“Silvio Scaglia? Mai conosciuto”. Coro di smentite alle domande dei pm.
Dalla lettura dei verbali degli interrogatori arrivano altre conferme sulla estraneità del fondatore di Fastweb alle “truffe telefoniche”.
“Senta, volevo capire una cosa, lei ha mai sentito parlare di Silvio Scaglia?”. Eccola la domanda tormentone che si aggira nei verbali degli interrogatori dell’inchiesta Telecom Sparkle – Fastweb. Ricorre spesso, anzi sempre, quando a dover rispondere ai pm sono gli indagati “esterni” all’azienda. Persone che – secondo l’accusa – hanno agito a vario titolo (e con responsabilità diverse) nelle truffe “Phuncards” e “Traffico Telefonico”, ma che non avevano un rapporto diretto di lavoro, tantomeno dipendente, con Fastweb. E infatti, tra costoro, non lo conosceva nessuno. Magari di Silvio Scaglia ne avevano sentito parlare, ma soltanto perche era “famoso”. Niente di più.
La prima smentita di peso (di cui si è già riferito sul blog), è quella che arriva da Carlo Focarelli, considerato dagli inquirenti la “mente” dell’intera operazione “Phuncards” e poi “Traffico telefonico”. Alla domanda del pm Di Leo, segue risposta netta e fin polemica di Focarelli: “Scaglia non l’ho mai incontrato in vita mia, chiariamo subito, cosi almeno ci togliamo quel tipo di… ”.
Una tesi, del resto, confermata dai legali di Silvio Scaglia, in sede di interrogatorio di garanzia (2 marzo 2010) quando chiedono di mettere a verbale in riferimento a Focarelli: “era un consulente esterno che ha avuto rapporti con qualche dirigente, non ad alti livelli della società e non con Scaglia”.
Ma il copione della domanda-tormentone si ripete con un altro degli arrestati di rilievo, Antonio Ferreri, imprenditore, ex amministratore nelle società Webwizard e Cmc che fornivano servizi a Fastweb. Risponde Ferreri alla domanda se ha mai conosciuto Scaglia “… di nome, ma solo di nome, non l’ho mai conosciuto, mai visto, mai sentito neanche al telefono, Scaglia Silvio, ma solo di nome”. Segue altra domanda del pm: “che vuol dire “solo di nome”? Ferreri: “Per fama, è stato uno dei più grandi, maggiori azionisti della Fastweb”.
Nella lista c’è poi Alessandro Cionco, socio unico della New Success Hong Kong Ltd, una delle società attorno a cui sarebbe gravitata parte del denaro “truffato”. Si leggono nel verbale le parole del magistrato: “… siccome stavate tutti al Mandarin (locale notturno, ndr.), perché questo Mandarin pullulava di persone che stanno in quest’ordinanza; prima cosa Silvio Scaglia l’ha conosciuto? Le hanno detto chi è?”. Risposta di Cionco: “No”.
Altrettanto dichiara Maria Olga Francesca Carmine-Tessa, moglie di Paolo Prinzi, titolare della società Euram Finance, accusato di riciclaggio. La donna è chiamata in causa dai magistrati perché si sarebbe prestata a chiudere conti correnti relativi a denaro riconducibile ai familiari. Stavolta a fare le domande è il gip Aldo Morgigni: “Senta, volevo capire una cosa: lei ha mai sentito parlare di (…) e di un signore che si chiama Silvio Scaglia? Risposta di Francesca Carmine: “… Neanche”.
Ed è sempre il gip Morgigni a chiedere di Scaglia a Maurizio Laurenti, titolare della Accord Pacific Limited di Hong Kong, accusato di aver riciclato denaro ricevuto dalla Globestream Tlc. Questi i passaggi del verbale:
Morgigni – “Il discorso è questo: a livello umoristico e di battute, ma è possibile che Focarelli non ha mai fatto riferimento alla posizione Scaglia, manco con uno scherzo?”.
Laurenti – “Scaglia?”.
Morgigni - “Eh”.
Laurenti - “Ma non so nemmeno chi sia. Guardi, le garantisco, non so nemmeno chi sia”.
Morgigni - “Il discorso è questo: se cosi stanno le cose”.
Laurenti – “Ma io l’ho visto in televisione che è quello con la faccia tonda che è tornato da… da dove?”.
Legale - “Dalle Antille”.
Laurenti – “Ma io non so nemmeno chi sia”.
Morgigni - “Focarelli le disse, diciamo che non è automatismo questo, perché altrimenti basterebbe presentarsi… pensi che c’è pure una norma di legge che lo dice, che non basta la presentazione per escludere le responsabilità proprio per questo”.
Laurenti – “Poteva stare li con tutti i soldi che ha. Comunque non l’ho mai visto, mai conosciuto, mai sentito”.
Infine tocca a Nathalie Madeleine Dumesnil, arrestata con l’accusa di avere movimentato milioni di euro con operazioni finanziarie tra Europa ed Estremo oriente. Domanda: “(…) E tale Silvio Scaglia lo ha mai sentito? E Riccardo Scoponi? E Marco Toseroni?”. Lapidaria la risposta della Dumesnil: “Marco Toseroni sì”.
These transcripts make clear the prosecutors are on a “fishing expedition” with regards to Silvio. It simply defies reason that they would have continued his arrest in light of these declarations by various people charged in the fraud. Especially given he immediately and voluntarily returned to Italy from abroad to address the charges!
C’è automatismo tra la smentita de facto di un teorema che i Toga Party hanno in testa e la non perseguibilità di un indagato? No.. Loro possono dire ciò che vogliono, fare ciò che vogliono, infamare chi vogliono, perché hanno ragione a prescindere per il fatto che sono i Toga Party.. quasi quasi registro il marchio e brandizzo una linea di abbigliamento