Di Girolamo patteggia con il pm Capaldo: 5 anni e 4,7 milioni per uscire dal carcere
L’ex senatore Nicola Di Girolamo, coinvolto nella “truffa carosello” esce dal processo che, dal 2 novembre, coinvolgerà anche i manager di Fastweb e di Telecom Italia Sparkle
Di Girolamo, ha concordato con la Procura di patteggiare una pena di 5 anni e di restituire 4 milioni e 700mila euro, provento dell’attività di riciclaggio a lui destinato. Nel pomeriggio di venerdì 17 settembre, su richiesta del pool di magistrati guidati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, Di Girolamo ha così lasciato il carcere romano. A firmare il provvedimento è stato il giudice delle indagini preliminari Maria Luisa Paolicelli. Non sarà lei però a stabilire se il patteggiamento concordato dall’ex senatore con la Procura di Roma è adeguato ai fatti contestati bensì un altro GIP che dovrà determinare la pena per l’ex senatore.
Personaggio singolare questo Di Girolamo. Uno che si accompagna a persone equivoche, ne trae indubbi benefici, cade nelle maglie della giustizia come è giusto che sia (atteso che patteggiando riconosce per intero la sua colpevolezza) ma che non si fa scrupolo di inzeppare verbali davvero pieni di singolarità di illazioni pure e semplici, utili solo a screditare persone che è chiaro lui non conosce. Voleva così compiacere i PM? Ha risposto “a comando”? Ai posteri l’ardua sentenza!