta uno scandalo. Ed ecco come lo racconta il nostro Vincino.
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Scandalo è dire poco, consoliamoci… almeno c’è un’ottimo vignettista che ci porta un poco di umorismo in questa vicenda.
Invece, mi chiedo sempre se non è uno scandalo come è stata gestita la giustizia in questo caso….
Mi ricordo sempre la frase “..Non poteva non sapere..”, ma allora la prossima volta che che ci sarà un caso di corruzione nella pubblica amministrazione cosa capiterà a chi stà in cima alla piramide del potere pubblico – politico… visto che il capo non può MAI non sapere…
Come mi dice sempre qualcuno, povera Italia.
Ciao Silvio, tieni duro, io e Marina facciamo sempre il tifo per te.
Qui cerco di evitare la politica perchè sarebbe fuori luogo citarla – se non per la sua responsabilità e, inoltre, a destra e a amcna, pochi si salvano – ma è innegabile che di casi “non poteva non sapere” ve ne sono stati parecchi in questi 188 giorni (al momento di scrivere). Uno su tutti quello che si è ritrovato oltre metà casa non solo pagata da “sconosciuti”, ma senza neppure saperlo.
Tanto da avere la spudoratezza di minacciare azioni legali contro questi “misteriosi” individui (sarebbe interessante sapere di quale imputazione sarebbe fatta a carico di questo “ignoti) Nonostante una sequela di possibili reati (evasione fiscale, probabile corruzione, peggiorata (e protetta al contempo) da carica ministeriale, tutti girano la testa dall’altra parte.
Normale amministrazione, secondo loro, evidentemente.
Di fronte a simili situazioni non c’è più molto che ci resta per stupirci e interrogarsi.
La Procura di Roma, quando si parla di affari che concernono i palazzi romani, mostra così di continuare ad essere quel “porto delle nebbie” di cui si è sempre detto. Per sopravvivere nella memovia collettiva, dunque, ha bisogno di sbattere, ogni tanto, qualche “mostro” (per lo più supposto!) in prima pagina e questo (sprattutto per il supposto…) sembra essere il caso di cui qui, purtroppo, trattiamo.