A Caccia di gravi indizi
Scaglia investe in Cina. Ed è pure stato ad Hong Kong…
L’ingegnere Scaglia, da quanto si legge nell’ordinanza di convalida dell’arresto, “disponeva di almeno un conto corrente ad Hong Kong dove terminava l’operazione di riciclaggio”. In realtà, come da lui spiegato nel corso dell’interrogatorio, nel 2009 (ben dopo i fatti contestati) Scaglia ha acquisito il controllo di Gold Typhoon, l’Emi cinese (“Lei conosce l’Emi?”, domanda al gip Morgigni lo stesso Scaglia) che possiede, come è ovvio, un conto corrente. O probabilmente più d’uno. Da rilevare che, da febbraio ad oggi, gli inquirenti, che pure hanno effettuato indagini in mezzo mondo, non hanno cercato la testimonianza di Norman Cheng, manager ed azionista di Gold Typhoon.
Non capisco, ma il problema è che sui uno dei conti correnti che erano intestati a Gold Typhoon ad Hong Kong terminavano i soldi della truffa di Mokbel o la “colpa” è solo quella di avere un conto corrente NEL luogo in cui terminava il traffico? E già, perchè se fosse vera la seconda ipotesi qui in Italia tutti noi ignari cittadini non dovremmo stare molto tranquilli, in quanto non c’è città in cui elementi della criminalità organizzata non abbiano aperto un loro conto.
Insomma, attendiamo ancora (e credo proprio che questa attesa resterà vana) le prove (o almeno dei reali “gravi indizi”) che l’ing. Scaglia è colpevole e merita di essere privato della libertà…
Giovanni.. La prima ipotesi non esiste: la truffa carosello è a cavallo degli anni 2003/2004. La Gold Typhoon come operazione è recentissima, probabilmente era ancora EMI in quegli anni. Non c’è legame se non le parole “Hong Kong” e “conto corrente” e, ovviamente, i Toga Party. Sono loro il vero grave indizio, l’unico: se loro pensano che c’è del marcio, allora c’è. La filosofia occidentale ha giá abbandonato questo tipo di nominalismo da almeno 3 secoli, ma si sa la giustizia in Italia è lenta!
non è che tutta questa never ending messa-in-scena serva a giustificare e tirare in lungo il più possibile, il lavoro di tribunali, avvocati ed altra gente che deve inventarsi il lavoro?
Ci stiamo interrogando come fare ad incrementare la produttività dell’industria italiana (x competere con cinesi, polacchi, tedeschi,ecc. ecc.) eppoi lasciamo che abbiano luogo queste vicende di tipo kafkiano-bizantino, a discapito dei (pochi) che lavorano x creare innovazione ed occupazione.